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Enada al via, lunga fiera del gioco ritrovato

16 ottobre 2018 - 07:46

Patrizia Cecchi, exhibitions Italy executive director di Ieg Group, descrive le attese rispetto alla nuova edizione di Enada e quelle per il futuro.

Scritto da Alessio Crisantemi

 

Non tutto il male viene per nuocere, recita un antico adagio popolare. Ed è quanto potremmo dire a proposito della fiera Enada (46esima edizione che si apre oggi a Roma, martedì 16 fino a giovedì 18 ottobre), e, più in generale, riguardo al mondo del gioco pubblico italiano. Nonostante il settore sia alle prese con un periodo decisamente difficile, a causa dei repentini cambiamenti dettati dalla politica e delle molteplici difficoltà, quelle che di buono si può intravedere in questo clima decisamente ostile è la “ricomparsa” del cosiddetto amusement, per il quale si presentano ora delle occasioni di rilancio, anche in virtù delle restrizioni imposte al gioco d’azzardo. Un cambiamento assecondato anche dalla fiera di settore, che riporta all’interno di Enada anche il mondo del puro intrattenimento in un’area dedicata. Che lascia intravedere nuovi scenari e buone prospettive, delineate nell’intervista che segue da Patrizia Cecchi, exhibitions Italy executive director di Ieg Group.

Cosa si aspetta da questa edizione di Enada Roma?

“Sono certa che sarà, come sempre, un appuntamento necessario per fare il punto sul mercato e i cambiamenti normativi in atto. Nonostante la difficile situazione, infatti, abbiamo avuto numerose adesioni, da parte degli operatori, sia espositori che visitatori. Quest’anno avremo poi l’importante novità rappresentata dalla prima edizione di 'Roma Amusement Show', l’appuntamento col mondo del gioco senza vincite in denaro, frutto dell’accordo quadriennale con il Consorzio Fee e Sapar”.

Che ruolo ha l'evento Enada a livello generale all'interno del panorama fieristico nazionale e nell'offerta del vostro gruppo?

“Enada, sia nella sua edizione romana giunta quest’anno alla sua 46° edizione, che in quella riminese che ha celebrato la 30° edizione nell’anno in corso, è un appuntamento storico molto importante. Ancora oggi così come in passato i due appuntamenti sono riconosciuti da tutti gli operatori nazionali ed internazionali che operano nel settore del gaming e dell’amusement come momenti di incontro imperdibili. Forti dell’esperienza che abbiamo maturato in questi anni di collaborazione con le aziende e le associazioni di categoria intendiamo continuare ad aggiornare ed implementare questo progetto fieristico affinché continui ad essere un valido strumento a disposizione del settore”.

Crede che Enada possa avere ancora futuro, tenendo conto delle difficoltà che sta attraversando il settore?

“Credo proprio di sì. È vero che il settore sta attraversando un periodo di difficoltà, ma è anche vero che si sta evolvendo e che è attraversato da continui cambiamenti. Le fiere hanno il compito di evolversi col mercato e anzi di anticiparlo, per creare nuovi contatti commerciali ed evidenziare le nuove opportunità di business. Con un occhio, naturalmente, anche ai mercati esteri. In questo senso, già dall’anno scorso, abbiamo realizzato una piattaforma online di incontro tra domanda e offerta, nell’edizione di Rimini, organizzando appuntamenti mirati tra le delegazioni internazionali e i nostri espositori, secondo un’agenda che permettesse di sfruttare al meglio la permanenza in fiera dei buyer”.

Operando su più settori attraverso fiere anche molto diverse tra loro, vede delle analogie tra il mondo del gioco e altri settori di cui vi occupate? E quali sono i punti di forza o di eccellenza che può individuare su questo settore?

“Noi operiamo su molti settori che possiamo raggruppare in sei cluster principali: food & beverage; green & technology; sport & entertainment tourism, hospitality & lifestyle; wellness & leisure, jewellery & fashion. Il mondo dell’entertainment è in continua evoluzione e cambia, sia per le nuove tecnologie usate, che per abitudini e stili di vita diversi. Naturalmente cerchiamo di mutuare esperienze da una manifestazione all’altra, per esempio RiminiWellness ci insegna a valorizzare lo stretto rapporto tra l’intrattenimento e il suo aspetto socializzante. Da altre fiere abbiamo anche preso a modello alcune iniziative come le aree formative 'academy' e le aree 'next' dedicate alle start up, così come le piattaforme di incontro con i buyer internazionali. La nostra caratteristica, poi, di organizzatori diretti delle nostre manifestazioni ed eventi, è fondamentale, perché ci aiuta ad individuare una serie di servizi per gli operatori, che va molto al di là della semplice vetrina espositiva: percorsi formativi, incontri con i buyer, valorizzazione dei nuovi prodotti con numerose iniziative”.

GUARDIAMO AVANTI MA CHE FATICA  - Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, descrive lo scenario nel quale si trova il settore del gioco pubblico mentre va in scena la 46esima edizione della fiera capitolina. Ogni volta è sempre più difficile. Ma alla fine, in un modo o nell’altro, si riesce sempre e comunque a mettere in piedi l’edizione capitolina della fiera Enada, che quest’anno arriva addirittura alla sua 46esima edizione. A dimostrazione della longevità del settore. Nonostante le varie crisi vissute dal comparto durante i decenni, l’industria del gioco è riuscita sempre ad andare avanti, e lo farà anche questa volta, non c’è dubbio. E il fatto che il settore si ritrovi ancora una volta a Roma per la fiera autunnale ne è la prova. Ma quanta fatica, per gli addetti ai lavori, tenere dritta la barra e provare a immaginare un futuro, in questo scenario sempre più confuso e complesso.
Come spiega Raffaele Curcio, presidente di Sapar, associazione organizzatrice della kermesse: “Ormai dovremmo essere abituati ad affrontare la fiera in momenti di totale sbandamento del settore a causa delle continue angherie che siamo costretti a subire dalla politica, anno dopo anno. Eppure ogni volta diventa sempre più difficile, con l’asticella che viene alzata sempre di più. Anche se stavolta, forse, si è oltrepassata la soglia della sostenibilità, al punto da rendere incerto il futuro per molte aziende, se non cambierà qualcosa”. In effetti, la crisi attraversata in questi ultimi mesi dal settore – in particolare da quello degli apparecchi da intrattenimento - non sembra avere precedenti: se già lo scorso anno gli operatori vedevano il futuro compromesso a causa del forte aumento del Preu che andava ad aggiungersi ai problemi quotidiani vissuti sui territori, l’ulteriore rincaro della tassazione sulle slot imposto dal Decreto dignità aggiunge un altro elemento di preoccupazione, tutt’altro che banale. Ormai sembra proprio esserci un disegno politico mirato a far sparire il nostro settore, altrimenti non si spiegano certe decisioni politiche mirate soltanto in una direzione, cioè contro il nostro settore: e non contro l’intero mondo del gioco”, aggiunge Curcio. Anche se nonostante i tanti problemi c’è anche la nota positiva di aver ricompattato le fila con il mondo dell’amusement, tornato ad esporre all’interno di Enada. Ed è proprio qui che si nutrono grandi speranze: “Siamo molto contenti di aver potuto riportare in fiera il puro intrattenimento che è quel segmento di mercato che rappresenta la nostra storia e il nostro orgoglio, ma che può essere anche il nostro futuro. Ma anche qui c’è bisogno di un cambiamento e di politiche serie e concrete che possano far ripartire il settore. Ed è uno dei temi centrali che affronteremo a Enada Roma”.

 

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