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Toti (Regione Liguria): 'Bloccheremo la legge sul Gap'

13 marzo 2017 - 09:21

Il presidente Giovanni Toti promette lo stop alla legge della Liguria sul Gap, direttamente dal palco dell'assemblea della Federazione Italiana Tabaccai.

Scritto da Fm
Toti (Regione Liguria): 'Bloccheremo la legge sul Gap'

 

"Noi nella passata legislatura abbiamo fatto una legge troppo ideologica, troppo arbitraria, sono stati presi dei provvedimenti senza considerarne tutti gli effetti. Io credo che questa legge non possa e non debba entrare in vigore così com'è. Su questo non abbiamo dubbi e già nelle prossime settimane provvederemo a prolungare la legislazione vigente in modo tale che non possa senza confronto con tutte le categorie per costruire qualcosa che abbia un senso in termini di sostenibilità economica, di giustizia, per chi tutte le mattine fa il suo lavoro, anche alla luce della legislazione nazionale che abbiamo contributo a bloccare in sede di Conferenza unificata Stato Regioni. Non ci sentiamo di avallare delle leggi che fanno chiudere i piccoli esercizi o i tabaccai. Non credo che distruggere la rete del commercio nel nostro Paese aiuti nessuna delle persone colpite da questa patologia. Credo che prima ci si debba sedere a un tavolo politico a livello di Governo per arrivare ad una legge che dia equilibrio al sistema, che nella bozza fin qui presentata è troppo punitiva per qualcuno e troppo 'larga' per molti altri, e poi di conseguenza anche in Liguria per costruire una legge che venga incontro a tutte le esigenze a cui dobbiamo dare una risposta, che risolva il problema e che possa costruire un mondo in cui le tabaccherie, gli esercizi commerciali siano un aiuto vero per il cittadino un presidio di legalità".

 

Con queste parole, prounciate nel corso dell'assemblea della Federazione Italiana Tabaccai tenutasi a Genova domenica 12 marzo, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, scende in campo contro la legge regionale sul Gap, che dal 2 maggio 2017 renderà "fuorilegge" la maggior parte degli apparecchi da gicoo installati sul territorio con la scadenza delle autorizzazioni.
 
LA PROMESSA DI RIXI - Sul tema interviene anche Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico, che ai primi di marzo ha lanciato l'idea della moratoria, incassando i favori degli esercenti ma scatenando non poche polemiche fra i gruppi politici e le ire del Comune di Genova. Ma l'assessore tira dritto e e si rivolge direttamente alla platea dei tabaccai. "Aspettatevi che la Regione modifichi la legge sul Gap, perché lo faremo. Dateci una mano a fare questa modifica, perché dopo aver manifestato questa mia intenzione la scorsa settimana mi sono trovato martoriato sui giornali e sui social media come se io fossi finanziato dal gioco d'azzardo. Mi interessa che voi possiate lavorare perché siete presidio del territorio, di sicurezza, e che in questa situazione di crisi togliere fonti d'entrate agli esercizi commerciali gli farebbe rischiare la chiusura". L'assessore poi rivolge una "critica" al Comune di Genova e al regolamento sul gioco varato nel 2013 proprio in applicazione della legge regionale. "Se vuol fare i regolamenti prima deve rimborsare a tutti gli esercenti quello che gli va a togliere. Non è possibile che ci siano dei regolamenti commerciali che disintegrano il commercio: facendo così abbiano distrutto degli interi quartieri, li abbiamo impoveriti e abbiamo creato insicurezza". Poi, rivolto di nuovo ai tabaccai: "Siete una categoria a rischio, e nessuno ve lo riconosce. Non è possibile lasciare da sola una categoria di questo tipo e anzi andare a chiedere ulteriori sacrifici in un momento nel quale voi, tutti i giorni, tirate su la saracinesca consapevoli che Noi vogliamo creare lavoro non togliere posti di lavoro. Perciò vi prometto che bloccheremo questa legge, poi ci confronteremo, ma se voi perderete qualcosa otterrete qualcos'altro perché non possiamo sempre chiedere sacrifici agli stessi".

LA RICETTA DI ROSSETTI - A queste "promesse" risponde Pippo Rossetti, consigliere regionale Pd e primo firmatario della proposta di modifica della legge regionale ligure sul gioco, direttamente dalla sua pagina Facebook. "Invece di affrontare per tempo i problemi che derivano dalla legge ligure sul gioco forse per Toti si tratta di una scelta obbligata. Ma non è la scelta giusta! E serve solo a coprire il suo immobilismo! In due anni Toti non ha aperto il tavolo con gli operatori del settore per la tutela dell'occupazione né approvato misure di sostegno agli esercizi commerciali. Nel 2012 Rixi, Scaiola, Matteo Rosso, Bruzzone, tutto il centro destra ha votato questa legge che Toti definisce ideologica. Hanno cambiato idea? O sono tutti supini al padroncino... che ignora che grazie alla legge molti comuni hanno ridotto sia le sale da gioco sia le slot, cioè l'offerta che abitua al gioco d'azzardo. La legge non è ideologica ma doveva essere accompagnata dalla politica della Regione e dei Comuni. Come? Ad esempio potevano essere attivate le seguenti azioni: esenzione Irap, sostegno ai comuni per la riduzione della tari, bollino di certificazione di qualità per chi non utilizza le slot, sostegno alla rete commerciale con i fondi europei ed anche al personale che potrebbe essere ridimensionato. La Regione avrebbe potuto sostenere i Sert e le onlus che fanno prevenzione (nelle scuole e non solo) e curano chi manifesta dipendenza dal gioco. Nella legge si possono anche rivedere e distinguere i tipi di gioco e individuare quelli più tollerabili e quelli che bisogna radicalmente ostacolare".

PERCORSI CONDIVISI CON GLI OPERATORI - "Vista la mancata azione regionale invece di rinviare tutto di un anno si potrebbero sospendere per alcuni mesi i provvedimenti amministrativi e attivare un tavolo concertativo con gli operatori, i comuni, le associazioni impegnate nel contrasto al gioco d'azzardo, per intraprendere percorsi condivisi di regolamentazione del gioco d'azzardo", prosegue Rossetti.
"Ciò presuppone un lavoro che la giunta regionale non ha fatto. Per chi vende slot e scommesse un anno di rinvio può rappresentare una boccata di ossigeno ma se Toti e c. non lavorano, tra pochi mesi saremo punto a capo.
Noi chiederemo il tavolo concertato, consapevoli che ridurre concretamente le occasioni da gioco determina inevitabilmente problemi occupazionali e forse anche di sopravvivenza degli esercizi".
 

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