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Regno Unito al voto, i programmi dei partiti per l'industria del gioco

11 dicembre 2019 - 10:20

Domani, 12 dicembre, il Regno Unito va al voto per le elezioni generali. Ecco le proposte dei candidati dei vari partiti in materia di gioco.

Scritto da Fm
Regno Unito al voto, i programmi dei partiti per l'industria del gioco

Come accade in Italia, anche il gioco con vincita in denaro è fra i temi preferiti dai diversi candidati che si affronteranno nelle elezioni generali in programma nel Regno Unito domani, giovedì 12 dicembre.

 

Chi vincerà, quindi, oltre a formare il nuovo Governo del Paese e a decidere le sorti della Brexit, potrebbe cambiare radicalmente gli scenari per il comparto. Vediamo come, partito per partito.

 

I sondaggi, al momento, danno in grande vantaggio i conservatori del primo ministro Boris Johnson, che sembrerebbero intenzionati a rivedere la normativa vigente sul gioco, con una stretta sull'uso delle carte di credito, come postulato dalla stessa Gambling commission britannica.

Altro tema da affrontare probabilmente anche la regolamentazione delle loot boxes, le "casse premio" dei videogame, accusate da più parti di essere dannose e potenzialmente invitanti al gioco d'azzardo per i minorenni.
 
 
Gli sfidanti naturali dei tories sono sicuramente i laburisti guidati da Jeremy Corbyn, che nel loro “manifesto elettorale” hanno promesso espressamente che in caso di vittoria metteranno dei limiti al gioco, ma anche mano alla cura e alla prevenzione del gioco patologico affrontando il fenomeno come "una questione di salute pubblica", con l'ampliamento dei servizi per questo tipo di dipendenza.
Quanto alla promozione del gioco, in casa laburista si prefigura anche un giro di vite sulle sponsorizzazioni degli operatori di scommesse nei confronti delle società di calcio, sulla falsariga di quanto accaduto in Italia con il decreto Dignità.
 
 
Il terzo partito del Paese, quello dei liberaldemocratici, oltre a promettere la messa al bando delle carte di credito per il gioco online e limitazioni alla pubblicità, mette al centro del suo programma in materia la protezione di minori e fasce sociali a rischio dal gioco, con l'introduzione di tassa obbligatoria a carico degli operatori del settore, che servirà a finanziare le attività connesse al trattamento del Gap.
 
 
L'ultima presa di posizione in materia arriva dal Partito nazionale scozzese di Nicola Sturgeon, che auspica l'autonomia nel definire le normative "locali" sul gioco, anche con la nomina di un regolatore indipendente, ma pure una maggiore attenzione al gioco patologico e alle conseguenze dell'uso delle loot boxes.
Di pari passo, gli scozzesi chiedono agli operatori del gioco di finanziare campagne di sensibilizzazione attraverso un prelievo.
 
Tutto il mondo, si sa, è paese.
 

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