“Bper con questo progetto ha deciso di assumere anche un ruolo sociale all’interno di questo fenomeno. La nostra Banca vuole essere parte attiva nel porre l’attenzione sui rischi e pericoli del gioco patologico e già nel tempo ha attuato diverse azioni per tutelare i propri clienti e le loro famiglie, affiancandole con un’attività di sensibilizzazione e informazione. Anche qui in Piemonte il riscontro di adesioni e l’interesse verso l’argomento sono stati notevoli”.
A sottolinearlo è Giuseppe Aimi, responsabile della direzione territoriale Nord ovest di Bper Banca, dopo la tappa tenutasi a Torino de “La trappola dell’azzardo”, un progetto ideato da Bper Banca e Avviso pubblico, al fine di prevenire il fenomeno del gioco d’azzardo patologico.
Quello del capoluogo piemontese è il secondo di una serie di incontri gratuiti rivolti sia a studenti e personale scolastico, con focus dedicati su come arginare il fenomeno del gioco d’azzardo tra i minori, sia a tutta la cittadinanza con l’obiettivo di dare ancora più consapevolezza dei danni all’economia provocati dal gioco d’azzardo, soprattutto a causa del riciclaggio di denaro sporco e del rischio legato a fenomeni di usura.
La tappa inaugurale del progetto si è tenuta a Roma con grande partecipazione di studenti e non solo. Il progetto, che nei prossimi mesi coinvolgerà altre tre città italiane, da Nord a Sud del Paese, ha visto come relatori del mattino, con gli studenti e le studentesse del Liceo classico Massimo D’Azeglio, Fabio Pellerano, educatore professionale SerD Collegno, SerD Asl TO3, Servizio Spazio Altrove e autore di “Azzardopatia e Tecno-equilibristi” e Claudio Forleo, responsabile dell'Osservatorio Parlamentare di Avviso pubblico. Nel pomeriggio, presso la Sala 15° piano della Città metropolitana di Torino, si è svolto l’incontro rivolto a tutta la cittadinanza dal titolo “L’evoluzione della normativa e gli effetti sul territorio”.
Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico, aggiunge: “Oggi viviamo un momento di crisi economica, innescata dalla pandemia e dal conflitto in Ucraina. Ed è in questi momenti che una consistente minoranza della popolazione si rivolge al gioco d'azzardo, perché poco informata o disperata e vede nell'azzardo un'illusoria via d'uscita ai propri problemi. È accaduto dopo il 2008 e sta accadendo oggi, come testimoniamo le stime del giocato sul 2022, con un incremento di almeno il 20 percento rispetto all'anno precedente. Un dato drammatico. Le Regioni e gli Enti locali, nella speranza e nell'auspicio che il Governo centrale prenda in mano la questione e decida di ridurre l'offerta di gioco, devono proseguire nella loro opera di supplenza, senza tentennamenti. Ridurre l'offerta di gioco non è solo un auspicio per fronteggiare la dipendenza da gioco d'azzardo, ma anche un modo per tutelare gli operatori del gioco legale. Oggi la rete di vendita è troppo estesa e facilmente infiltrabile, come dimostrano le decine di inchieste della magistratura. Va messo mano al settore e va fatto con criterio, ascoltando le parti in causa ma avendo sempre come principale obiettivo tutelare la salute pubblica e la legalità”.