skin
Menu

Nuova legge in Uk, autorizzazione della Gambling Commissione per operatori di gioco online

19 marzo 2014 - 11:51

La Camera dei Lord britannica ha approvato il Gambling Licensing and Advertising, la nuova legge sul gioco online che impone a tutti gli operatori di essere autorizzati dalla Gambling Commission per poter raccogliere gioco. Finora, con il Gambling Act 2005, erano tenuti a possedere una licenza solamente gli operatori con sede nel Regno Unito e non i bookmaker con sede all’estero.

Scritto da Redazione

Il disegno di legge entrerà in vigore dopo aver ricevuto formale approvazione reale dalla monarchia britannica.

 

LE CRITICHE DELL’RGA - In risposta al Budget Announcement oggi e al progetto di legge finanziaria, la Remote Gambling Association (RGA) ha ribadito la sua opinione che (i) un tasso del 15% per il nuovo punto di imposta di consumo è troppo elevato; e (ii) il regime ancora non sembra fare concessioni per premi e incentivi. Questo aumenta il rischio che i possessori di licenze britannici perderanno significative quote di mercato per gli operatori del mercato nero e che questo comprometterà gli obiettivi di regolamentazione del DCMS e della Gambling Commission.

Il Governo sta andando avanti con la sua proposta di introdurre un punto d'imposta di consumo per il gioco a distanza e ha inserito i dettagli nel progetto di legge finanziaria. Da dicembre 2014 gli operatori dovranno pagare una tassa del 15% sugli utili lordi derivanti da scommesse effettuate da clienti che si trovano nel Regno Unito.

L'analisi economica che è stata intrapresa indica che se la pressione fiscale è troppo alta, allora vi è il serio rischio che questa porti ad una riduzione di valore e scelta per i consumatori. Questo potrebbe fungere da incentivo per loro a cercare società senza licenza che scelgono di operare al di fuori del regime normativo e fiscale britannico. Se ciò accadesse si minerebbero gravemente gli obiettivi del regime di licenze britannico.

Un accurato esame pre - legislativo della commissione Cultura, Media e Sport delle riforme regolamentari proposte ha affermato che: "nel fissare un tasso d'imposta per il gioco a distanza, il Tesoro dovrebbe tenere a mente che un tasso troppo alto sarebbe tale da guidare clienti e aziende in un mercato nero non regolamentato". Il governo non sembra aver tenuto conto del loro punto di vista.

 

Articoli correlati