skin

Horse angels: 'Nuovo sottosegretario dia degna rappresentanza agli ippici'

20 ottobre 2022 - 15:16

La richiesta di aiuto di una scuderia di trotto spinge l'Odv Horse angels a chiedere al futuro sottosegretario con delega all'ippica una 'revisione delle associazioni di categoria' e di vigilare sugli stanziamenti pubblici per gli ippodromi.

Scritto da Redazione
trottocorsagenerica980.jpg

"Speriamo che il nuovo sottosegretario all'ippica faccia una revisione delle associazioni di categoria, ponendo dei paletti alla ricezione delle loro istanze e, in particolare, riconoscendo solo quelle che: garantiscono trasparenza delle attività e degli assetti associativi, dialettica democratica tra gli associati, l’osservanza dei principi deontologici e una struttura organizzativa adeguata alle finalità dell’associazione; promuovono la formazione permanente dei propri iscritti e adottano un codice di condotta pubblicato sul sito web ufficiale (obbligatorio) dell'associazione; vigilano sulla condotta professionale dei loro associati e stabiliscono le sanzioni derivanti dalla violazione del codice di condotta; collaborano all'elaborazione della normativa tecnica relativa alle singole attività professionali, attraverso la partecipazione ai lavori degli specifici organi tecnici o inviando all'ente di normazione i propri contributi nella fase dell'inchiesta pubblica".


Ad esprimere questo auspicio è Roberta Ravello, in rappresentanza dell'organizzazione di volontariato Horse angels, dopo l'appello lanciato da una scuderia di trotto del Nord Italia, che non trova rappresentanza nelle associazioni di categoria esistenti.


Ravello quindi evidenzia: "Mi sembra che diverse delle associazioni esistenti siano inefficaci, forse proprio perché manca da parte del Mipaaf una istruttoria con un pò di paletti per riconoscerle. In fondo su tutti i siti, citiamo il ministero della Salute, quello dell'Ambiente, lo stesso Mise, il riconoscimento delle associazioni di categoria soggiace a un minimo di requisiti per la qualità dei servizi offerti. Non abbiamo mai trovato sul sito del Mipaaf  'il regolamento' per ricevere l'accredito, di fatto dato anche ad associazioni che svolgono un mero ruolo di promozione sociale dei pochi iscritti, senza quella utilità sociale di rappresentanza che potrebbe e dovrebbe avere un sindacato.
Auspichiamo che il nuovo sottosegretario, nel risolvere le criticità, si occupi anche di questo: di dare degna rappresentanza agli ippici, alzando l'asticella per coloro che volessero farsi portavoce di una categoria.
E, in mancanza di una associazione che rappresenti i proprietari di cavalli da trotto, chiediamo al nuovo sottosegretario, chiunque sarà, di vigilare che gli stanziamenti di soldi pubblici per gli ippodromi vadano veramente a creare anche dei servizi per le scuderie stanziali, obbligando alla trasparenza dei contratti di locazione dei box, perché siano ben chiari sia i diritti, sia i doveri, e  mettendo un tetto massimo ai costi da sostenere per le scuderie stanziali in modo che siano sostenibili".


Ecco, di seguito, la lettera inviata dalla scuderia del trotto.
"Buongiorno, siamo proprietari di cavalli da trotto. Non so se mi sto rivolgendo all'associazione giusta ma siamo in difficoltà e non sappiamo  a chi rivolgerci perché, a quanto pare, non esistono associazioni che tutelano/aiutano i proprietari di cavalli da corsa. 
Si parla tanto di risollevare l'ippica italiana che è cultura e spettacolo, vengono date importanti sovvenzioni alle società che gestiscono gli ippodromi. 
Sono stati chiesti da parte delle società ulteriori aiuti visto tutti gli aumenti che stanno mettendo in difficoltà i vari settori. 
Sovvenzioni ed aiuti che dovrebbero servire per mantenere gli impianti in sicurezza, per migliorarli, per ammodernare le strutture e far star bene i cavalli che vi vivono e che corrono negli ippodromi. 
Ma la realtà è ben altra...
Attualmente abbiamo cavalli da trotto stanziali presso un ippodromo del nord italia. 
Paghiamo mensilmente l'affitto dei box e la luce consumata, senza nessun tipo di contratto ma solo in base 'agli usi e costumi' del mondo ippico.
Da qualche giorno la società sta avanzando richieste vessatorie, ben lontane dall'idea di risollevare uno sport nazionale, ma buone per mettere in ginocchio dei proprietari e di conseguenza altri operatori ippici, che con i loro cavalli sono il cuore dell'ippica. 
Sono i nostri meravigliosi cavalli che corrono negli ippodromi regalando emozioni a chi ama questo sport. 
Strutture fatiscenti, scuderie e piste che non sono idonee al benessere dei cavalli che sono atleti e in quanto tali hanno bisogno di vivere ed essere allenati in ambiente idoneo.
Questa è la realta del nostro ippodromo ma anche di molti altri ippodromi italiani. 
Capisco la difficoltà e gli aumenti che devono sostenere le società per la gestione degli impianti, ma non trovo corretto questo loro comportamento nei nostri confronti.
Non sappiamo a chi rivolgerci. 
Non sappiamo quali sono i diritti e i doveri delle società presso le quali abbiamo i nostri cavalli, ne quali siano i nostri. 
Cerchiamo aiuto per capire come poter affrontare al meglio questa difficile situazione".

Altri articoli su

Articoli correlati