skin

Iagr 2024, Rodano (Playtech): 'Tecnologia, ricerca e collaborazione per vero gioco responsabile'

23 ottobre 2024 - 15:09

Sul gioco responsabile serve passare da un approccio normativo a uno proattivo basato su tecnologia e ricerca secondo Francesco Rodano, Cpo di Playtech.

Scritto da Ac
Francesco Rodano, Playtech - Iagr Roma - Ott 2024.jpg

Roma - “Mentre le normative stanno ancora recuperando terreno (come ex regolatore, sono consapevole di quanto sia strutturalmente 'rigido' il processo normativo), spesso basandosi su approcci tradizionali (autoesclusione, limiti, ecc.), il settore dovrebbe cercare di dare il buon esempio nel gioco responsabile”.

Francesco Rodano, chief policy officier di Playtech, intervenendo alla Conference di Iagr in corso si svolgimento a Roma  per parlare dei programmi di gioco responsabile e della loro evoluzione, da obbligo di compliance a impegno collettivo per il successo, spiega i passi che anche l'industria dovrebbe compiere in attesa del riordino normativo del settore in Italia.

“Se questo manca, i regolatori potrebbero trovarsi nella posizione di dover colmare rapidamente le lacune, il che può portare a severe restrizioni che influenzano il settore ma non necessariamente migliorano il livello di protezione dei giocatori. Esempio: il dovere di diligenza nei Paesi Bassi non soddisfa le aspettative del regolatore e recentemente sono stati introdotti limiti di deposito mensili molto restrittivi”.

“Di fronte a questo scenario – sostiene Rodano - l'analisi comportamentale e l'intelligenza artificiale offrono una via d'uscita. Abbiamo un esempio interno presso Playtech (uno strumento chiamato 'BetBuddy'), ma ci sono anche diverse altre soluzioni (interne, come Kindred o di terze parti) che stanno guadagnando terreno. Queste tecnologie forniscono un rilevamento precoce dei giocatori a rischio, consentendo agli operatori di effettuare interventi personalizzati prima che si verifichi un'escalation e accada un danno. Sebbene nella maggior parte dei casi questi consentano agli operatori di superare la conformità, sempre più giurisdizioni stanno imponendo l'uso di analisi comportamentali per identificare i giocatori a rischio (circa 20 al momento, in tre continenti)”.

Ma segnalare i giocatori a rischio è solo il primo passo. “Sono ancora necessarie ricerche sostanziali per perfezionare gli interventi e valutarne l'efficacia. Posso citare alcuni progetti di ricerca a cui stiamo collaborando (Unlv, Erasmus University) e alcuni studi passati e in corso. In generale, i risultati, anche se negativi, dovrebbero sempre essere pubblicati e resi disponibili a tutte le parti interessate. Le future applicazioni dell'Iintelligenza artificiale nel gioco responsabile sono promettenti, tra cui l'apprendimento per rinforzo per il miglioramento continuo degli interventi, l'analisi del sentiment per l'identificazione del rischio nelle comunicazioni dei giocatori, i chatbot AI per interazioni personalizzate e il supporto operativo per i team Rg. Anche il trattamento può trarre vantaggio dall'IA (come mostra una ricerca recente in Giappone). Queste innovazioni potrebbero aiutare a normalizzare pratiche di gioco più sicure”, aggiunge Rodano.

Come osservazione finale: una cooperazione e una condivisione dei dati molto più rigorose tra operatori, ricercatori e regolatori sono fondamentali per far progredire le pratiche di gioco responsabile.

Quindi, in estrema sintesi, il processo regolatorio rimane "strutturalmente lento" nell'adattarsi alle nuove realtà del settore. Le autorità continuano a fare affidamento su approcci tradizionali (auto-esclusione, limiti, ecc.), con l'esempio critico rappresentato dei Paesi Bassi, dove la mancata soddisfazione delle aspettative del regolatore sul "duty of care" ha portato all'introduzione di limiti mensili di deposito molto restrittivi. Mentre circa venti giurisdizioni in tre continenti richiedono già l'uso di analytics comportamentale e l'intelligenza artificiale offre spunti e soluzioni interessanti per gestire al meglio il fenomeno. Ma è necessaria un'ulteriore ricerca per perfezionare gli interventi preventivi, valutare l'efficacia delle misure adottate. Fondamentale, in tutte queste sfide, che l'industria assuma un ruolo proattivo nel gioco responsabile, oltre a dover condividere i risultati della ricerca. È quindi necessaria una maggiore cooperazione e condivisione dati tra operatori, ricercatori e regolatori.

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati