Gaming authority svedese entra in Ulis: ‘Proseguire lotta contro le partite truccate’
La Gaming authority svedese diventa membro della United Lotteries for integrity in sports (Ulis), associazione internazionale senza scopo di lucro che lavora per individuare le partite truccate e preservare il gioco legale.
Scritto da Cc
Proseguire nella lotta contro le partite truccate e favorire un ambiente di gioco sicuro. Questo l’obiettivo dalla Gaming authority svedese che diventa membro della United Lotteries for integrity in sports (Ulis), associazione senza scopo di lucro che lavora a livello internazionale proprio per individuare le partite truccate e combattere il gioco illegale.
L'adesione all'Ulis rafforza in questo modo il lavoro dell'ispettorato del gioco che ha come obiettivo quello di mantenere un ambiente sicuro soprattutto per i giocatori.
Già in precedenza l’autorità svedese aveva ricevuto alcuni strumenti aggiuntivi per contrastare le attività illegale. In primis la sovvenzione per la Gaming authority del 2024, come annunciato alla fine dell’anno scorso, era stata aumentata a quasi un milione di euro per rafforzare la supervisione del mercato del gioco ed espandere il lavoro contro illegalità e partite truccate.
L’adesione alla Ulis sembra dunque un passaggio quasi scontato per proseguire questa strada. Come si legge sul sito ufficiale, la United Lotteries for integrity in sports si impegna “ad aiutare le lotterie a proteggere l'integrità delle competizioni sportive”. Interviene per “gestire in modo proattivo il complesso mondo dello sport e ad agire con decisione anche sotto grande pressione”.
A tale scopo Ulis offre “un ecosistema completo di servizi preventivi (istruzione, formazione, networking) e interventistici (monitoraggio, rilevamento, reporting, collaborazione con le parti interessate e le forze dell'ordine) adatti alle lotterie. Le lotterie statali autorizzate, le piattaforme di monitoraggio e rilevamento, le forze dell'ordine e i regolatori possono collaborare e scambiare informazioni senza problemi”.