Caritas Roma e Bambino Gesù: 'Una guida contro la dipendenza da gioco'
Nella ricerca del Bambino Gesù di Roma e della Caritas il fenomeno del gioco d'azzardo riguarda più del 30 percento degli adolescenti.
"I dati sulla dipendenza dei minori dal gioco d’azzardo sono allarmanti: secondo gli studi Ipsad ed Espad del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in Italia il 33,6 percento degli under 18 tenta la sorte con i ‘gratta e vinci’ e frequenta le agenzie di scommesse. Spesso genitori e insegnanti non sono in grado di riconoscere i segnali lanciati dai giovani a rischio". Lo afferma la guida - promossa dall’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto dal professor Alberto Ugazio - che dà suggerimenti su come riconoscere e gestire il problema e indica i percorsi terapeutici da seguire in caso di vera e propria dipendenza. E per ricevere l’aiuto degli specialisti di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede, è attivo un indirizzo e-mail dedicato:iogioco@opbg.net. La guida è stata presentata oggi, 26 giugno, nel corso della conferenza promossa da Caritas Roma e Bambino Gesù sul fenomeno del gioco d’azzardo tra gli adolescenti.
GIOCO D’AZZARDO: QUANDO SI TRASFORMA IN DIPENDENZA - "Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere beni, il più delle volte denaro, sull'esito incerto di un evento futuro. Si trasforma in pericolosa dipendenza quando chi gioca perde la capacità di controllare volontariamente i propri comportamenti; non riesce più a stabilire e rispettare un limite di tempo e denaro da impiegare e ha come unico scopo della giornata la ricerca compulsiva dell’attività che genera piacere", si legge. Questa forma di dipendenza "non riguarda solo gli adulti e il rischio di diventarne vittima si corre sia all’esterno che all’interno delle mura domestiche, a causa dell’utilizzo - anche tra i più piccoli - di App o siti internet che consentono un facile accesso al gioco. Come le altre dipendenze, anche quella da gioco è caratterizzata da elementi ricorrenti: il craving, il desiderio improvviso e incontrollabile di giocare; l’astinenza, sensazione di irrequietezza associata a sintomi fisici e psicologici se non si riesce a giocare; l’assuefazione, la necessità di aumentare progressivamente la quantità di tempo dedicato al gioco. Caratteristica specifica dei giocatori patologici, infine, il gambling, ovvero la tendenza a sovrastimare la propria abilità di calcolo delle probabilità e a sottostimare l’esborso economico che porterà ad una vincita".
LE CAUSE - "La dipendenza da gioco d’azzardo - spiegano gli specialisti del Bambino Gesù - deriva da una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici e ambientali che varia da persona a persona". Dal punto di vista biologico, nei giocatori d’azzardo i circuiti cerebrali che guidano il comportamento subiscono una sorta di “inganno”, "iniziando a rispondere come se l’azione del gioco fosse necessaria alla sopravvivenza. Il tratto psicologico che maggiormente predispone allo sviluppo delle dipendenze è la scarsa capacità di autocontrollo (caratteristica distintiva dell’adolescenza), mentre i principali fattori di rischio ambientali sono rappresentati dal contesto socio-economico in cui i ragazzi vivono, dall’esposizione a eventi stressanti e dalla familiarità con le dipendenze e con altre patologie psichiatriche".