Gioco illegale in Sicilia: Pc, totem e apparecchi sequestrati fra Caltanissetta e Siracusa
Vasta operazione di controllo promossa dal Copregi (Adm) negli esercizi di gioco delle province di Caltanissetta e di Siracusa, scoperti e sequestrati apparecchi, totem e Pc che consentivano di violare le normative.
Scritto da Redazione
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Settantaquattro attività controllate, con la scoperta di sette punti scommesse clandestini collegati telematicamente con server di società ubicate all’estero privi di qualsiasi concessione rilasciata da Adm e di autorizzazioni delle Questure competenti per territorio, otto soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria e tre personal computer sequestrati: è il bilancio dell'operazione organizzata dal Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori (Copregi) - organismo presieduto dal direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse – e messa in campo dai funzionari Adm dell’ufficio dei Monopoli di Palermo e delle sezioni operative territoriali di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Siracusa e Trapani, in collaborazione con l’ufficio Antifrode della direzione territoriale Sicilia unitamente ai militari della Guardia di finanza, dei Carabinieri e agli agenti della Polizia di Stato, nelle province di Caltanissetta e di Siracusa.
Inoltre, stando a quanto si legge in un comunicato diramato da Adm, “l’attività di verifica, proseguita per reprimere le violazioni amministrative commesse sul territorio regionale, ha consentito il sequestro di ulteriori quattro Pc mediante i quali era possibile effettuare i giochi d’azzardo vietati dalla normativa, il sequestro di un apparecchio con vincita in denaro non collegato alla rete telematica di Adm e di quattro totem utilizzati per giochi illegali, con la dovuta irrogazione delle relative sanzioni. L’operazione di controllo permetterà, inoltre, agli uffici di accertamento il recupero dell’imposta evasa dovuta sugli apparecchi con vincita in denaro e quella sulle scommesse non versata all’Erario, oltre a sanzioni e interessi”.