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Ige 2024, l’impatto delle nuove tecnologie nel gaming e nella creazione di nuove professionalità

19 aprile 2024 - 17:12

All’Italian Gaming Expo Roma 2024 Mkers, Politecnico di Bari, Randstad e Leading Global e Consulting hanno parlato dello stato dell’arte delle nuove tecnologie nella creazione di nuove professionalità e nel gaming.

Scritto da Ca
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Roma - Chiusura in bellezza nella Future Room dell’Italian Gaming Expo, evento organizzato da Gn Media al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma il 18 e 19 aprile. La quinta tavola rotonda è stata “L’impatto delle nuove tecnologie nel gaming e nella creazione di nuove professionalità” con la moderazione di Massimo Caputi, direttore responsabile di Esports Industry. 

A fare gli onori di casa Thomas De Gasperi, presidente Mkers Spa, “una delle realtà più importanti e visionarie su uno dei settori a loro volta più visionari e complessi, tra esports e gaming in Italia. Siamo nati nel 2017 per portare in Italia quello che accadeva all’estero e che sembrava già funzionare. La realtà è stata, però, molto differente: c’era un grande prato verde ma anche vuoto perché dovevamo creare un’industria e le prospettive. Il Covid.19 poi ha azzerato gli eventi e abbiamo trovato una serie di nuove chiavi sull’online e sui canali streaming assolutamente interessanti. E alla fine ci siamo strutturati come una media agency. Abbiamo introdotto il gaming e il marketing sportivo e, come nella musica (De Gasperi è anche un musicista, in molti lo ricorderanno con gli Zero Assoluto e in altre partecipazioni e progetti, Ndr) più linguaggi si sono uniti e si sono contaminati. L’esempio di Randsted è fondamentale. Era fondamentale capire come strutturarci perché sulle nuove professioni mancano molte regolamentazioni.”

Cosa manca per fare il definitivo take off nel settore? “In Italia o inventiamo completamente la cosa o arriva quando è già ben delineata e strutturata dall’estero. Vedo un problema di fondo, ci sono ragazzi che si gestiscono da soli e anche nella comunicazione non utilizzano la formalità e non ci sono standard per questo dobbiamo fare molta formazione. Bisognerebbe fissare molte regole base ma anche questo è molto complesso. Gli sviluppatori fanno un po’ il bello e il cattivo tempo e possono cambiare le regole da un momento all’altro gettando in fumo mesi di stipendi e investimenti.”

Interessante l’apporto al progetto di Michele Ruta, docente del dipartimento di ingegneria elettronica del Politecnico di Bari: “Mi sono sempre occupato di applicazioni di Intelligenza Artificiale e in tempi non sospetti ho iniziato a studiare queste tecnologie. Studiamo l’applicazione di questa tecnologia in oggetti molto piccoli dove c’è poca capacità di memoria e lo facciamo da 20 anni. Ad esempio mettiamo l’IA in un orologio, in una scarpa e perché no, come c’ha chiesto di farlo Mkers, nel gaming. In questo momento grazie ad un finanziamento del Mimit abbiamo sperimentato l’on life, tecniche di gioco nelle quali inserire l’IA. Poliba costruisce un agente software che sfida i giocatori fisici. Il gioco è semplice: un’astronave va alla deriva e lo scopo della crew è salvarla. Tuttavia ci sono degli impostori che vogliono sabotare l’astronave e vince chi ha la meglio sull’altra. Soggetti totalmente guidati dall’IA. Rispondono in appena 300 mini secondi, prima di uno stimolo uguale e contrario all’altro. Lo scopo per noi è capire se l’IA riesca a superare giocatori esperti.  Nel progetto ci sono anche giuristi e filosofi  e alla fine della presentazione sono stato assediato perché è un tema cogente a livello etico. Il gaming adesso è una fucina di costruzione di relazioni veloci e una palestra di comportamenti reali ed è molto sfidante. I giocatori virtuali sono programmati da noi e poi imparano.”

Nel gaming e nella creazione di nuove professionalità arrivano anche agenzie che curano i rapporti col mondo del lavoro. Marco Napoli, Head of Randstad Technologies ha raccontato l’esperienza dell’azienda: “Sono tre anni che stiamo dialogando con Mkers ma la nostra strada parte molto prima. Abbiamo dovuto dare una risposta immediata ad un settore come quello informatico che è assolutamente dinamico e squilibrato tra domanda e offerta . Abbiamo creato una divisione ad hoc in azienda proprio per questo. Un settore da 14 milioni di users e miliardi di fatturato che merita un presidio di rappresentatività lavorativa e aziendale. C’è anche un indotto enorme.”
Se da una parte si tolgono posti di lavoro se ne formano altri? Ha chiesto il moderatore Caputi: “Non c’è da avere paura se non v’è immediato controllo. l’IA automatizza quelli che sono compiti meccanici e sostituisce difficilmente lavoro che vogliono fare gli umani: qualcuno vuole fare il lavoro di una gru? l’IA farà solo meglio quello che finora è stato fatto da altre tecnologie.”
E per il futuro? “Ci vuole coraggio e anche posività”. 

Dal punto di vista legale ha analizzato la situazione Giuseppe Pesce Coo Leading Global Consulting Tax and Legal: “In Italia dal punto di vista della regolamentazione siamo indietro. Non vi è una normativa specifica che disciplini il gamer come figura sportiva. Si sta discutendo molto anche con la politica e c’è tanto da fare perché è un movimento che ha ricavi importanti e crea posti di lavoro e può essere un volano importante per l’economia del Paese. Da disciplinare vi sono incarichi, immagine, data protection cyber security e tanto altro da regolare. Difficile anche applicare gli statuti dei lavoratori sportivi.”
Cosa ci vuole per il futuro? “Il coraggio è necessario anche a livello regolamentare. Il prodotto italiano è ottimo e apprezzato a livello internazionale ma dobbiamo essere innovativi e soprattutto agili”, ha concluso Pesce. 

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