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Veneto, Sgi: "Gap, distanziometro strumento non efficace", commissione avvia verifiche

11 settembre 2014 - 16:06

Alla commissione Sanità della Regione Veneto oggi pomeriggio è ripreso l'iter delle proposte di legge sul contrasto al gioco patologico. Oltre alla discussione dei cinque testi fin qui presentati, l'ordine del giorno ha visto anche l'audizione dei  rappresentanti di Sistema Gioco Italia.

Scritto da Redazione GiocoNews
Veneto, Sgi: "Gap, distanziometro strumento non efficace", commissione avvia verifiche

 A tale proposito, Sgi esprime soddisfazione per l’invito all’audizione, alla quale hanno partecipato i Vicepresidenti Giovanni Emilio Maggi e Massimiliano Pucci. La realtà Confindustriale del gioco lecito è da tempo impegnata in un serio confronto di merito e di metodo con tutte le Istituzioni Locali per affrontare le criticità che territorialmente possono essere censite in relazione all’impatto socio-ambientale generato.

 

LA VALUTAZIONE DEL GAP - “Come operatori – ha dichiarato Maggi - siamo i primi a voler contrastare il fenomeno del gioco patologico, fenomeno che va però misurato e valutato in modo obiettivo e scientifico, così da poterlo affrontare al meglio e con i giusti strumenti”. Nell’attesa di studi epidemiologici ufficiali, una stima dei giocatori problematici in Italia (definizione che non significa giocatori affetti da dipendenza o Gap: questi sono una frazione dei giocatori problematici) è pari all’1,65%. della popolazione adulta e la si può trarre dalla ricerca 'Gioco Problematico' presentata nel 2013 da Ipsos e dall'Università La Sapienza di Roma.

La Regione Veneto sta ipotizzando di istituire, fra gli altri interventi molti dei quali certamente condivisibili, le distanze dei punti di gioco da luoghi sensibili il cui esito sarebbe un'espulsione ed una 'ghettizzazione' del gioco lecito e un non voluto, ma reale, via libera al gioco illecito nelle aree a maggior urbanizzazione.

 

I CASI LIGURIA E BOLZANO - "Va rammentato - ha affermato Pucci - che non si riscontra alcun effetto positivo nelle aree in cui il criterio del ‘distanziometro’ è stato introdotto come stanno dimostrando le esperienze della Regione Liguria e della Provincia di Bolzano che vedono un fortissimo aumento dell’offerta di gioco illegale e nessun calo del numero di giocatori patologici, come attestato dai Sert. È stata proprio la Questura di Genova a lanciare l’allarme, constatando che un modello che non prevede più il ‘gioco lecito’ nelle aree urbane lascia spazio all’inevitabile ‘offerta alternativa’ dell’illegalità."

Dal punto di vista pratico, tutte le simulazione effettuate sull’impatto dei divieti di installazione della rete legale sotto specifiche distanze hanno dimostrato che si assisterebbe ad una chiusura di numerosissimi punti sul territorio con l'effettivo rischio di totale, quanto illegittima, espulsione della rete di gioco legale e conseguenti ricadute occupazionali, sociali e di pubblica sicurezza.

 

L’INEFFICACIA DEL DISTANZIOMETRO - “Non possiamo che ribadire - hanno concluso Maggi e Pucci - che uno strumento di contrasto basato sul ‘distanziometro’ è tanto sbagliato quanto inefficace, tanto più in un contesto in cui l’evoluzione tecnologica ormai consente di giocare ovunque, anche dal proprio smartphone o tablet. Ribadendo l’importanza che riveste per noi il dialogo con gli Enti Locali e verificata la condivisione degli obiettivi, auspico che l’audizione odierna sia l’avvio di un confronto concreto e costante con la Regione Veneto e tutto il territorio”.

 

OSSERVAZIONI ACCOLTE - Le osservazioni dei rappresentanti di Sgi non sono cadute nel vuoto. Anzi, a tale proposito, il presidente della commissione Sanità Leonardo Padrin dichiara: "La commissione interpellerà direttamente il questore di Genova, per verificare gli effetti prodotti dal regolamento comunale di Genova che ha introdotto la distanza minima di 300 metri tra i punti scommesse e scuole, case di riposo, chiese, ospedali. I rappresentanti dei gestori dei punti scommesse denunciano l'esplosione del gioco illegale, a seguito di tale norma. Credo sia opportuno verificare con la massima autorità di pubblica sicurezza del capoluogo ligure la ricaduta effettiva di questa regola di distanza".

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