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Reggio Calabria: infiltrazioni 'Ndrangheta nel settore gioco, sequestri per 700 mila euro

01 agosto 2024 - 13:03

Un'operazione della Guardia di finanza porta alla confisca di beni riconducibili a riconducibili ad un imprenditore reggino, con radicati interessi nel centro Italia, operante nel settore dei giochi e delle scommesse.

Scritto da Redazione
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"L’organizzazione criminale avrebbe offerto una sorta di 'protezione ambientale' all’impresa di gaming, consentendo l’espansione sul territorio di punti di distribuzione e garantendo, con l’intimidazione, il recupero dei crediti di gioco. Di contro, la stessa organizzazione avrebbe ottenuto una contropartita monetaria, infiltrandosi nelle imprese, godendo di un canale privilegiato per la ripulitura del denaro sporco, lucrando sugli utili e inserendo propri esponenti nella rete commerciale territoriale."

È quanto è emerso dalle indagini eseguite dai finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria e dello Scico di Roma, con il coordinamento della procura della Repubblica di Reggio Calabria - direzione distrettuale Antimafia, che ha portato alla confisca di beni, per un valore complessivamente stimato in circa 700 mila euro, riconducibili ad un imprenditore reggino, con radicati interessi nel centro Italia, operante nel settore dei giochi e delle scommesse.

La figura criminale dell’imprenditore era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, che ha sgominato un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all'illecita raccolta di scommesse online, attraverso importanti bookmakers esteri aventi sede in Austria e Malta, che avrebbero operato in rapporto sinallagmatico con la 'Ndrangheta.

In questo contesto è emersa la figura dell’imprenditore, che figurerebbe quale capo, promotore ed organizzatore di un’associazione inserita nel sistema illecito. Le indagini hanno ricostruito che il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del soggetto ha un valore  sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Già nel mese di giugno 2021 la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria disponeva, di conseguenza, il sequestro del patrimonio riconducibile al citato imprenditore.

Successivamente, l’attento monitoraggio investigativo svolto in costanza di sequestro, permetteva di accertare come il soggetto, nonostante fosse stato destinatario di provvedimenti giudiziari disposti in ambito sia penale che di prevenzione, avesse continuato ad operare nel medesimo settore dei giochi, rigenerandosi dal punto di vista imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove entità giuridiche nella formale titolarità dei suoi prossimi congiunti.

Così facendo, attraverso un complesso sistema di ramificazioni societarie, aveva altresì continuato ad intrattenere rapporti commerciali (traendone profitti) con le società, allo stesso riconducibili, ricadute nel vincolo del precedente sequestro.

Gli accertamenti, inoltre, consentivano di rilevare come l’imprenditore, senza disporre di idonee lecite risorse finanziarie, avesse effettuato rilevanti acquisizioni immobiliari.

È così che la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, lo scorso gennaio 2023, ha disposto il sequestro dell’intero patrimonio riconducibile all'imprenditore e successivamente, riconoscendo la validità dell’impianto indiziario, con il provvedimento in esecuzione ha decretato l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell’intero compendio aziendale di 1 ditta individuale e 2 società, tutte operanti nel settore della gestione e manutenzione degli apparecchi da gioco, nonché di 15 terreni ubicati in provincia di Arezzo, per un valore complessivamente stimato in circa 700 mila euro.

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