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Federazione nazionale trotto: "Su pista Capannelle pronti a ricorrere a vie legali"

01 marzo 2014 - 11:46

La pista di trotto all’ippodromo Capannelle di Roma ancora sotto i riflettori. Questa volta è la Federazione nazionale del trotto a chiedere chiarimenti sulla mancata apertura dell’impianto.  “La nostra pazienza è giunta alla fine” – afferma il segretario, Valter Ferrero, che aggiunge: “siamo stati rassicurati che a fine anno  si sarebbero svolte almeno due riunioni ordinarie, al fine di poter partire il mese di gennaio 2014 con la programmazione ordinaria. Tutto disatteso, ad oggi non si capiscono responsabilità, il gioco dello scarica barile imperversa.

Scritto da Redazione

Le uniche certezze sono le scuderie romane obbligate a vendere parte dei loro cavalli per sopperire le spese di trasporto per correre in altri ippodromi il più vicino a 200 km, allenatori cacciati da Tor di Valle itineranti e anche loro oberati da spese  di trasporto, appassionati persi nelle  sale scommesse, colleghi del galoppo spaventati dal menefreghismo della società di gestione riguardo i problemi della sicurezza. Si aggiunga a tutto ciò il costo sostenuto dal Comune di Roma, vedasi convenzione, si aggiunga il costo sostenuto dal Ministero, vedasi convenzione. Siamo giunti alla consapevolezza di dover capire in modo chiaro di chi sono le responsabilità e per il bene dei nostri associati, per il bene di tutto il comparto, adire per vie legali nei confronti dei responsabili”.

 

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