skin
Menu

Dpa: 'Diminuzione giovani problematici a rischio Gap'

13 gennaio 2017 - 08:28

Il Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, si parla anche delle cause del Gap.

Scritto da Redazione

Si parla anche di gioco patologico nella ‘Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia’, stilata dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il 43 percento degli istituti scolastici secondari di II grado ha previsto di svolgere specifiche attività di prevenzione al consumo delle sostanze psicoattive, il 18 percento al doping e il 23 percento al gioco d’azzardo. Rispetto alle azioni e ai progetti di prevenzione attuati, il 54 percento ha affrontato le tematiche dei consumi psicoattivi, il 40% circa quelle relative al benessere personale e alle diverse forme di disagio personale, il 16 percento al gioco d’azzardo.

"All’aumentare della quota di istituti scolastici che hanno attuato interventi/attività di prevenzione specifici segue una tendenza alla diminuzione della quota di giovani giocatori problematici e a rischio", si legge nella relazione.

I DATI SUL GIOCO - Il Ministero della Salute, rispetto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), sul piano legislativo "è intervenuto già dal 2012 con il decreto legge 13 settembre 2012 (Decreto Balduzzi) che prevedeva l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per la prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da “ludopatia” e già da diversi anni le Regioni e P.A. hanno preso in carico i pazienti affetti da disturbo da gioco d’azzardo. La legge 190 del 23 dicembre 2014 ha destinato una quota annua di 50 milioni di euro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo, destinandone una parte alla sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia. Il Decreto Balduzzi istituiva anche un Osservatorio al fine di realizzare il monitoraggio della dipendenza dal gioco d’azzardo e dell’efficacia delle azioni di cura e prevenzione intraprese. La composizione dell’Osservatorio è stata determinata con decreto interministeriale del Ministro della Salute e del Ministro dell’Economia e delle Finanze (24 giugno 2015). Misure significative, come la riduzione della percentuale minima destinata alle vincite (pay out) e la modifica della tassazione sul margine per alcuni giochi, sono state adottate dalla Legge di Stabilità 2015. Il Ministero della Salute, di concerto con il MIUR, predispone inoltre campagne di informazione e sensibilizzazione e, per garantire le prestazioni di prevenzione, XVIII cura e riabilitazione, presso il Ministero della Salute è istituito il Fondo per il gioco d'azzardo patologico. ESPAD®Italia 2015, lo studio sugli studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni, oltre a indagare la diffusione e il consumo di sostanze psicotrope, ha rilevato informazioni anche relativamente a comportamenti di addiction non chimiche tra le quali il praticare giochi nei quali si vincono e perdono soldi. Si stima che in Italia nel 2015 abbia giocato il 42% degli studenti e che il 49% lo abbia fatto almeno una volta nella vita. Le prevalenze risultano in aumento rispetto alla rilevazione precedente dopo alcuni anni di trend in diminuzione. Tra gli studenti che hanno giocato nel 2015, il 62% ha giocato per non più di una volta al mese. I Gratta&Vinci sono i giochi preferiti (69%), seguiti dalle scommesse sportive (47%) e da Bingo/Tombola (38%); tra le studentesse i giochi preferiti sono quelli non strategici come i Gratta&Vinci, mentre ai ragazzi piace anche scommettere su eventi sportivi e di altro genere, giocare a Totocalcio/Totogol e a Poker Texano. Considerando il mese antecedente l’indagine, la spesa sostenuta è stata inferiore ai 10 euro per il 76% dai giocatori mentre l’8% ha superato i 50 euro. Rispetto al gioco online, la maggior parte degli studenti che ha giocato ha detto di averlo fatto non più di 5 volte nell’anno (64%); prevalentemente è stato utilizzato un computer per connettersi a internet (47%) e i giochi online maggiormente praticati sono stati Totocalcio/Scommesse sportive (56%) e Poker Texano (33%). L’indagine ESPAD sottopone il test SOGS-RA (South Oaks Gambling Screen Revised Adolescent) attraverso il quale si stima che in Italia gli studenti che presentano un profilo a rischio nei confronti del gioco siano l’11%, mentre l’8% abbia un profilo “problematico”. Tra i giocatori con profilo di rischio, la frequenza di gioco si intensifica all’aumentare del grado di problematicità del comportamento di gioco. Ad eccezione dei Gratta&Vinci, giocati da tutti i profili di giocatore, e delle scommesse sportive, preferite dai giocatori a rischio e problematici, le altre tipologie sono praticate da gran parte dei giocatori problematici. Sale giochi e internet risultano essere i contesti di gioco frequentati in particolar modo dai giocatori problematici, mentre le sale