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Report Uefa: 'Calcio, il 23 percento delle maglie sponsorizzato da società di gioco'

15 febbraio 2024 - 17:18

Il nuovo report dell'Uefa sulla finanza e sul panorama degli investimenti per i club di calcio evidenzia che il 23 percento delle maglie è sponsorizzato da società di gioco, partner anche di 12 gare di coppa.

Scritto da Redazione
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La sponsorizzazione della maglia principale è un elemento chiave degli accordi di partnership tra club di massima divisione e aziende di un ampio spettro di settori che mirano a capitalizzare l'esposizione ottenuta vedendo i loro marchi sulle maglie da match e replica. Osservando il panorama principale della sponsorizzazione delle magliette, i settori più prolifici sono la vendita al dettaglio, i servizi professionali e le società di scommesse e gioco d’azzardo. Le società di scommesse e gioco d’azzardo rappresentano il 23 percento di tutti i principali sponsor delle maglie nelle massime divisioni europee nel 2023/24, in leggero aumento rispetto alla quota del 22 percento della stagione precedente”.

Questo si legge nel nuovo report della Uefa - Unione europea delle federazioni calcistiche europee, e organo di governo del calcio in Europa, sulla finanza e sul panorama degli investimenti per i club, fresco di pubblicazione.

Il rallentamento della crescita, si legge nel report, “è probabilmente dovuto alle restrizioni esistenti e in sospeso sulla sponsorizzazione delle scommesse in molti Paesi europei” (fra i quali ormai da tempo si annovera anche l'Italia, aggiungiamo noi, Ndr).

Nella stagione in corso, “il 93 percento dei 734 club della massima divisione aveva uno sponsor principale della maglia al 1° novembre 2023, in aumento del 3 percento rispetto allo stesso livello della stagione precedente. I club senza sponsor principali della maglia si trovano in 21 Paesi, con il maggior numero (5 club ciascuno) in Albania e Gibilterra. Dei 15 mercati principali, dopo che il Chelsea FC si è assicurato un nuovo sponsor di maglia a metà stagione, solo quattro club (SS Lazio, Istanbulspor, Grasshopper Club Zurich e Sevilla FC) rimangono senza sponsor principali della maglia nel 2023/24. Nel resto d’Europa, i club senza sponsor principale delle maglie tendono a provenire da mercati con ricavi più piccoli”.

La stagione 2023/24 ha visto un totale di dieci divisioni superiori cambiare sponsor principale, “con le società di gioco d'azzardo e scommesse sportive che prevalgono tra i nuovi accordi di sponsorizzazione (40 percento in Grecia, Lituania, Portogallo e Slovacchia).

La Spagna è l’unica lega Big 5 ad aver cambiato sponsor principale dal 2021, collaborando con una società di giochi per i diritti di denominazione e miglioramenti delle trasmissioni, tra cui grafica e metriche di realtà aumentata incluse nelle trasmissioni in tempo reale. Non avere uno sponsor principale può essere una scelta, come nel caso della Premier League (dal 2016), che cita invece l’interesse a costruire un marchio 'pulito' per la competizione”, fa sapere la Uefa.


La sponsorizzazione del gioco d'azzardo, si legge nel report, “domina le competizioni di coppa nazionale. Dal 2021, 12 competizioni di coppa nazionale o di lega hanno trovato uno sponsor. Attualmente, il 61 percento delle coppe nazionali ha uno sponsor principale, quasi 20 punti percentuali in più rispetto al 2021, quando solo il 42 percento delle competizioni di coppa era sponsorizzato. Seguendo la tendenza dei campionati nazionali, il gioco d'azzardo è l'industria numero uno, con un totale di 12 competizioni di coppe sponsorizzate da una società di gioco d'azzardo o di scommesse sportive. Le aziende del settore alimentare e delle bevande sono al secondo posto nella lista, sponsorizzando un totale di sette diverse competizioni di coppe”.

