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Un anno di gioco, dal muratore milionario alla riapertura (rinviata) di Campione

31 dicembre 2021 - 11:54

Il settore del gioco saluta un altro anno da dimenticare, che si chiude tuttavia con qualche segnale positivo, dalle riaperture a un percorso di riforma del quale si attende l'avvio.

Scritto da Daniele Duso
Un anno di gioco, dal muratore milionario alla riapertura (rinviata) di Campione

Si chiude un anno travagliato per il settore del gioco, aperto tra le proteste per il lockdown imposto dalla politica per il controllo della pandemia (con il gioco ritenuto attività non essenziale) e chiuso con qualche nota di speranza, data dalle riaperture (seppur con limitazioni) e dall'annuncio dell'avvio di un percorso che porterà alla riforma del settore. Ripercorriamo rapidamente questi ultimi dodici mesi.

L'anno 2021 dunque, per molti, si apre in piazza, ma non certo per i festeggiamenti. Nei primi mesi le principali piazze cittadine ospitano schiere di imprenditori e lavoratori che chiedono soluzioni per poter riaprire e ricominciare a lavorare. Insufficienti i sostegni e i ristori stanziati dal governo Conte II nella seconda parte del 2020, ma soprattutto insostenibile il lungo periodo di inattività per i lavoratori e per gli imprenditori che già nei mesi precedenti avevano sostenuto spese ingenti per adattare le loro strutture alle esigenze imposte dalla lotta alla pandemia. Ma il nuovo governo, insediatosi a febbaio con Mario Draghi al comando, procede con cautela. Si è dovuto attendere l'estate per poter rialzare le serrande e tornare ad aprire ai clienti. Dopo sei mesi di buio l'anno presenta una possibile svolta.

Un anno nel quale hanno comunque avuto spazio anche alcune note di colore, come la notizia curiosa che a maggio ha visto protagonista un muratore di Mozambano (Mn) capace di acquistare due gratta e vinci milionari nel giro di quindici giorni. Un doppio colpo di fortuna (un milione la prima volta, due milioni la seconda) che ha insospettito l’Uif, l’Unita di informazione finanziaria della Banca d’Italia, che ha chiesto un'indagine alla Guardia di finanza. Sempre legato ai gratta e vinci, ma con elementi di tutt'altro spessore, l'altro caso che ha fatto a lungo parlare quest'anno, quello dell'anziana derubata del biglietto vincente (500mila euro) dal tabaccaio, fuggito tra i vicoli di Napoli con in mano il tagliando fortunato, ma catturato qualche giorno dopo dalla Polizia e finito in carcere. Una storia da film di Totò, che ha scatenato non solo le cronache e le ironie social, ma anche la smorfia napoletana.

E si va avanti. Tra dispositivi di protezione individuale e nuovi decreti di sostegno e di ristoro, nella seconda parte dell'anno la novità è costituita dall'introduzione del green pass, documento divenuto essenziale per condurre un'esistenza più o meno normale in tempi di pandemia. Una certificazione che imponendo qualche limitazione precauzionale ridà sicurezza alle attività produttive.

Si arriva così verso la parte conclusiva dell'anno. Il virus non è ancora debellato pertanto occorre mantenere attive politiche di sicurezza in tutte le strutture, compresi gli ambienti del gioco. Settore che nel frattempo sembra aver trovato fiducia, anche alla luce dei sempre più frequenti accenni della politica al percorso di riordino atteso da tempo. Con forse troppo ottimismo il sottosegretario al Mef, Federico Freni, già a luglio annunciava "una legge delega entro ottobre", ma in ogni caso le intenzioni del governo sembrano chiare per un avvio di qualcosa di concreto entro l'inizio del 2022.

In un anno così anomalo non poteva mancare che l'invasione di coleotteri. Quasi come un flagello biblico sono stati milioni di le larve di Popillia japonica a bloccare per qualche settimana l'ippodromo di San Siro, a Milano. Un'emergenza fortunatamente risolta con un'intervento di disinfestazione straordinario. Nel frattempo il 2021 saluta la riapertura di due strutture storiche per l'ippica italiana, come l'ippodromo Federico Caprilli di Livorno, a inizio novembre, e l'ippodromo La Favorita di Palermo. Sempre in tema di ippica gli stanziamenti nella legge di Bilancio lasciano un po' di amaro in bocca, qualcuno arriva a minacciare una serrata dell'ippica nazionale, ma alla fine prevale il senso di responsabilità spinto dalle rassicurazioni della politica.

Ma proprio quando pareva di poter chiudere l'anno con il botto, la doccia fredda è arrivata da un'altra storica struttura, quella di Campione d'Italia. La casa da gioco, chiusa da più di tre anni, avrebbe dovuto riaprire il 31 dicembre, con un grande evento che tuttavia è stato cancellato dall'aggravarsi della situazione pandemica. "Si è voluto valorizzare l’importanza delle persone ad ogni livello e, quindi, la sostenibilità di un sistema e del suo sviluppo futuro", spiegano in una nota congiunta Comune e Casinò. "Spiace per i clienti che attendevano l’ormai imminente ripartenza dell’azienda, ma la tutela della salute e la volontà di ripartire nella migliore situazioni possibile hanno reso necessario una decisione responsabile". Niente apertura, quindi, ma l'evento è solo posticipato: compatibilmente con l’andamento dei contagi il casinò di Campione riaprirà entro il prossimo 28 gennaio.

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