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Marcotti (Federbingo): 'Polizze fidejussorie gioco, riparametrare le garanzie'

07 marzo 2025 - 11:19

Lo chiede Italo Marcotti (Federbingo) dopo il rinvio a giudizio di 11 persone per l'emissione di false polizze fideiussorie a garanzia di appalti e apertura di sale bingo.

Scritto da redazione
Italo Marcotti, presidente di Federbingo

Italo Marcotti, presidente di Federbingo

"Da tempo denunciamo come la chiusura del sistema bancario nei confronti dei concessionari di Stato abbia spinto questi ultimi a cercare soluzioni alternative, spesso rivolgendosi a operatori esteri. La costrizione, per necessità, ad accettare la richiesta di pagamento di premi elevati, totalmente fuori mercato, ha attratto diversi operatori esteri i quali, seppur iscritti all'elenco Ivaas - Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, presentavano strutture e capitale sociale del tutto inadeguati rispetto agli impegni assunti."

Queste le parole con cui Italo Marcotti, presidente di Federbingo, interviene in merito ai risultati di un'inchiesta della Procura di Perugia, condotta da Carabinieri e Ufficio delle dogane, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 11 persone, oltre la metà delle quali accusate di associazione per delinquere finalizzata all'emissione di false polizze fideiussorie, a garanzia di appalti e apertura di sale bingo, per oltre 60 milioni di euro.

I clienti, si legge su RaiNews, "erano in larga parte ignari e pagavano regolarmente i premi assicurativi delle polizze, che a prima vista apparivano regolari. I soldi finivano però su conti correnti esteri. I titoli, formalmente emessi da due compagnie assicurative nazionali e da quattro istituti con sede a Malta, in Germania, Irlanda e Svezia venivano falsificati e stampati in tre laboratori di San Benedetto del Tronto e Siracusa, con tanto di false firme digitali di notai all'oscuro di tutto. A venderli in tutta Italia una rete di broker".

Marcotti quindi rimarca: "Abbiamo segnalato tale anomalia al sottosegretario Sandra Savino (Mef), raccogliendone un interessamento diretto, sottolineando che la chiusura del sistema bancario italiano verso i concessionari ha costretto gli operatori ad accettare condizioni economiche gravose, sottoponendo l'Agenzia delle dogane e dei monopoli al rischio dell’insolvenza.

Accogliamo quindi con favore l’operazione condotta dalla magistratura e dalle forze dell’ordine ed auspichiamo che questa situazione induca il Governo a intervenire con misure normative adeguate. È essenziale riparametrare le garanzie in base al rischio effettivo, unitamente ad un corretto rapporto tra il sistema bancario e i concessionari italiani del gioco pubblico".

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