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Ige 2024: generare valore e garantire vantaggio competitivo nel settore del gioco

18 aprile 2024 - 17:34

Camilla Folladori di Sisal e Marco Castaldo di Microgame sono i relatori alla tavola rotonda ‘Come continuare a generare valore e garantire vantaggio competitivo nel settore?’ presso l’Ige - Italian gaming expo & conference 2024.

Scritto da Cc
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Roma - Come continuare a generare valore e garantire un vantaggio competitivo nel settore? È questo il tema centrale della tavola rotonda di oggi 18 aprile all’interno dell’Italian gaming expo & conference 2024 (Ige 2024) organizzato da Gn Media nel Palazzo dei congressi a Roma.

A intervenire sull’argomento con diversi spunti di riflessione che spaziano dalla sostenibilità, al gioco responsabile fino a raggiungere il metaverso e intelligenza artificiale sono Camilla Folladori, chief strategy officer di Sisal, e Marco Castaldo, Ceo di Microgame.

Secondo Camilla Folladori, per pensare a una strategia che crei valore nel lungo periodo “l’approccio deve essere ampio e la sostenibilità è un punto cardine. I due assi immancabili pertanto devono essere la sostenibilità e la capacità di innovare all’interno del paradigma di mercato dove ci troviamo, nel caso nostro quello digitale. A questo aggiungo che nel caso di Sisal è fondamentale parlare anche di internazionalizzazione. Inoltre il tema della sostenibilità porta con sé anche quello gioco responsabile.”

La chief strategy officer di Sisal analizza anche alcune tipologie o cluster di consumatori. Per esempio “un player giovane abituato alle piattaforme social non avrà più nella sua cultura il bar sport. Tuttavia questo non significa che non abbia esigenza di socialità ma soltanto che questa va creata in un luogo diverso. Per questo motivo è nata l’esperienza di tipster e anche del Sisal fun club dove le persone si sfidano dopo essersi conosciute online. Per quanto riguarda l’innovazione, invece, pensiamo che l’unico modo per riuscire a innovare sia quello di sapere di cosa si parla e dobbiamo comprendere il punto finale, ovvero il trend di consumo, e anche il trend di tecnologia.”

Altor tema fondamentale è quello dell’intelligenza artificiale. In proposito Camilla Folladori afferma: “Nella parte che riguarda il gioco patologico abbiamo sviluppo Ada, software che ci permette di avere un modello predittivo di comportamenti di rischio. Non è l’unica cosa che facciamo ma ci piace ricordarlo perché è il primo algoritmo creato con questa tecnologia. Un altro strumento è Tania che fa il detective sul rischio frodi.”

Per quanto riguarda il Metaverso invece fino a qualche tempo fa “sembrava che ci saremmo catapultati dentro questa nuova tecnologia ma al momento il grosso degli investimenti è volto a creare il contesto infrastrutturale per permetterne lo svolgimento. La vediamo come una cosa di lungo periodo che non significa avere un atteggiamento passivo. Stiamo infatti esplorando i territori del metaverso e stiamo cercando di acquisire la giusta conoscenza. Ora siamo nell’ottica di creazione di competenza, lavorazione interna e sperimentazione.”

Marco Castaldo, Ceo di Microgame, afferma che il focus “deve partire dal concetto fondamentale: che quello del gioco è un mercato che si sta allargando. Secondo me la logica estensione strategica per gli operatori di gioco è ragionare sulla penetrazione sociodemografica del gioco e sull’estensione del contatto con l’utente, attraverso un concetto di customer-journey, omnicanale. L’Italia ha una tendenza di spostamento di valore dal fisico all’online, con la pandemia che ha accelerato tutto e gli operatori più importanti che vogliono cavalcare questo spostamento.”

Sul tema dell’intelligenza artificiale il Ceo di Microgame prosegue: “La vedo come un facilitatore per alcuni progetti, l’abbiamo applicata per risolvere problemi già esistenti: ad esempio abbiamo nella vetrina di casinò uno strumento automatico di allocazione del gioco. Questo funzionava con degli algoritmi che richiedevano una manutenzione costante. Ora abbiamo un sistema di personalizzazione dell’offerta con algoritmi che possono lavorare sulla storia della ricerca dell’utente e dare dei suggerimenti.”

Sul Metaverso invece Marco Castaldo è scettico: “Lo vediamo come una realtà lontana: non ritengo che avrà un grosso impatto sul settore e non credo che attraverso il metaverso si possa creare una socializzazione vera.”

 

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