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Studio I-Com, Grisafi (Konsumer): 'Consumatore sia parametro della professionalizzazione'

08 maggio 2024 - 11:28

La vicepresidente di Konsumer evidenzia come siano 'fondamentali la comunicazione e l’informazione sul gioco, strategici soprattutto sul tema dei luoghi fisici'.

Scritto da Cc
Raffaella Grisafi - Konsumer.jpg

Roma - "Un consumatore correttamente informato ed educato sul mercato del gioco è un consumatore che corregge gli aspetti distorsivi di chi opera nel mercato".

Lo ha detto Raffaella Grisafi, vice presidente di Konsumer, in occasione del seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” di oggi, mercoledì 8  maggio, organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com in collaborazione con Igt per approfondire – insieme a una platea selezionata di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e aziende –la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.

“Il consumatore è quasi sempre considerato come utente patologico, con criticità, e mai preso in considerazione come consumatore di un servizio. Molto spesso l’attenzione è stata posta sull’aspetto patologico, questo ha causato più di un vuoto legislativo, perché non ci sono regole specifiche sul consumatore. Lo spunto non è il tema della patologia, ma la necessità di approfittare di questa occasione per costruire un ecosistema di regole che guardi al gioco in maniera fisiologica".

E invita, Grisafi, a "utilizzare il consumatore come parametro legato al tema della professionalizzazione. Il consumatore serve anche per studiare i modelli di governance, e se ben informato alimenta e corregge gli effetti distorsivi del mercato. Il ruolo dell’informazione per questo è da accogliere con favore: sono fondamentali la comunicazione e l’informazione sul gioco, strategici soprattutto sul tema dei luoghi fisici perché l’accesso al gioco dovrà fare perno su livello di sicurezza del singolo."

"Da osservatore esterno", chiosa la vicepresidente di Konsumer, "penso che un tema come l’autoesclusione è mappabile per mezzo tecnologico ma bisognerà interrogarsi sul tema dei giochi fisici. Cominciare a guardare al gioco non come proibizione ma fare di questo mercato un’occasione per accrescere il  livello di consapevolezza.”

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