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Sala bingo ippodromo Cesena, M5S: 'Rispettare norme, Regione agisca'

04 luglio 2019 - 08:47

I consiglieri M5S Andrea Bertani (Regione Emilia Romagna) e Claudio Capponcini (Comune Cesena) commentano modifica ingresso sala bingo ippodromo del Savio.

Scritto da Fm
Sala bingo ippodromo Cesena, M5S: 'Rispettare norme, Regione agisca'

“Da quello che ha riportato la stampa in questi giorni sembra che per eludere la legge regionale contro l’azzardopatia e aggirare il limite dei 500 metri dai luoghi sensibili, l’entrata per la gaming hall dell'ex bingo di Cesena sarà spostata. Chi vorrà accedere alla sala dovrà entrare dall’entrata principale dell’ippodromo, quella davanti alla Sala Primavera e poi transitare attorno alla pista e arrivare dove si trova adesso. Quindi fisicamente non si sposterà la sala bingo, ma cambierà accesso, aumentando i metri di distanza da scuola e centri sportivi al solo fine di tentare di acquisire il diritto di restare nell’attuale collocazione. 

A questo punto basterà che tutte le sale scommesse che si trovano a pochi metri da scuole, ospedali e parchi pubblici facciano la stessa cosa per rendere nulla la legge contro l’azzardopatia. Ecco perché chiediamo che la Regione richiami il Comune di Cesena al rispetto tassativo della legge evitando discutibili interpretazioni delle norme”.
 
 
Così il consigliere regionale del Movimento cinque stelle dell'Emilia Romagna Andrea Bertani e quello comunale di Cesena Claudio Capponcini commentano la notizia di stampa, riportata anche da Gioconews.it con un'intervista a Marco Fabio Rondoni, direttore generale di HippoGroup Cesenate, secondo cui la sala bingo adiacente all'ippodromo del Savio di Cesena cambierà il proprio accesso per rispettare i dettami delle norme vigenti che vietano il gioco a meno di 500 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili”, e quindi non essere costretta a delocalizzare. 
 
 
“Se questa strategia fosse considerata lecita basterà che le sale da gioco e le sale scommesse situate ad una distanza inferiore ai 500 metri dai luoghi sensibili, determinati dalla legge regionale o dai Comuni, modifichino il percorso pedonale di accesso alle loro strutture, magari con percorsi tortuosi che obblighino al pedone di fare oltre 500 metri di cammino, per evitare la delocalizzazione.
La Regione Emilia-Romagna non può stare a guardare mentre c’è chi con un escamotage si fa beffa del punto più importante della legge sull’azzardopatia. 
Le regole vanno rispettate, non aggirate”, concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle.
 

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