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Ige 2024, affiliazioni e promozioni: attenzione a nuove regole e comunicazione

18 aprile 2024 - 14:03

La tavola rotonda di Ige 2024 dedicata alle affiliazioni e promozioni in Italia esplora gli effetti del riordino del gioco online e punta su nuove forme di comunicazione e marketing.

Scritto da Fm
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Roma -“Come si sta muovendo il mercato italiano? È un mercato molto dinamico a livello di promozioni, è il più alto in Italia rispetto ad altri Paesi, ce ne sono quasi 1500, e gli operatori che sono leader per market share sono anche leader nelle promozioni, con tantissime tipologie. A livello di prodotti, il betting ha un amount piu basso fra 10 e i 50 euro, nei casinò invece è più grande, con amount anche di 500 e più euro. Il bonus will è un prodotto importante offerto da tanti operatori, l'Italia in questo è più avanti rispetto ad altri mercati”.

 

Questi i dati emersi – presentati da Mario Chamorro di  MDF Partners - nel corso della tavola rotonda “Affiliazioni e promozioni in Italia: Come il mercato può migliorare l'efficacia delle promozioni tra riordino e tutela del consumatore?”, tenutasi oggi, 18 aprile, all'Ige – Italian gaming expo & conference 2024, al Palazzo dei congressi di Roma.

 

Un'occasione di confronto anche sul marketing e sulla comunicazione degli affiliati, anche alla luce del vigente divieto di pubblicità al gioco, e del riordino del gioco online recentemente approvato.

 

Secondo Alessandro Allara, industry expert, senior advisor Moonstone Fund, il “riordino pone una questione: la cancellazione delle skin traduce una forte domanda di gioco attraverso canali, imbuti di comunicazione che saranno ancora di più i tipster, dal mio punto di vista. Trovo pericoloso e delicato che il ruolo dell'affiliato nella filiera del nuovo gioco non sia stato disciplinato. È incredibile che rilascino concessioni e poi ci sia una totale libertà di manovra; ci potrebbero essere abusi. Mi aspetto che il mercato, concentrandosi su pochi operatori, salirà di livello dal punto di vista delle promozioni, grazie a soluzioni innovative, e mi aspetto anche il livellamento delle promozioni”.

 

Danilo Di Tota, general director Atrackt Media/DT9 Group, si aspetta “una regolamentazione dei tipster da parte del Governo. Noi come Dt9 siamo sempre riusciti a dare un kwc molto rigido, ed è, fondamentale perché non è l'unico modello di acquisizione. Gestire i clienti che arrivano dal social molto più complesso e complicato”.

 

Niccolò Caramatti, Ceo e founder di Fantasygaming invita a “guardare al tipster per quello che è, esprime un gioco ludico: secondo me non è da regolamentare, ma deve essere gestito dall'operatore. Il fatto che l'Italia sia così libera di esprimere tanti tipi di promozioni dà più opportunità agli operatori, ad esempio l'uso di strumenti di intelligenza artificiale per offrire al giocatore un gioco piacevole”.

 

Per Riccardo Sozzi, Ceo di Romagna Giochi / Terrybet.it, “i dati dimostrano che gli operatori e il mercato si adattano alle regole, e trovano le soluzioni migliori, tenendo presente che in Italia c'è la modulazione dei bonus dettata da Adm. Adesso siamo in una fase di transizione importante, ci avviamo verso un nuovo mercato con nuove regole. Temo che interverranno nuove restrizioni che si sommeranno a quelle esistenti; quindi da una parte andranno a stimolare la creatività di chi fa marketing ma anche a produrre degli effetti distorsivi. Alla fine ci sarà una selezione, aspettiamo il bando e i regolamenti che seguiranno per capire le nuove regole di ingaggio”.

 

Quanto ai principali trend di affiliazione online, per Nello Buonocore, sales and risk manager di MacaoWin, è “paradossale che si voglia restringere un canale che ha sempre lavorato e lasciare liberi dei soggetti spesso privi di controllo fiscale, persone che non hanno veramente nessun tipo di consapevolezza. Mi sembra che questo riordino vada a regolamentare solo l'aspetto che da più fastidio, ma non il folklore, che è quello che ci penalizza poi. Noi dobbiamo difendere la dignità del fare: non siamo solo 'prenditori', offriamo un servizio e lo dobbiamo offrire in maniera corretta. Dobbiamo valorizzare il retail e non distruggerlo”.

 

Sozzi ricorda la duplicità che contraddistingue il mercato italiano, ma sottolinea che forse la “normativa di recente emanazione è stata dettata dall'osservazione di un fenomeno che esiste ma non espressivo del mondo dei Pvr: quelli camuffati da agenzia, che come tali vanno combattuti, a tutela di chi svolge l'attività di Pvr in modo corretto. Il canale retail avrà ancora importanza ma dovrà rimodularsi, ad esempio con strumenti self che consentano attività di apertura del conto gioco, l'acquisto della ricarica fatto individualmente. Ci sarà un adeguamento naturale a seguire l'evoluzione del mercato”.

Focus anche sul bonus abusing, e “i danni per gli operatori, che hanno pochi mezzi se non spendere tanto in controlli e spesso leccarsi le ferite”, puntualizza Caramatti. “Gli operatori dovrebbero avere più spazio per bloccare l'utenza sporca”.

Allara sottolinea anche la “necessità di un intervento tecnico di Sogei, altrimenti gli operatori devono inventarsi delle strade secondarie”.

Problema posto anche da Buonocore: “Tutti i giorni ci sono gruppi e persone con più utenze che cercano di lucrare su questo. Con la tecnologia dovremmo riuscire ad analizzare il giocatore vero, uno per uno, e offrire bonus su misura”.

Di Tota “Riusciamo ad avere margine quando abusa, quando ha fase discendente”.

Caramatti lancia uno spunto: “Il 40 percento delle operazioni sulla rete vengono effettuati da bot, è un fenomeno che riguarda tutti i settori ed è un segnale di grave pericolo”.

Ultimo punto: cosa di quello che accade negli altri Paesi può ispirare l'Italia dal punto di vista regolatorio?

Per Caramatti “un tema importante e la comunicazione, ed è una nota positiva che i brand nel prossimo bando possano promuovere il gioco responsabile. All'estero si può fare, il regolatore deve fare in modo che si possa comunicare utilizzando criteri ben definiti, permettendo di comunicare direttamente il proprio nome”.

Per Allara c'è “una riflessione da fare sul Crm e sulla gestione nella prevenzione della ludopatia, la clusterizzazione estrema dei giocatori è pericolosa, nel Regno Unito è stata bandita”.

Di Tota invece vede positivamente l'introduzione in Italia dei “banner di comparazione, un modello di informazione diverso, che favorisce la riflessione e un gioco più basato su statistica e ragionamento”.

Quanto a Sozzi, “il settore deve riuscire a comunicare chiaramente la differenza fra gioco legale e illegale, puntare sulla riconoscibilità dei marchi. Sarebbe necessario ripristinare l'equilibrio, poter comunicare in modo corretto quello che un'azienda fa, senza eccessi, in modo serio e responsabile”.

 

 

 

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