Ippica, Bellanova (Mipaaf): 'Presto tavolo di settore e via a sovvenzioni'
Il ministro Bellanova torna a parlare di ippica annunciando di aver sollecitato gli uffici per le sovvenzioni 2020 e la convocazione di un tavolo di settore, ecco cosa ne pensano gli ippodromi.
"Convocherò al più presto un tavolo con gli operatori del settore ippico e le loro associazioni per ascoltare con molta attenzione i diversi punti di vista e offrire le risposte puntuali. Quanto alle sovvenzioni 2020 in favore degli ippodromi, ho già sollecitato agli Uffici la chiusura del provvedimento".
Così il ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova, a margine di uno degli incontri tenutesi in Toscana con gli operatori del comparto agroalimentare nella giornata di ieri, 16 settembre.
"Sono convinta che siano necessarie per questo settore azioni di sistema", prosegue il ministro, "ed è questa la ragione per cui intendo convocare il tavolo dove tutte le posizioni potranno trovare modo di esprimersi per giungere a una sintesi soddisfacente".
La cosa assurda è che Covid o non Covid, per l’ennesimo anno ci si sia ridotti a questo punto. Tutti gli elementi necessari al decreto sono disponibili sin dai primi giorni dell’anno.
Bene invece fa il ministro a prevedere l’istituzione di un tavolo di settore, viste le soluzioni estemporanee e non condivise dalla stragrande maggioranza del settore, come l’emendamento ferragostano di passaggio delle competenze ippiche al Coni.
Premesso che 'il modo ancor mi offende', un settore che dà lavoro a decine di migliaia di persone non si sposta contro la sua volontà con un emendamento o un decreto delegato senza nessuna attinenza con la nostra attività.
Sgombri l’onorevole Bellanova il campo da quanto emerso in questi giorni, senta il settore, esistono fior di progetti ben più strutturati e responsabili di quanto emerso.
Il Mipaaf ha fatto scadere per ben due volte i termini delle due leggi delega ben articolate e documentate (Delega fiscale e Collegato agricolo) che prevedevano espressamente la riforma del settore ed ora non può risolvere il tutto passando la palla al Coni.
Senza un progetto condiviso, senza un business plan che sancisca obiettivi e risorse, senza una governance rappresentativa delle anime del comparto.
C’è tanto da fare e le soluzioni semplicistiche degli ultimi venti anni (soppressione enti tecnici, soppressione Unire, soppressione Assi), hanno sempre visto alimentare i problemi, mai risolti, ed hanno accompagnato il settore sull’orlo del punto di non ritorno in cui si trova. Abbiamo un patrimonio di imprese come gli allevatori e gli ippodromi, di impianti storici monumentali spesso di proprietà pubblica, di professionisti stimati in tutto il mondo: diamo loro la giusta rappresentanza ed una guida tecnicamente preparata e istituzionalmente adeguata, i tempi siano quelli giusti senza fughe in avanti dettate dai tempi della politica”.