scommesse sono preferite anche dai giocatori a rischio. Nel mese precedente lo svolgimento dello studio, poco meno di 1 giocatore problematico ogni 3 ha speso oltre 50 euro, cifra spesa da quasi il 6% dei giocatori a rischio mentre l’87% dei giocatori sociali ha speso meno di 10€. L’analisi dei fattori associati riporta come gli studenti con profili definibili “a rischio” e “problematici”, rispetto ai “sociali”, abbiano una maggior contiguità con l’uso di sostanze: si rileva infatti un’associazione positiva, soprattutto tra i problematici, con l’aver fatto binge drinking nel mese antecedente lo studio, aver usato almeno una sostanza illegale nell’anno (esclusa la cannabis) ed essere un utilizzatore frequente di cannabis. I giocatori problematici risultano associati positivamente anche con l’essere un forte fumatore, bere alcolici tutti i giorni, aver assunto droghe sconosciute e aver fatto uso di psicofarmaci nell’anno. L’Istituto Superiore di Sanità ha implementato il progetto Sistema di Sorveglianza Nazionale sul Disturbo da gioco d’azzardo, un progetto articolato in diverse azioni con la finalità di sperimentare un sistema di sorveglianza nazionale per assumere elementi conoscitivi, correttivi, esaustivi e proporre strumenti utili alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo. È stata realizzata un’indagine demoscopica su 3.000 soggetti con età superiore ai 15 anni. Il 49,7% degli intervistati ha praticato almeno un gioco nell’anno antecedente l’indagine; prevalentemente sono di genere maschile, di età compresa tra i 25 e i 44 anni, molti dei quali fumatori. La dipendenza da gioco d’azzardo è considerata dalla maggioranza degli intervistati una dipendenza grave e, tra i provvedimenti per la lotta al gioco d’azzardo, quello considerato più indicato è l’eliminazione delle slot da bar e locali pubblici (51,8%), mentre le difficoltà economiche sono considerate le prime condizioni personali che possono favorire il gioco d’azzardo (35,2%). È stata effettuata una revisione degli elenchi disponibili nel web dei servizi per le dipendenze e delle strutture del Privato Sociale e creato un archivio elettronico unico; in seguito è stata costruita una scheda di rilevazione per procedere all’aggiornamento dei servizi del SSN, delle strutture del privato sociale e delle attività erogate per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo. Sono riportati i dati aggiornati al 29 febbraio 2016, data nella quale il 60% circa dei servizi del SSN e il 17% circa delle strutture afferenti al Privato Sociale avevano restituito un feedback in merito alla rilevazione. Tutti i servizi del SSN e il 76% delle strutture del Privato Sociale hanno implementato delle attività più o meno strutturate a contrasto del disturbo da gioco d’azzardo. Solitamente la diagnosi è effettuata nel servizio (98%) o nella struttura (67%), utilizzando il DSM 5 e strumenti di screening/diagnostici. Le relazioni familiari sono l’indicatore più frequentemente usato per la valutazione sociale, così come la presenza di patologie comorbili e l'anamnesi completa sono gli indicatori più frequenti per la valutazione medica. Per quanto riguarda la valutazione psicodiagnostica, non esiste uno “standard” anche se la maggior parte degli operatori, tutti inseriti in equipe multidisciplinari, ha detto di utilizzare il South Oaks Gambling Screen per adulti (SOGS). La psicoterapia individuale risulta essere uno degli interventi più frequenti dell’offerta assistenziale. L’accesso avviene per lo più volontariamente o su indicazione dei familiari. Alle attività relative ai Focus Group, alle quali hanno collaborato 6 servizi del SSN e 5 strutture del Privato Sociale su tutto il territorio nazionale, hanno partecipato 100 utenti in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo equamente distribuiti tra le due tipologie di servizi. Tra le osservazioni riportate dagli utenti alcune sono emerse con frequenza maggiore come la difficoltà a condividere gli spazi con i tossicodipendenti e l’utilità di coinvolgere la famiglia. È stato messo a punto un questionario ad hoc per indagare i fattori di rischio associati, la presenza di eventuali comorbilità o altre dipendenze e rilevare i diversi livelli di gravità. Hanno compilato il questionario 71 soggetti, tutti partecipanti a una terapia di gruppo e in carico ai servizi quasi esclusivamente per dipendenza da gioco d’azzardo, mediamente caratterizzati da un livello culturale medio, coniugati, con un’occupazione a tempo pieno e una fissa dimora. Prevalentemente sono arrivati alla struttura/servizio su suggerimento dei familiari e sono in trattamento da almeno 1 anno. Oltre l’85% ha dichiarato di aver praticato e/o di praticare al momento della compilazione del questionario giochi legali con una preferenza per le slot e/o le VLT (video lottery terminal)", si legge nel report.

Articoli correlati