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Capecchi (Fondazione Lottomatica): 'Sport, combattere stereotipi di genere'

07 giugno 2023 - 11:53

Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica, spiega gli obiettivi del progetto 'Fight like a girl', che mira a diffondere lo sport al femminile in alcuni dei territori italiani a minore integrazione sociale.

Scritto da Gt
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Roma -  “Per Fondazione Lottomatica è importante la creazione di valore sui territori in vari ambiti, nello sport, nel sistema carcerario, nel sistema sanitario, ad esempio con il progetto promosso insieme con il Policlinico Gemelli per l'istituzione di un centro di ricerca per la cura delle dipendenze.

Per noi è importante destinare risorse che creino opportunità di sviluppo, gettare dei semi, come il progetto che presentiamo oggi, che nasce dalla lettura di una realtà che vede il 63 percento delle donne che come titolo di studio hanno fino alla licenza media non praticare sport. Vogliamo dare l'opportunità alle giovani donne di farlo”.

Con queste parole Riccardo Capecchi, presidente della Fondazione Lottomatica, illustra le finalità del progetto "Fight like a girl” firmato assieme con Fijlkam e che mira a favorire la diffusione della pratica sportiva al femminile in alcune delle aree più svantaggiate del Paese, in particolar modo del Sud Italia, presentato nel corso dell'evento “Donne, lavoro e sport in Italia. Per la crescita dei territori e del Paese”, tenutosi oggi, mercoledì 7 giugno,  a Roma.

Fijlkam organizzerà a partire da ottobre prossimo e fino a maggio 2024, corsi gratuiti di judo e karate dedicati alle studentesse di cinque aree del Paese: Napoli e Casal di Principe in Campania, Taranto in Puglia, Gela in Sicilia e Lamezia Terme in Calabria. In ciascun territorio Fijlkam ha individuato una società sportiva aderente alla federazione che svolgerà i suoi corsi gratuitamente presso una scuola del territorio, con cui sono previsti singoli accordi di collaborazione, e presso le sue strutture. In questo senso Fondazione Lottomatica contribuirà a sostenere le migliorie agli impianti sportivi e a finanziare le attrezzature che si renderanno necessarie nell’ambito del progetto. 

Capecchi sottolinea quanto sia vitale creare “opportunità in aree di scarsa formazione scolastica,di poche possibilità di crescita e riscatto sociale. Per questo abbiamo deciso di continuare a sostenere un progetto in corso da anni, per avere un impatto concreto sul territorio, e scegliendo di partire da realtà disagiate. La nostra missione non è fare le cose da soli ma trovare compagni di strada, per fare in modo che le cose funzioni. Questa è una goccia in un mare di opportunità”.

Il presidente della Fondazione Lottomatica quindi ricorda: “I valori Esg che sono parte del modello di impresa possono essere declinati in vari modi, nella redazione dei bilanci sociali e di sostenibilità, o si può trasformarli in asset fondamentali del Gruppo, come nel caso di Lottomatica. L'essenza stessa della creazione di valore e di restituzione diventa un meccanismo per valutare la qualità delle operazioni e dei fondamentali di bilancio, diventa un asset soggetto a valutazione.

Come tutti sanno, il Gruppo Lottomatica recentemente si è quotato in Borsa e ha messo in evidenza questo elemento in termini di scelte di lungo periodo”.

Quindi, evidenzia Capecchi citando alcuni esempi di Paesi in cui lo sport è stato veicolo di libertà e di empowerment femminile, “fare qualcosa per le donne e le persone in generale è elemento di civiltà e di sviluppo da quale non si può prescindere”.

 

IL DIBATTITO - L'evento è poi proseguito con gli interventi di diversi relatori. Domenico Falcone, presidente di Fijlkam, sottolinea che: “In Italia il 75 percento di chi pratica sport da combattimento è di sesso maschile, ma questo non ha impedito al restante 25 percento di farsi strada a suon di successi. Le nostre atlete riescono sempre a centrare il podio nelle competizioni più importanti come Europei e Mondiali. Nell’ultima edizione dei Giochi olimpici, a Tokyo, 3 delle 5 medaglie conquistate dagli atleti Fijlam sono arrivate da donne: i bronzi di Viviana Bottaro, Maria Centracchio e Odette Giuffrida. Gli stereotipi di genere riguardo alla pratica delle arti marziali purtroppo ancora oggi persistono e troppo spesso allontanano bambine e ragazze da discipline affascinanti ed educative che promuovono alti valori morali e permettono di far apprendere le tecniche dell’autodifesa, importantissime al giorno d’oggi. Non esistono sport maschili o femminili. Esiste lo sport e chiunque può praticarlo”.

Per Silvia Salis, vice presidente vicario del Coni: “Servono campagne mirate, incentivi e maggiori investimenti per avvicinare le bambine e le ragazze allo sport sin dalla giovane età, con il fine di affermare con forza il valore dell'attività sportiva femminile e il diritto delle donne di praticare lo sport anche a livello agonistico. Solo così lo sport potrà diventare davvero un veicolo per promuovere la parità di genere nella società. A tal proposito, oltre agli sforzi individuali di atlete e dirigenti, servono anche politiche coraggiose e lungimiranti da parte delle istituzioni”.

Salis prosegue: “Lo sport promuove i valori di inclusione, cooperazione e rispetto ma purtroppo, anche in questo ambito permangono, talvolta, disparità e squilibri di genere che occorre eliminare attraverso una pluralità di azioni”, commenta la vice presidente del Coni, Silvia Salis, che poi aggiunge: “Dove il talento delle donne non è adeguatamente valorizzato o considerato o è, peggio ancora, umiliato, le conseguenze pesano sulle loro vite e sulla società nel suo complesso, che si trova a dover fare a meno di risorse preziose per capacità e competenze. Quello delle donne, e delle donne che fanno sport, è un contributo fondamentale alla crescita dei territori e di tutto il Paese”.

La presidente nazionale del gruppo Donne imprenditrici di Fipe Confcommercio, Valentina Picca Bianchi, sottolinea: “Le donne dei pubblici esercizi devono essere naturalmente dotate di empatia, visione da sport di squadra, perché ciò aiuta ad attivare competenze di sensibilità che oggi sono fondamentali per svolgere qualsiasi tipo di lavoro.

Io credo che lo sport possa stimolare donne a diventare imprenditrici, secondo me c'è un forte legame sotto, e dobbiamo scoprirlo. Il 'click' passa dal tessuto scolastico, lo sport è cultura di base del benessere, che genera anche valore umano”.

 

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