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Easg, Ricerca Fondazione Fair: 'Gioco responsabile, è ora di fare di più'

12 settembre 2024 - 15:26

Nel corso dell'Easg la Fondazione Fair ha presentato la sua nuova ricerca sul gioco responsabile. Ecco cosa è emerso.

Scritto da Redazione
©  Fondazione Fair - Pagina Linkedin

© Fondazione Fair - Pagina Linkedin

La Fondazione Fair, nata da pochi mesi su iniziativa di Sisal per promuovere un nuovo approccio al gioco responsabile basato su studi e ricerca, ha presentato nel corso dell'Easg di Roma i risultati della sua nuova ricerca sul tema.

 

Realizzata dalla società Eumetra, che offre consulenza attraverso ricerche sociali e di marketing, la ricerca dal titolo “La cultura del gioco responsabile in Italia. Conoscenze, opinioni ed esperienze della collettività”, rappresenta un punto di partenza per definire le possibili azioni concrete e necessarie a diffondere la cultura del gioco responsabile nel nostro Paese.

 

Durante la presentazione Matteo Caroli, presidente della Fondazione Fair, ha illustrato il percepito della collettività (un campione rappresentativo della popolazione italiana, composta da oltre 2.000 tra giocatori e non giocatori) su queste tematiche, partendo dalla conoscenza del concetto di gioco responsabile, degli strumenti di protezione disponibili. La ricerca ha approfondito la conoscenza del decreto legislativo per il riordino dei giochi online (art. 15), le aspettative di implementazione e l'interesse da parte della collettività ad approfondire il tema e saperne di più.

I risultati rappresentano un primo passo per indicare come sia possibile, lavorando insieme agli altri operatori, alle istituzioni e agli altri attori del settore, colmare i gap oggi esistenti e porre il gioco responsabile al centro dei cambiamenti del settore.

La partecipazione di Fair all’evento Easg, la conferenza più grande d'Europa, rappresenta il battesimo internazionale della Fondazione e ribadisce il suo impegno nel creare cultura e consapevolezza sul gioco responsabile, oltre a promuovere un dialogo costruttivo con istituzioni pubbliche, operatori del settore, e attori sociali riguardo all'ascolto, alla ricerca e all'innovazione nel campo del gioco responsabile.

 

I RISULTATI – Dalla ricerca “emerge una distanza culturale molto forte tra giocatori e non giocatori sul gioco responsabile: un 70 percento dei giocatori conoscono il concetto, ne hanno sentito parlare e lo associano ad un gioco controllato, ragionato, protetto. Il 54 percento di loro è interessato a saperne molto-abbastanza di più.

I non giocatori, non conoscendo questo concetto di gioco responsabile lo considerano inutile, prevalentemente un'operazione di marketing, di facciata, non sono interessati a saperne di più, ad approfondirlo.

Il giocatore, che gioca per divertimento, passatempo, brivido/adrenalina, è consapevole della propria responsabilità nel suo modo di giocare al pari di quella del Legislatore, ma anche di una responsabilità condivisa tra gli attori. Minore è la responsabilità attribuita agli operatori (12 percento).

La percezione è che in ogni caso si stia facendo ancora poco sul tema e le aspettative di intervento sono alte. 

C'è un alto margine di intervento sugli strumenti di protezione, che i giocatori affermano di conoscere (ma in modo frammentato), e per questo li utilizzano ancora poco.

Poca è la conoscenza del decreto legislativo (art. 15), un 18 percento dei giocatori e un 4 percento dei non giocatori ne ha sentito parlare. La legge viene vista come potenzialmente efficace, se verrà attuata in maniera efficace e concreta”.

 

Il field è stato fatto a luglio 2024.

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