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Doping cavalli: caso archiviato e mancato accesso agli atti, Horse angels fa ricorso al Consiglio di Stato

23 dicembre 2023 - 10:38

L'associazione Horse angels presenta ricorso al Consiglio di Stato in merito alla possibilità di accesso agli atti sull'archiviazione di un caso di doping sui cavalli in cui il Masaf avrebbe sbagliato a inviare la notifica del procedimento disciplinare.

Scritto da Redazione
© Philippe Oursel / Unsplash

© Philippe Oursel / Unsplash

L'associazione Horse angels si schiera ancora in prima linea per la tutela dei cavalli e della loro salute, e contro il doping.

Il nuovo intervento di Horse angels prende le mosse da un caso finito anche sotto la lente del Tar Lazio, e riguardante un cavallo risultato positivo al nandrolone (derivato del testosterone, noto come  uno degli steroidi anabolizzanti più utilizzati in ambito sportivo, Ndr) nell'estate del 2021, archiviato in Commissione di appello del ministero dell'Agricoltura per un errore di notificazione della positività all’allenatore.

"In poche parole, visto che il Ministero, qualche suo funzionario, avrebbe sbagliato a inviare la notifica del procedimento disciplinare, secondo l'avvocato dell'incolpato è venuta a meno la garanzia di difesa, perché non ha potuto chiedere le seconde analisi. Da lì, il giudizio disciplinare di appello, che si conclude con zero addebiti.
E il cavallo? Il doping ormonale è il più grave in assoluto, si potrà mai archiviare per un errore di notifica?", si chiede Horse angels.

"Abbiamo chiesto di fare accesso agli atti al Ministero, per verificare il fascicolo, l'invio alla Pec sbagliata ci era sembrato strano. Se invii ad una Pec scaduta ti dà subito errore, quindi il funzionario avrebbe dovuto, almeno in teoria, avvedersi dell'invio sbagliato e correggere l'errore per tempo.
Il Ministero ci ha negato l'accesso agli atti, che pur ci aveva dato per un altro fascicolo, dicendo che non ne abbiamo diritto. Abbiamo dunque fatto ricorso al Tar sull'accesso agli atti assistititi dall'avvocato Stefano Mattii del Foro di Fermo. Lasciare le cose così, cioè far leggere a migliaia di appassionati sul sito Masaf, settore ippica, che il doping de quo agli ormoni è definitivamente archiviato, per errata comunicazione all’allenatore della positività, è il peggiore veicolo di tutela dell’ippica.
Senza trasparenza non ci può essere legalità, non ci può essere giustizia".

L'associazione quindi ricorda che con sentenza pubblicata il 4 ottobre 2023 il Tar Lazio si è espresso "dicendo che le finalità generiche di Horse angels (deducibili dallo Statuto) confermano come la richiesta di accesso in questione sia preordinata più ad un controllo generalizzato dell’attività della pubblica amministrazione (vietato ex art. 24, co. 3, legge n. 241 del 1990) che non invece alla tutela di una propria situazione giuridica per la quale si rende necessaria l’ostensione dei documenti richiesti.
Tale considerazione, peraltro, risulta indirettamente confermata dalla stessa ricorrente laddove, da un lato, ha evidenziato la finalità statutaria di 'vigila[re] il buon andamento della Pubblica amministrazione nei settori collegati al presente scopo statutario' e, dall’altro, ha motivato l’istanza di accesso 'al fine di consentire all'organizzazione di volontariato Horse angels di decidere come tutelare i suoi diritti anzidetti, si opus anche con futura denuncia penale e/o azione civile' ( con ciò mostrando una indeterminatezza nella finalità perseguita con l’istanza di accesso che rappresenta un sicuro indice della preordinazione ad un controllo generalizzato.
Pertanto, deve concludersi per l’insussistenza di un interesse diretto, concreto e attuale all’ostensione dei documenti richiesti, con conseguente rigetto del ricorso.
Abbiamo deciso di far ricorso al Consiglio di Stato per capire se ci può essere un pronunciamento diverso.
Sulle archiviazioni di casi di doping nell'ippica al tribunale sportivo del Masaf per vizi di forma, senza possibilità di correggere i vizi di forma con riedizione del processo, il Tar ha dato ragione al Ministero, dicendo che le associazioni (o almeno la nostra) non hanno di fatto un potere di 'vigilanza' sull'attività del ministero di amministrare la giustizia sportiva e che lo scopo del ricorso era così generico da far presuppore che il reale obiettivo fosse appunto di 'vigilanza' (come dire di fare le pulci a come il Masaf dirime la giustizia sportiva ippica).
Ma se anche fosse, cosa significa, che le decisioni del tribunale sportivo del Masaf sono insindacabili? Per la Fise, se non si è d'accordo con una sentenza, si può sentire il Coni. Ma il Masaf è un ministero, chi può vigilare sull'attività di un ministero? L'opinione pubblica ce l'ha un qualche diritto di sapere come mai ci sono tutte queste archiviazioni per vizi di forma non corrette strada facendo? Gli scommettitori, non hanno diritto ad un ippica pulita e a giusti processi per doping senza continui vizi di forma che impediscono che il procedimento disciplinare decida sul merito del doping anziché sugli errori della pubblica amminsitrazione di notifica? Ma al di là di tutto, avevamo motivato l'accesso agli atti anche con la finalità di valutare l'ostensione del fascicolo alla procura penale competente territorialmente perché il doping, oltre a ipotizzare la frode sportiva, ipotizza anche il maltrattamento.
Per decidere se fare una denuncia alla procura penale territorialmente competente, occorre leggere le carte del fatto per il quale lo statuto dell'associazione tutela il cavallo. Ecco quindi che, da tale ottica, Horse angels avrebbe bisogno di conoscere tutte le carte del procedimento per determinarsi a fare denuncia penale o no.
Quindi facciamo appello al Consiglio di Stato
".

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