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L'industria del gioco europeo esorta i regolatori a garantire condizioni di parità

20 giugno 2014 - 14:26

I rappresentanti dell'industria del gioco da intrattenimento europeo, riuniti a Bruxelles per l'Assemblea Generale Annuale di Euromat, hanno esortato i regolatori nazionali ad assicurare condizioni di parità tra i settori online e terrestre.

Scritto da Redazione

 

Tra gli altri sviluppi nazionali di regolamentazione, i membri di Euromat hanno evidenziato un trattamento fiscale discriminatorio in Danimarca e nei Paesi Bassi come esempi che potrebbero avere forti conseguenze economiche per gli operatori di gioco che attualmente impiegano più di 250.000 cittadini europei, raggiungendo un reddito di oltre 21 miliardi di euro.

 

IL COMMENTO DI KOK - Commentando il dibattito, il presidente di Euromat Annette Kok ha dichiarato: “L'industria del gioco da intrattenimento terrestre è già fortemente tassata e altamente regolamentata. Le discussioni di oggi evidenziano che i governi devono garantire che regolamentano e tassano in un modo che consente alle società di gioco terrestre di competere in condizioni di parità. Un trattamento equo consentirà al settore di contribuire positivamente all'industria del tempo libero in Europa e creare più posti di lavoro europei”.

 

LA NUOVA NOMINA - L'incontro ha visto anche l'elezione dell'imprenditore di successo del Regno Unito Nick Harding nel comitato esecutivo di Euromat come rappresentante di Bacta, la voce dell'industria del divertimento della Gran Bretagna.

Commentando la sua nomina, Nick Harding ha dichiarato: “Sono appassionato dell'industria del divertimento di gioco quindi sono contento di essere maggiormente coinvolto con Euromat come la voce del nostro settore in tutta l'Ue. Il gioco, come in altre parti dell'industria del tempo libero, ha dovuto far fronte a pesanti condizioni economiche negli ultimi anni. Euromat deve continuare a sostenere il gioco europeo a diventare più competitivo garantendo che i governi comprendano appieno l'importanza di un ambiente normativo giusto”.

 

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