Antiriciclaggio, Zamparelli (Sts): ‘Gioco, meno entrate erariali con normativa Ue più stringente’
Per Emilio Zamparelli (Sts) - nel talk ‘Rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro, le nuove sfide tra normativa nazionale ed europea’- con una normativa europea più stringente diminuiranno le entrate erariali.
Scritto da Carlo Cammarella
"Nell’ambito del gioco d’azzardo la normativa anti riciclaggio è una di quelle più ferree. C’è una serie di procedure che gli operatori devono seguire e ritengo che un’ulteriore stretta alla normativa rappresenti un grosso problema per il settore, per gli operatori, per la filiera, per giocatori e consumatori. Questo sicuramente porterà a una diminuzione delle entrate. Teniamo conto che un inasprimento della normativa porta ad allontanare i giocatori che saranno poi soggetti inutilmente ad ulteriori adempimenti.”
È quanto afferma Emilio Zamparelli, presidente nazionale del Sindacato totoricevitori sportivi nel talk "Rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro, le nuove sfide tra normativa nazionale ed europea", promosso da The watcher post oggi, 13 luglio.
“Per quanto riguarda il gioco d’azzardo - prosegue - il fenomeno che potrebbe interessare è quello della ripulitura del denaro; il denaro che viene investito nel gioco, denaro sporco, viene poi ripulito attraverso le vincite. Teniamo conto che alcuni giochi non si prestano a questo tipo di fenomeno, come il lotto, lotterie e gratta e vinci. Nessuno infatti pensa di ripulire il denaro giocando a questi giochi perché hanno un payout e un ritorno di vincite bassi. Pertanto sarebbe controproducente investire in questi giochi per ripulire il denaro.”
Diverso è il discorso per altre tipologie di giochi. A proposito Zamparelli prosegue dicendo che: “Per altri giochi come Vlt e scommesse la normativa antiriciclaggio di questo Paese è molto ferrea. Per le Vlt c’è un limite di 500 euro e oltre questo limite serve l’indicazione del cliente e c’è il pagamento tracciato. C’è una serie di adempimenti che già vengono fatti, lo stesso vale per le scommesse dove da 2000 euro in poi ci sono il pagamento tracciato e la conservazione dei dati. Penso quindi che la normativa italiana rappresenti un esempio da seguire che non consente riciclaggio del denaro. Sicuramente una normativa europea più stringente porterà a un a diminuzione delle entrare erariali. Questo bisogna aspettarselo perché gli adempimenti diventano gravosi per filiera e giocatori. Quando mettiamo dei limiti al gioco legale facciamo il bene della criminalità, teniamo conto che una parte del settore è illegale e questo è sempre pronto a entrare in campo nel momento in cui il gioco legale mette paletti. Quello che potrebbe accadere è una diminuzione delle entrate erariali e una diminuzione del gioco legale.”
Nel suo secondo intervento Zamparelli sottolinea che: “È importante ripulire quel pregiudizio che gira intorno al settore, alimentato negli ultimi anni. Io direi anche che noi abbiamo un regolatore e che fa un lavoro egregio ed è vigile e attento. Quello che abbiamo sentito negli ultimi tempi è qualcosa di diverso: solo un pregiudizio che ha fatto male; alcune volte mi chiedo come il settore sia sopravvissuto a un decennio così difficile, negli ultimi dieci anni non abbiamo sentito parlare di gioco irregolare o di gioco clandestino, abbiamo sentito parlare di gioco legale non come attività economica ma come nemico da debellare. Abbiamo dimenticato il periodo precedente perché sono convinto che oggi abbiamo una regolamentazione efficace, siamo riusciti a fare in modo che negli ultimi anni prodotti come scommesse e slot machine nell’ambito della legalità. Le slot machine erano 800.000 prima del 2005 e oggi sono intorno a 200.000, quindi il settore legale ha razionalizzato la rete di raccolta.”
“L’attenzione alla rete legale è importante – sottolinea alla fine Zamparelli - e credo che l’Italia dal punto di vista della regolamentazione non abbia eguali in Europa e forse nel mondo. Peccato che ce ne siamo dimenticati e che negli ultimi anni il settore è stato alla mercé delle leggi regionali e regolamenti comunali che hanno danneggiato il settore e hanno seppur involontariamente favorito anche la criminalità".