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Allevamento cavalli, appello a Chiodi (Masaf): 'Iva al 5,5 percento per evitare il default'

27 maggio 2024 - 10:33

Roberto Mazzucato (trotto) chiede al direttore della Direzione per l'ippica, Remo Chiodi provvedimenti per scongiurare il crollo degli allevamenti di cavalli italiani, il taglio dell'Iva su vendita dei puledri e spese di allevamento come in Francia.

Scritto da Redazione
© Scott Graham / Unsplash

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“È un autentico miracolo quello che stanno facendo i cavalli italiani all'estero e io sono l'unico che giornalmente lo testimonia sui social. La qualità che noi, in pochi, abbiamo importato dall'America e dalla Francia negli anni 90, investendo in stalloni, puledri e fattrici, fior di denari e passione nel miglior sangue del mondo e che poi si è espansa nell'allevamento, se la stanno scippando alle aste approfittando della nostra ormai endemica crisi, francesi, svedesi, scandinavi, tedeschi, olandesi etc.
In Italia ormai hanno chiuso grandi marchi e altri stanno chiudendo.”

 

Inizia così la lettera aperta inviata al direttore generale della Direzione generale per l'ippica, Remo Chiodi, da Roberto Mazzucato, punto di riferimento del trotto italiano e animatore di alcuni dei gruppi Facebook più seguiti in materia di ippica.

 

Mazzucato quindi propone un quadro – abbastanza desolante - della situazione dell'allevamento italiano. “Toniatti (Roberto Toniatti, presidente dell’Anact - Associazione nazionale allevatori del cavallo trottatore, Ndr) ha lasciato vuote 40 fattrici, altri lo stanno seguendo.
In Italia sono nati 2700 puledri contro 12mila francesi e oltre 6mila svedesi. Come si può dire che abbiamo i mezzi per competere?
Abbiamo i mezzi per fare miracoli... forse.
Ma pure quelli finiranno, fra i proclami elettorali e l'indifferenza dei politici”.

Mazzucato quindi chiede provvedimenti urgenti per salvare il futuro degli allevamenti italiani di cavalli: “Se il Parlamento non approva una legge che riformi seriamente e rilanci l'ippica in tempi brevi, il default è dietro l'angolo. Se non decretano l'Iva al 5,5 percento nella vendita dei puledri e nelle spese di allevamento come hanno fatto i francesi, che hanno politici seri e agricoltori tosti, le aste di settembre saranno un disastro annunciato”.

 

 

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