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Contributi box di transito, Carelli (Consulta ippica): 'Necessario confronto fra proprietari e ippodromi'

18 marzo 2024 - 11:17

Anita Carelli, rappresentante dei proprietari del trotto all'interno della Consulta per l'ippica del Masaf, auspica confronto costruttivo in merito al pagamento dei box di transito chiesto da alcune società di corse per scrivere regole chiare.

Scritto da Fm
Nella foto: Anita Carelli © Profilo Facebook

Nella foto: Anita Carelli © Profilo Facebook

Da qualche giorno una nuova polemica sta serpeggiando nella filiera ippica, crescendo soprattutto a mezzo social.

Alcune società di corse hanno infatti cominciato a “pretendere” dai proprietari di cavalli il pagamento dei box in occasione delle corse disputate nei loro ippodromi “causa i notevoli rincari relativi a materiali, utenze e costo del lavoro, nonché l'importante decurtazione delle sovvenzioni ministeriali alla propria attività”: fatto che non è andato giù ai diretti interessati, che hanno reso note tali richieste e deciso di boicottarle.

Diverse associazioni – Snapt, Oii, Ippica nuova e Ciga – hanno diffidato le società di corse dal chiedere il versamento di contributi per i servizi di impagliatura box, accoglienza e altro, rappresentando che “le richieste dei contributi ed eventuali impedimenti allo svolgimento dell'attività lavorativa (mancato ingresso in ippodromo o mancata consegna del numero per la partecipazione alle corse) verranno segnalati all'Autorità giudiziaria competente e per conoscenza alla Direzione generale dell'ippica presso il ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”.

Sottolineando che in nessun altra parte del mondo vengono fatte richieste simili ai proprietari.

Un nuovo fronte di conflitto all'interno della filiera, quindi, alla quale si propone di dare soluzione Anita Carelli, proprietaria dell'ippodromo Paolo VI di Taranto e rappresentante dei proprietari del trotto all'interno della Consulta per l'ippica del Masaf.

“Già un mese fa ho avuto sentore di questa ennesima confusione nel settore, e ho chiesto di mettere mano al regolamento del trotto, fermo al 2006, e del quale molti ignorano persino l'esistenza. Ho chiesto una riunione ad hoc e di sviscerare le criticità presenti, visto che l'ippica di oggi è molto diversa da quella 18 anni fa.

L'articolo 10 del regolamento – relativo ai 'Servizi necessari' – dà luogo a libere interpretazioni e quindi ritengo che sia necessario un confronto fra le società di corse e i proprietari, per fissare delle regole una volta per tutte, considerando che alcuni pagano i servizi e altri no. Il ministero dell'Agricoltura, dal canto suo, non esprimendosi sulla questione lascia libero chiunque di fare come vuole. Fatto che crea disservizi nelle società di corse, a tutto danno dell'attività ippica”.

 

Carelli quindi evidenzia di aver già avuto un confronto con diversi proprietari di varie parti d'Italia: “C'è un problema a monte, nel tempo in molti ippodromi non sono stati più dati servizi, quindi serve un punto fermo. La questione non è dover pagare 15-20 euro di transito; sono preoccupata dagli sviluppi futuri, dall'anarchia, che poi è quella che ha rovinato l'ippica in questi anni. Si parla di paglia, di acqua, ma non si parla del personale messo a disposizione per le corse.

Ci sono tante questioni, specifichiamole una volta per tutte e andiamo avanti. Le associazioni dei proprietari sono 4 o 5: sentiamoci, vediamoci, mettiamo i problemi nero su bianco, non su Facebook, e sottoponiamo tali necessità al ministero”, sottolinea. “Il 90 percento dei proprietari chiedono che non vengano più pagati i box perché non vengono dati servizi. Quindi, chiedo chiarezza, visto che sono le lotte intestine ad aver portato la filiera al punto in cui è oggi”.

 

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