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Ippica: domani audizione alla Camera, il Coordinamento Ippodromi chiede lo 0,2% da tutti i giochi

11 aprile 2012 - 14:12

C’è stato un tentativo questa mattina di presentarsi davanti alla commissione Agricoltura della Camera con una proposta comune, ma Coordinamento Ippodromi, Federippodromi e sindacati non sono riusciti ad arrivare a un accordo e nell’audizione di domani ognuno farà le proprie considerazioni. Il Coordinamento Ippodromi ha redatto un documento, suddiviso in vari punti, secondo il quale il rilancio dell’ippica italiano può avvenire solo sviluppando alcuni passaggi.

Scritto da Sara

Si parte dalla tutela pubblica “e in tal senso chiediamo al Parlamento e al Governo di  mantenere ferma questa impostazione e dare urgentemente seguito alla legge n.11 del 2011 adottando i decreti attuativi”, si legge nel testo. Ristrutturazione dell'Assi, con "l'abbandono di politiche clientelari e di sotto governo, di sprechi, di mal governo e di incompetenza, con vertici spesso espressione della peggiore politica e privi di una qualunque autorevolezza; questo ente per anni è stato allo sbando sotto lo sguardo assente dei Ministeri vigilanti. Ora è giunto il momento che Parlamento e Governo si assumano la responsabilità di salvare l'ippica italiana, realizzando le necessarie riforme finalizzate anche ad una 'governance' dell'Ente che sia espressione dell'intero settore: ippodromi, organizzazioni sindacali e categorie ippiche. I punti sopra menzionati possono svilupparsi prendendo a riferimento la organizzazione dello sport e cioè il Coni, le Federazioni sportive e le Leghe sportive. La filiera dell'ippica e degli ippodromi: nel nostro paese ci sono 43 ippodromi distribuiti su tutto il territorio nazionale di cui ben 31 di proprietà pubblica (comuni e regioni), dato che conferma, ove ce ne fosse bisogno, la necessaria tutela pubblica del settore e la necessità di lavorare al suo rilancio in uno stretto rapporto con Anci e con la Conferenza della Regioni. Riforma del prodotto corsa: è necessaria una profonda riforma delle 'corse' in termini di controllo tecnico e di sicurezza etica e sportiva finalizzata alla assoluta tutela del cavallo, degli operatori, degli spettatori e degli scommettitori. Una radicale ristrutturazione degli attuali servizi di controllo e delle strutture disciplinari e degli organi di giustizia sportiva. L'assoluta tutela della salute del cavallo e delle regole sportive devono essere i pilastri della necessaria riforma.
Riforma delle scommesse: dalla eliminazione del doppio totalizzatore, alla semplificazione delle scommesse, a una nuova distribuzione dei prelievi. In tal senso la nuova Assi dovrà avere un rapporto di grande interazione con Aams, agenzia a cui è delegata la gestione e il controllo di tutti i giochi e le scommesse, ed Aams si affretti a fare semplicemente ciò che da mesi annuncia, senza purtroppo darvi seguito. E' urgentissimo un piano di comunicazione e di promozione sia sulla stampa, ma soprattutto sulle televisioni, che non può prescindere dalla visualizzazione delle corse sul digitale terrestre, il tutto accompagnato da una maggiore apertura degli ippodromi al territorio, per far si che aumenti la conoscenza delle corse, dei gran premi, ma soprattutto del cavallo.
La complessità del settore: è nota e necessita di una messa a punto finalizzata alla assoluto rispetto della legge in ogni atto compiuto da qualunque operatore a partire da Assi fino all'artiere in scuderia. Ciò è reso necessario oltre che per il normale rispetto della legge cui tutti i cittadini sono chiamati, perchè le somme distribuite da Assi ora e dall'Unire prima sono semplicemente 'soldi pubblici' sia quando vanno a monte premi o provvidenze o a finanziamenti agli ippodromi.
Per consentire la sopravvivenza dell'ippica italiana e l'avvio delle necessarie riforme si dia seguito con urgenza a quanto previsto dal d.l n. 16/2012 con riferimento al punto 3 dell'articolo 10 prevedendo un finanziamento straordinario per Assi pari a una percentuale sul montante giochi 2012 (0,20%). Si dia contenuto concreto e rapido a tutti i punti del sopraccitato decreto e si instauri un rapporto stretto e istituzionale con le rappresentanze dell'ippica: ippodromi, lavoratori, categorie e enti locali. E allo scopo si istituisca, subito, al Mipaaf, una siffatta consulta che possa dare con competenza e responsabilità il proprio contributo alla salvezza del settore”.

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