Cassazionista Riccio: ‘Da banche abuso di posizione dominante sul gioco’

Napoli - La banca dovrebbe essere "il polmone finanziario di una repubblica che favorisce il risparmio, come dettato dalla Costituzione, per esercitare l’esercizio del credito" ma "dopo la privatizzazione del sistema bancario questo articolo della Costituzione è venuto spesso meno, facendo venire a mancare il principio di solidarietà diffusa proposto da Stefano Rodotà. E il settore del gioco ne è una vittima". A spiegarlo è il professore Biagio Riccio, cassazionista ed esperto di diritto bancario, nel suo intervento al dibattito promosso dall’associazione Agsi “Gioco legale: rispetto delle regole, legge regionale campania, legislazione nazionale e rapporto con le banche”,oggi, venerdì 1° dicembre, al Palazzo delle Arti di Napoli.
“Nel caso della legge sul gioco della Campania possiamo sicuramente parlare di un esempio positivo di regolamentazione - prosegue - ma guardando la realtà attuale, come spiega bene Agsi, questi risultati positivi vengono oggi minati e vanificati dall’ostracismo operato oggi dalle banche nei confronti delle imprese del gioco, che rende impossibile operare. 

È una posizione di ostilità da parte delle banche, quella che si va a configurare oggi, e si palesa anche sulla questione degli extra profitti che rappresenta un argomento di attualità politica". Tuttavia, conclude Riccio, "nel gioco accade che la banca si rifiuta di fare credito o anche solo di attivare conti correnti attuando logiche capitalistiche e unicamente riferite a posizioni di comodo. E la politica purtroppo è incapace di intervenire e di fare il proprio ruolo trascendendo anche, quando necessario, dalle logiche comunitarie se queste finiscono col minare i principi e le prerogative del singolo Stato. Ma qui si configura un abuso di posizione dominante”.