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Regione Umbria: 'A rischio Gap 30mila persone, in diminuzione gli studenti'

20 aprile 2015 - 10:15

In Umbria il 27% della popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni ha giocato ai giochi con vincita in denaro, con una prevalenza dei maschi (37%) rispetto alle donne (18%). Mentre i giocatori 'problematici' sono pari al 5,6%, per un totale di circa 30mila persone a rischio patologia. Sono questi i dati che emergono dal Report sulle dipendenze 2014 pubblicato dalla direzione Salute e coesione sociale della Regione Umbria, che esplora a tutto campo l’insieme dei fenomeni connessi alla diffusione di sostanze psicoattive, legali ed illegali, e a comportamenti assimilabili, quali il Gap.

Scritto da Redazione GiocoNews
Regione Umbria: 'A rischio Gap 30mila persone, in diminuzione gli studenti'

 


Mentre la Giunta è al lavoro sull'applicazione della legge regionale sul gioco patologico, formalmente in vigore dall'11 dicembre 2014 ma ancora senza decreti attuativi, dal rapporto regionale emerge che le prevalenze del gioco d’azzardo nella popolazione generale (15-64enni) secondo la rilevazione IPSAD 2013-2014 sono assimilabili a quelle nazionali.

 

5,6% I GIOCATORI PROBLEMATICI - Il profilo di gioco problematico in questa fascia di popolazione riguarda il 5,6% della popolazione (il 5,4% in Italia) mentre è pari al 6,1% in quella dei 15-34enni (il 6,4% in Italia). Ciò significa che in questa fascia di popolazione ci sono più di 30.000 umbri che hanno un profilo di gioco problematico e che - secondo il Report - "dovrebbero essere quindi in qualche modo raggiunti da iniziative di prevenzione o servizi di trattamento". I giocatori con un basso livello di rischio di gioco problematico, si legge ancora nel documento, "sono invece il 14,1% della popolazione (il 14,6% in Italia)".


I GIOCHI PREFERITI - Il gioco più gettonato, sia in Italia, sia a livello regionale, è il lotto/superenalotto. In Umbria seguono il gratta e vinci/lotto istantaneo, altri giochi di carte rispetto al poker e le scommesse sportive, a livello nazionale invece le preferenze si invertono, risultando più praticate le scommesse che altri giochi di carte. Il luogo privilegiato per giocare a soldi, sia a livello regionale sia nazionale, è il bar tabacchi; al secondo posto si trova la propria casa o quella di amici, ed in seguito le sale scommesse. Importanti anche le prevalenze raggiunte dal gioco on line (7,9%), anche se inferiore a quanto osservato nel resto del paese (10,4%).


COSA FANNO GLI STUDENTI - In Umbria le prevalenze del gioco nella popolazione studentesca nel 2013 sono leggermente inferiori a quelle nazionali, questa tendenza non è confermata solo dagli studenti 19enni e dalle studentesse 18 e 19enni; nel 2012, seppur sempre con scarti minimi, era la regione a superare il dato nazionale. Sono nettamente più i maschi a giocare rispetto alle loro coetanee, in linea con la precedente rilevazione. In entrambi i generi e per entrambe le aree territoriali al crescere dell’età aumenta la vicinanza al gioco. Oltre il 60% delle studentesse umbre ha giocato al massimo 2 volte nel corso dell’anno. Tra i maschi, invece, quasi la metà ha giocato tra le 3 e le 19 volte. Poco oltre il 2,5% delle studentesse ha giocato almeno 20 volte, mentre tra gli studenti è il 17% ad averlo fatto. Solo il 34%, infatti, ha giocato al massimo 2 volte. Rispetto alla rilevazione precedente i maschi restano più o meno invariati, mentre le coetanee hanno aumentato la frequenza di gioco.

 

A COSA GIOCANO GLI UNDER 19 E DOVE - Il gioco preferito, sia in Italia, sia a livello regionale, è il gratta e vinci/lotto istantaneo. In Umbria seguono le scommesse sportive e altri giochi con le carte; a livello nazionale invece al terzo posto si piazzano le puntate al lotto. In cima alle preferenze di entrambi i generi sta il gratta e vinci e similari, mentre per gli altri giochi le studentesse giocano a lotto e superenalotto, ad altri giochi con le carte e alle new slot machines. Gli studenti, invece, prediligono le scommesse sportive e il totocalcio. I maschi, rispetto alle coetanee, fanno rilevare comunque una maggior vicinanza a tutte le tipologie di giochi rispetto alle femmine che, tolti quelli elencati, riportano prevalenze ridotte. Il luogo privilegiato per giocare a soldi, sia a livello regionale sia nazionale, è il bar tabacchi; al secondo posto si trova l’abitazione propria o di amici, ed in seguito le sale scommesse. Distinguendo per genere, in Umbria la grande differenza riguarda le sale scommesse (frequentate dal 38,5% degli studenti, contro il 3,8% delle coetanee) e i giochi on line (praticati dal 16% degli studenti contro il 4%).


NON PIU' DI 10 EURO - Oltre il 75% degli studenti italiani e umbri hanno giocato non più di 10 euro nel corso dell’anno. Anche distinguendo per genere, sia tra i maschi sia tra le femmine questa è la somma massima maggiormente giocata. Poco più di un quarto dei ragazzi ha speso sino a 50 euro e meno del 4% è andato oltre questa somma di denaro. Tra le ragazze queste prevalenze si abbassano al 7% e al 3%. In totale la quota di coloro che hanno scommesso più di 50 euro nel corso dell’anno è inferiore in Umbria rispetto al dato nazionale (3.5% vs 6.8%). Oltre l’84% degli studenti umbri non presenta un profilo a rischio rispetto al gioco d’azzardo, dato migliore che nel 2012. Rispetto al dato italiano, gli studenti umbri riportano valori maggiori per l’assenza di rischio e inferiori per profili a rischio e problematici. I profili a rischio (9,5%), soprattutto, e problematici (6,4%) riportano valori inferiori rispetto alla rilevazione precedente. Comunque il 6,4% di studenti con profilo di gioco problematico corrispondono a circa 2.400 giovanissimi umbri, un dato da non sottovalutare nella strutturazione di servizi socio-sanitari. Il 2010 riporta la prevalenza più alta del praticare giochi d’azzardo tra gli studenti umbri in relazione agli ultimi anni (53%). Negli anni successivi tale valore è sceso fino al dato del 2013 (43%). Il confronto tra le due province non rileva alcuna differenza.


GLI UTENTI IN CURA - Le attività per la prevenzione ed il trattamento del Gioco d’azzardo patologico sono state inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza (ovvero le prestazioni a carico della sanità pubblica) solo alla fine del 2012 (con il cd. decreto Balduzzi), tuttavia i servizi già negli anni precedenti avevano cominciato ad approntare una risposta strutturata alla richiesta di aiuto che giungeva sempre più frequentemente da parte di giocatori patologici e loro familiari. Presso tutti i dipartimenti per le dipendenze delle 4 ex Asl è stato attivato almeno un punto di accoglienza e presa in carico dei giocatori, in alcuni casi associato ad altri servizi (SerT o servizi di alcologia) ed in altri in unità operative specifiche. Gli utenti presi in carico hanno raggiunto un totale di 189 persone.

 

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