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Cavallo morto a Treviso, Celin (Com. padovano cavalli corsa): 'Una tragedia annunciata'

30 marzo 2024 - 08:59

In una lettera aperta al direttore della Direzione generale per l'ippica del Masaf, Remo Chiodi, il portavoce del Comitato padovano cavalli da corsa parla delle condizioni della struttura di Treviso.

Scritto da Redazione
Sergio Celin - Comitato padova corse cavalli.jpg

"Se è vero che l'incidente ci può sempre stare, quello che non può starci invece è la morte annunciata, perché di questo si tratta nel caso del povero cavallo di Treviso."

Così Sergio Celin, portavoce del Comitato padovano cavalli da corsa, in una lettera aperta indirizzata a Remo Chiodi, direttore della Direzione ippica del Masaf, nella quale illustra una situazione generale della struttura trevigiana tutt'altro che rosea.

Nel testo Celin fa riferimento al tragico evento verificatosi all'ippodromo Sant'Artemio di Treviso, poche ore prima di un analogo incidente accaduto all'ippodromo di Varese. In entrambi i casi i cavalli, infortunatisi gravemente agli arti, sono stati abbattuti per evitarne ulteriori sofferenze.

Celin, rivolgendosi a Chiodi, parla della struttura che meglio conosce, ossia dell'ippodromo della Marca, definendo addirittura "inaccettabile" che alcune associazioni del mondo dell'ippica (Ciga, Snapt, Ippica nuova e Oil) abbiano elogiato la struttura, e la gestione (da parte della Nordest Ippodromi), del Sant'Artemio, asserendo che questa sia una di quelle "da prendere come esempio per tutti gli altri ippodromi in Italia".

Continua, Celin, affermando di ritenere quello di Treviso "uno degli Ippodromi più fatiscenti in Italia, con un tabellone luminoso spento da tempo immemorabile, con i box che cadono a pezzi (le porte se non si è accorti, ti cadono in testa, e non in senso metaforico), con i cavalli che scappano in strada a causa dei cancelli che restano aperti, con una sporcizia inaudita nelle scuderie, per arrivare infine al doloroso tasto dello stato nel quale si trovano le piste di galoppo e di trotto, dal momento che si perde nella notte dei tempi l'ultima manutenzione."

Per questo, secondo Celin, quella accaduta qualche giorno fa era una tragedia annunciata, e arriva a proporre di obbligare chi ha ricevuto soldi pubblici per la gestione di queste strutture a restituirli tutti in caso di accertata cattiva gestione.

Tornando al caso specifico di Treviso Celin, chiudendo la sua missiva, spiega che a suo parere anche l'amministrazione comunale della città "dovrebbe prendere posizione su questa triste vicenda, perché quello che è capitato ha danneggiato anche l'immagine della città e dei suoi cittadini".

 

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