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D'Alesio (Coord. Ippodromi): "Costruire un nuovo futuro per l'ippica"

24 marzo 2014 - 08:34

Cosa accadrà all'ippica se, come previsto dall'articolo 14 della Delega fiscale, dal 2017 non dovesse più avere finanziamenti pubblici? Se lo chiede il presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D’Alesio, in attesa della fase di esame, di approfondimento e di confronto, per la definizione dei ‘rapporti convenzionali’ per gli anni 2012/2013 e 2014. 

Scritto da Redazione GiocoNews
D'Alesio (Coord. Ippodromi): "Costruire un nuovo futuro per l'ippica"


"Ci siamo sempre battuti contro questa idea della cosiddetta 'privatizzazione' – sottolinea D'Alesio - che se interpretata come 'governance della filiera' va benissimo ed è molto auspicabile, in linea con il modello Coni; ma se si pensasse che l'ippica potesse vivere con capitali messi in campo da investitori privati (quali??) sarebbe davvero assurdo ed anche inaccettabile dal punto di vista etico, politico e strutturale. Ma, per fortuna, prima di arrivare al 2017 abbiamo ancora quasi tre anni di tempo e quindi come filiera possiamo lavorare per scongiurare questa ipotesi".

 

 

UNA STORIA DA TUTELARE -"Abbiamo un ministero di riferimento e le ultime dichiarazioni del sottosegretario Castiglione (molto positive) aprono ad un confronto con la filiera, molto opportuno, anche perché Mipaaf e ministero delle Finanze sono chiamati a fare i decreti attuativi previsti dalla sopra citata Delega fiscale. Abbiamo una Commissione parlamentare impegnata da tempo sulla questione e che sta lavorando sull'argomento. Abbiamo la nostra Storia. Abbiamo le 50 mila famiglie che vivono di ippica. Abbiamo i Comuni e le Regioni proprietari di trentadue ippodromi. Abbiamo i grandi valori sociali e sportivi del nostro sport. Insomma, abbiamo un grandissimo patrimonio da tutelare e per questo da tempo chiediamo la istituzione della Consulta Ippica con tutta la filiera presente: allevatori, proprietari, professionisti, ippodromi , sul noto modello francese. Cominciamo dalla Consulta e lavoriamo con le istituzioni in questi tre anni per arrivare al 2017 e poter costruire un nuovo futuro. Sta anche a noi dimostrare di meritare la giusta attenzione da parte del Parlamento e del Governo".

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