 

Nel complesso, si legge in una nota pubblicata dalla Uefa, “il rapporto mostra che i ricavi dei club di prima divisione hanno raggiunto il livello record di poco meno di 24 miliardi di euro nell’anno finanziario 2022, nonostante alcuni persistenti impatti pandemici. Sulla base delle prime dichiarazioni sulle entrate dei club, si prevede che le entrate cresceranno fino a superare i 26 miliardi di euro nell’anno finanziario 2023. Il rapporto aggiunge che, nonostante la pandemia, i ricavi dei club calcistici europei sono cresciuti a un ritmo di oltre un miliardo di euro all’anno tra il 2013 e il 2023, passando da 15 miliardi di euro ai 26 miliardi di euro previsti”.

Il presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, commenta a riguardo: "Il successo del calcio europeo si fonda sulle competizioni aperte, sull'eccellenza sportiva e sull'unità all'interno della piramide calcistica europea. Emerge sia dalle competizioni sul campo che da una sana rivalità che va ben oltre il campo di gioco e si basa sul merito sportivo e sulla solidarietà, fondamentali del gioco. Questo modello evidenzia l’importanza delle entrate generate al vertice della piramide calcistica per sostenerne la base a livello di base e fornire i finanziamenti tanto necessari per favorire la sua crescita. E il panorama della finanza e degli investimenti per club europei è una vera testimonianza del ruolo della Uefa nel sostenerlo."

Infatti, il rapporto mostra che il 93,5 percento dei ricavi delle competizioni Uefa per club viene reincanalato verso i club partecipanti, mentre il restante 6,5 percento viene “reinvestito in finanziamenti di base per il gioco amatoriale a livello nazionale. Si afferma inoltre che negli ultimi dieci anni i ricavi derivanti dalle competizioni Uefa sono aumentati di uno sbalorditivo 122 percento. Il modello sportivo europeo sta funzionando in termini di generazione di entrate senza precedenti e di garanzia di un’equa distribuzione”.

Il presidente Čeferin aggiunge: "Questo modello duraturo è alla base del vigore, della resilienza e della crescita eccezionale del calcio europeo. Le conversazioni con le principali parti interessate, come federazioni nazionali, club, leghe, giocatori e tifosi, confermano che il modello per questo successo risiede nell'adesione a un approccio meritocratico, che va preservato."

Non che la Uefa o il calcio europeo stiano riposando sugli allori. “I rapporti rilevano che gli stipendi dei club sono aumentati in modo significativo durante la pandemia nonostante la perdita di entrate e il mercato dei trasferimenti depresso durante il periodo 2020-2021, con livelli salariali insostenibili in diversi campionati nel 2022, assorbendo l’89 percento delle entrate nei club francesi, l’88 percento in quelli belgi. e turchi, e l'83 percento nei club italiani”.

Andrea Traverso, direttore della Ricerca e sostenibilità finanziaria della Uefa, afferma nella sua introduzione al report: "Tuttavia, ci sono segnali che la cooperazione tra le parti interessate e le nuove normative stanno già avendo effetto. Di fronte al rafforzamento dei controlli sui costi delle squadre in entrata guidati dalla Uefa, ci sono segnali forti. Secondo gli ultimi dati che i club stanno facendo il punto e cercando di tenere sotto controllo i costi: nel 2023, gli stipendi dei giocatori sono aumentati di meno dell’1 percento, il livello di crescita più basso mai registrato, contribuendo al riequilibrio del rapporto salari/entrate per molti club."

Il nuovo rapporto, uno dei due rapporti di accompagnamento che la Uefa pubblica ogni anno, analizza le finanze di oltre 700 club e include tabelle Kpi ((indicatore chiave di prestazione - valore misurabile che dimostra l'efficacia con cui un'azienda sta raggiungendo gli obiettivi, Ndr) per tutti i 55 Paesi, fornendo così il quadro definitivo delle finanze dei club mentre il calcio per club supera la pandemia.

Come conclude il presidente Čeferin: "Questo rapporto delinea una visione chiara per il futuro: stabilità, forza e una storia di successo continua che deve continuare ad appartenere a molti, non a pochi".

 

Il testo integrale del report Uefa, in inglese, è disponibile a questo link.

 

 

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