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Ige 2024: AI Gaming trend vs Eitech, un confronto tra etica e intelligenza artificiale

18 aprile 2024 - 13:53

Etica e intelligenza artificiale a confronto: sono questi i temi trattati durante il dibattito ‘AI Gaming trend 2024 vs Eitech' all’interno di Ige - Italian gaming expo & conference 2024.

Scritto da Carlo Cammarella
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Roma - Un confronto tra etica, innovazione e Intelligenza artificiale. Sono questi alcuni dei temi principali trattati durante il dibattito ‘AI Gaming trend 2024 vs Eitech” oggi 18 aprile all’interno dell’Ige - Italian gaming expo & conference 2024, organizzato da Gn Media al Palazzo dei congressi di Roma.

A moderare è Gianluca Comandini, docente, imprenditore e innovatore con Riccardo Bartola, chief marketing officer marketing, che interviene per primo: “Oggi per il settore è il momento di scegliere da che parte stare e come approcciare l’innovazione e il tema dell’Intelligenza artificiale che ci prende da diverso tempo. La decisione deve essere forte e consapevole per evitare di essere tacciati di fare esperienze compulsive.

Snaitech – prosegue Bartola -  sta lavorando per studiare l’AI in modo responsabile e consapevole, analizzando soprattutto due ambiti: in primis la tutela del giocatore che con l’intelligenza artificiale può essere gestita in mondo profondo al punto di poter essere predittiva per profili più a rischio, attività che denotano un approccio compulsivo. L’altro versante è la progettazione, la possibilità di fare design per proporre esperienze innovative, semplici e fruibili. Anche questo nel segno della responsabilità perché è facile farsi prendere la mano.”

L’avvocato Stefano Sbordoni, fondatore della Sbordoni & Partners offre invece il suo apporto da un punto di vista legislativo: “Tempo fa pubblicai una monografia dal titolo 'Web - diritto e libertà'; la cito perché credo che il tema sia ancora attuale. Esistono già le norme fondamentali e non abbiamo necessità di tagliuzzare, adattare e modificare i concetti di diritto fondamentali all’esistenza di strumenti come web e intelligenza. Sono strumenti il cui utilizzo si deve valutare alla luce della normativa esistente rispetto agli elementi devianti che richiedono un intervento.”

“Tornando al concetto a cui sono legatissimo – prosegue l’avvocato - non c’è da inventare nulla in diritto anzi la differenza tra sistema italiano rispetto a quello di common law che si basa sulla valutazione dei casi che di volta in volta nascono e dai quali si trovano spunti per regolare aspetti controversi. Da questa differenza nasce l’esigenza di non seguire una rigidità normativa e nel non cercare di essere protagonisti. C’è anche un aspetto politico dove si vuole a tutti i costi essere protagonista di un’innovazione attraverso leggi che poi si trovano indietro rispetto al mercato.”

L’argomento dell’etica viene invece affrontato da Fabio de Felice, professore all’università degli studi di Napoli Parthenope e founder Promo: “Noi viviamo in un mondo che è cambiato, non è complicato ma complesso. Dobbiamo pertanto trasformarci ma i cambiamenti non sono dentro di noi e non abbiamo il tempo di metabolizzarli. Il problema è che quando siamo immersi in alcuni mutamenti siamo come in una stanza e cerchiamo di vedere cosa succede dentro ma non sempre riusciamo a cogliere gli elementi che cambiano. Questo è quello che avviene con l’intelligenza artificiale e l’avanzamento tecnologico che ci ha fornito un’accelerazione tecnologica.”

Per rendere il mondo leggibile all’intelligenza artificiale – prosegue il professore - dobbiamo tradurlo in tabelle che devono essere comprese dalla macchina. Qui interviene il processo etico. Se non guardiamo la realtà attraverso l’etica avremo problemi, motivo per cui dobbiamo intervenire in questo proprio perché l’etica non è qualcosa che si può scrivere e siamo noi a doverla indirizzare. Una cosa è certa, non bisogna antropomorfizzare le macchine e inoltre lavorare per un etica per l’intelligenza artificiale e non dell’intelligenza artificiale. Solo con la crescita etica dell’uomo ci può essere una crescita nell’intelligenza artificiale. Solo così con un ciclo continuo sono convinto con l’uomo al centro ci sarà la risoluzione dei problemi non ad opera di un algoritmo ma da parte di una mente umana.”

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