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Brexit and Gaming: i timori dell'industria e le rassicurazioni della Gambling Commission

25 giugno 2016 - 08:52

All'indomani del voto del popolo Britannico che ha scelto di abbandonare l'Ue c'è forte preoccupazione tra gli operatori.

Scritto da Redazione GiocoNews.it

 

La decisione del popolo del Regno Unito di lasciare l'Unione Europea ha sconvolto i mercati finanziari e i cittadini di tutto il mondo, in una frenesia generale che sta inondando i media e i social network fin dalle prime ore successive alla notizia ufficiale. E mentre ci si sforza di capire cosa accadrà realmente nel panorama dell'economia mondiale, non è ancora chiaro quanto grande potrà essere, in concreto, l'impatto che questa decisione potrà avere nell'industria del gioco, specialmente per il segmento dell'online, probabilmente il più colpito, vista la natura transfrontaliera di questo business. Quello che è certo, tuttavia, è che ci saranno inevitabili cambiamenti nel futuro.

Non al momento, però. Almeno, questo è quanto riferisce la Gambling Commission, l'organo governativo britannico che governa il settore del gioco. Nello speciale dedicato a 'Gaming and Brexit' realizzato dalla rivista inglese InterGame insieme a GiocoNews, la Commission britannica spiega che il business continuerà "as usual" in seguito al voto di lasciare l'Unione europea. James Cook, funzionario aziendale dell'organismo, spiega InterGame: "Sarà tutto come al solito, per ora. Lavoreremo quotidianamento anche attraverso le implicazioni che questa decisione comporterà, fornendo ulteriore consulenza e aggiornamento, man mano che le cose si sviluppano".
Ad esprimere preoccupazione è invece Warwick Bartlett, Ceo della Global Gaming e Betting Consultants, che rispetto al mercato del gioco online non nasconde che si tratti di "un cattivo risultato per Gibilterra, a causa della dipendenza da operatori che attraversano la frontiera con la Spagna, Se Gibilterra rimane sotto il controllo britannico, ci sarà un problema con il personale che lavora qui per entrare e uscire dal confine in Spagna; anche se non ho ancora visto una reazione dalla Spagna, si è letto più volte che se il Regno Unito avesse lasciato l'Ue sarebbero stati chiusi i confini. Credo quindi che Malta e l'Isola di Man saranno i probabili beneficiari di questo cambiamento, perché hanno la maggiore capacità in termini di uffici e abitazioni". Inoltre se Gibilterra rimane nella Ue e cadrò sotto il controllo spagnolo, si potrebbe creare una questione molto complessa per quanto riguarda le licenze di iGaming rilasciate a Gibilterra.
In termini di economia generale, aggiunge Bartlett, "i mercati si assesteranno al nuovo regine in circa una settimana. La caduta della sterlina causerà un pick-up dell'inflazione, che vuole il governo. Una grande quantità di i-gaming si sposterà verso l'Asia, che ha meno regolamentazione e più elevati potenziali".
Anche se è ancora davvero troppo presto per valutare l'impatto sul settore dei giochi a distanza, quello che è certo è che c'è già adesso una grande incertezza, dovuta prevalentemente al fatto che questo scenario non era realmente previsto. Il voto Brexit influenzerà negativamente la Gran Bretagna come luogo per investire e creare come sede per le imprese i-Gaming, anche per via dell'incertezza che si viene  crare adesso circa le aliquote fiscali future, l'inflazione e la prosperità economica che perderà il vecchio 'fascino' suscitato dal Regno Unito che è sempre apparso come un centro internazionale in grado di commerciare e muoversi liberamente attraverso gli Stati membri dell'Ue. Inoltre avrà anche un effetto immediato su qualsiasi azienda quotata che genera entrate in sterline e sviluppa relazioni in una valuta diversa. Brexit può anche avere un impatto di elaborazione dei pagamenti transfrontalieri e la memorizzazione dei dati, ma l'impatto su quei fattori dipenderà in larga misura dai prossimi negoziati di uscita.

 

 

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