Anche la Corte d'Appello di Brescia, dopo il tribunale di Bergamo, respinge il ricorso dell'Esport Palace di Bergamo, ma Alessio Cicolari, titolare della nota struttura legata al mondo degli esports, non demorde: "Faremo ricorso in Cassazione".
L'Esport Palace era stato chiuso a fine aprile 2022 dopo un blitz degli uomini dell'Agenzia dogane e monopoli che ne avevano decretato la chiusura delle attività elevando al titolare 40mila euro di sanzioni, oltre al sequestro delle sue apparecchiature da intrattenimento.
Di fronte a norme antiquate che mal inquadravano la nuova forma di intrattenimento, in particolare non chiarendo se la questione fosse di competenza di Adm o comunale, Cicolari ha avviato una battaglia legale presentando in prima istanza un ricorso al tribunale di Bergamo, respinto nel maggio 2023.
Da lì la presentazione del ricorso alla Corte d'Appello, che tuttavia risponde con una sentenza inattesa. Una pronuncia che ora si cercherà di comprendere leggendone le motivazioni, che saranno rese pubbliche entro sessanta giorni.
"Eravamo fiduciosi", spiega Cicolari, "perché come già nel primo ricorso avevamo portato la risposta di Adm all'interpello della Led Srl". La Led Srl, infatti, intenzionata ad aprire una struttura simile a quella di Cicolari, aveva chiesto ad Adm a quale norme avrebbe dovuto far riferimento, sentendosi rispondere che la tipologia degli apparecchi utilizzati non è disciplinata dal Tulps ma può ascriversi alla disciplina degli spettacoli viaggianti, regolata quindi dai comuni, non da Adm.
"Se Adm stessa dice di non essere competente per questo tipo di apparecchiature", commenta Cicolari, "veramente non vedo dove sia l'inghippo. Se mi dicono che siamo spettacolo viaggiante al massimo l'infrazione riguarda la mancata richiesta al comune. In tal caso pagherei la multa (che è di circa 2mila euro per questo tipo di irregolarità). Non vedo però come si giustifica la sanzione di 40mila euro che mi è stata elevata".
Gli avvocati di Cicolari dalla Corte d'Appello hanno carpito solo che trattasi di materia complessa, applicata a un settore emergente: nient'altro che voci, certo, ma che lasciavano intendere un esito favorevole, che poi però non è arrivato.
"Aspettiamo le motivazioni, verso fine marzo, ma l'idea è di andare avanti, in Cassazione", spiega il titolare dell'Esport Palace.
Nel frattempo, seppur a malincuore, perché "sono italiano, e vorrei tanto investire nel mio Paese", Cicolari è "emigrato" negli Stati Uniti. "Non potevo certo stare fermo. Qui negli Usa è tutto diverso, ci sono regole certe, in pochi mesi siamo già partiti con una grossa attività in collaborazione con la Nba". Impensabile, oggi, in Italia.