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Eig 2016, Mga: 'Ecco i punti cardine della nuova legge maltese sul gioco'

18 ottobre 2016 - 11:33

All'Eig di Berlino, la Malta Gaming Authority illustra a Gioconews.it i punti cardine della nuova legge sul gioco, si punta anche sui daily fantasy sports.

Scritto da Sara Michelucci

Berlino - "Abbiamo quattro leggi sul gioco a Malta che risalgono agli anni Trenta, per questo c'è l'esigenza di innovare la regolamentazione sul gioco". È quanto affermano a Gioconews.it in occasione dell'Eig di Berlino, Michele Magro (senior legal advisor) e Heathcliff Farrugia (chief officer authorisations) della Malta Gaming Authority in relazione alla nuova legge sul gioco sui cui si sta lavorando e che potrebbe vedere la luce a metà 2017.


"Tra un paio di mesi dovrebbe esserci una consultazione pubblica con politici e stakeholders per poi passare alla definizione finale della legge e alla sua promulgazione. Ci sarà sicuramente un periodo di transizione per gli operatori che crediamo durerà almeno un anno per adeguarsi alle nuove regole". Ma quali sono i punti cardine? "La protezione del consumatore è il pilastro fondamentale, ma vogliamo rendere il terrestre e l'online convergenti per quanto riguarda la regole. Inoltre l'autorità maltese avrà più poteri contro gli abusi anche per quel che concerne la pubblicita' di gioco e la protezione dei minori. Nei casinò terrestri e online, con la nuova legge, ci saranno regole di protezione dei consumatori uguali e senza discrepanze. Anche per quanto riguarda la tecnologia, la nuova legge sarà all'avanguardia dato che più del 60 percento del gioco avviene con dispositivi mobile e quindi è necessario adeguare le norme. Puntiamo a realizzare una legge che possa durare negli anni".


Una delle novità della nuova legge è rappresentata dall'attenzione concessa ai daily fantasy sports. "Crediamo che non si debbano regolamentare solo poker e casinò ma anche i nuovi giochi di abilità e i Dfs. Per loro le regole ci devono essere ma devono essere diverse da quelle del gambling: meno stringenti e che possano così permettere alle aziende di crescere, sempre in un'ottica di protezione del consumatore". Un'altra novità della nuova legge riguarda le licenze: "Si passerà degli oltre otto tipi di concessione a due soli: B to B e B to C. Puntiamo alla semplificazione, per noi concetto chiave per una buona tenuta del sistema di controllo".
 
Bocche ancora cucite, invece, sulla tassazione: "Aspettiamo di capire cosa verrà fuori dalla consultazione pubblica, ma ci saranno alcuni cambiamenti". Che idea avere del mercato italiano? "Noi manteniamo l'importanza della libera prestazione dei servizi nell' Unione europea, e gli Stati membri devono rispettare le decisioni della Corte di giustizia dell'Ue, che ormai sono chiare. Quello che auspichiamo è una cooperazione maggiore con Adm per superare alcune barriere burocratiche, dato che abbiamo lo stesso obiettivo: la protezione del consumatore. Facciamo parte dell'Unione europea e sul gioco vorremmo maggiore apertura e condivisione con le altre autorità di regolamentazione".
Per quanto riguarda la liquidità condivisa nel poker, cosa vi aspettate? "Dovrebbe essere nel diritto del giocatore poter sfidare players di altri Paesi. L'importante è che esistano in quei Paesi norme stringenti contro il riciclaggio, la collusione tra giocatori, e altri ancora". La legalità è quindi un tema fondamentale. Ma come si mantiene? "Bisogna regolamentare tutti i settori senza proibire. Solo così si possono tenere sotto controllo le derive illegali. Noi lo abbiamo fatto nel 2011 con le slot che erano autorizzate solo nei casinò. Ma nei locali pubblici alla fine c'erano lo stesso. Allora abbiamo fatto una legge ad hoc. Non bisogna vedere nel proibizionismo e in questo l'Inghilterra ha molto da insegnare. Noi ad esempio abbiamo una serie di strumenti attraverso cui operatori e giocatori possono segnalare anomalie o chiedere aiuto e in media ci arrivano trecento richieste al mese. Noi siamo dei mediatori tra operatori e giocatori".
 

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