skin

Crisantemi (GiocoNews): 'Gioco responsabile, Stato e operatori al lavoro'

06 marzo 2025 - 12:59

Nel suo intervento al convegno sul 'Comunicare il gioco responsabile' Alessio Crisantemi, editore di GiocoNews, evidenzia i progressi compiuti in materia grazie ai lavori grazie anche all'apporto degli operatori.

Scritto da Cc
crisantemi.jpg

Roma - “Sono convinto che incontri come questo siano fondamentali per arrivare a una regolamentazione efficace. Inoltre, aggiungo, a livello giuridico il termine ludopatia come definizione è stata superato con la sua sostituzione con 'disturbo da gioco d’azzardo patologico”. 
È quanto afferma Alessio Crisantemi, editore di GiocoNews, nel suo intervento al convegno organizzato oggi, 6 marzo 2025, al Senato, sul tema "Comunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale". 

“Ascoltando gli interventi – prosegue Crisantemi -  sono emersi due punti. Uno, quello che citava il senatore Massimo Garavaglia, è che oggi la tecnologia ci può aiutare dal punto di vista del gioco responsabile, della prevenzione e del controllo.”
Un altro punto è che “si sta facendo tanto ma dalle critiche sollevate sul gioco emerge la conclusione che non si sta facendo nulla sul gioco responsabile. Invece anche lo Stato sta facendo molto, con i lavori in Parlamento, come pure grazie al ministero della Salute e anche con l’apporto dell’industria”.
Come terzo punto, “è evidente quanto gli operatori stiano facendo sia sul piano della responsabilità sociale, prevenzione e intervento. Lo fanno ancora di più di quanto recitano le prescrizioni normative”.

Ricordando le parole dell'onorevole Rosato, Crisantemi sottolinea: “Il giocatore malato non è utile al sistema a e all’operatore di gioco, che non ha bisogno di quello patologico che poi si rovina e non spende in più. Il giocatore ideale è infatti quello che spende poco ma tutti i giorni. Nel 2016 il nostro gruppo editoriale Gn Media pubblicò un libro a cui Garavaglia partecipò alla presentazione e dove noi coniammo l’espressione questione territoriale poi entrata nella storia del comparto. Quando presentammo il libro, ricordo che citai un libro uscito due giorni prima di Sorrentino dal titolo 'Hanno tutti ragione', lo dico perché in questo dibattito forse hanno tutti ragione!”.

E prosegue: “Non vedo perché gli enti locali debbano intervenire nel processo di concessione ma è pur vero che rivendicano il diritto di poter dire la propria nei limiti previsti dalla Costituzione. Il tema è rendere tutto questo sistema sostenibile mentre l’errore fatto fino a oggi è quello di incentrare il dibattito sulla dicotomia 'gioco sì o gioco no', a mio avviso letale perché ci vuole concretezza.”

Infine, Crisantemi si dice “certo che la soluzione passa nell’affrontare il settore nella sua complessità e completezza evitando interventi spot che portano scompenso. Bisogna evitare scorciatoie perché il gioco è un tema complesso, vanno fatti confronti e coinvolti gli esperti; non si può pensare infatti di gestire il settore senza coinvolgere l’industria perché bisogna intervenire nella totalità della stessa. Oggi siamo in un limbo: abbiamo le gare nell’online che sono in corso e abbiamo le concessione terrestri che aspettano. Abbiamo un riordino fatto a metà ma se non si completerà l’altra parte anche la prima verrà vanificata e sarà l’ennesima iniziativa incompiuta. Anzi sarà anche peggio perché la parte fatta comprometterà l’altra, per questo è fondamentale il riordino complessivo del gioco.”

L'editore di GiocoNews interviene anche in risposta alle sollecitazioni del pubblico presente all'evento, per sottolineare: "Esiste anche una Raccomandazione europea che consigliava gli stati membri di non vietare la pubblicità sul gioco perché ricordava l’utilità di distinguere il gioco legale da quello illegale. Oggi sono passati cinque anni dal decreto Dignità e se guardiamo i numeri delle giocate, essi non sono diminuiti, quindi l’effetto sul giocatore è nullo. Sono convinto che per una normativa efficace bisogna ascoltare gli accademici e tutte le parti in causa. Fondamentale è il confronto internazionale: alcuni paesi hanno fatto iniziative molto intelligenti con criteri qualitativi intelligenti e questi potrebbero essere modelli di riferimento da studiare.”

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati