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Ippodromi Bologna e Cesana, Olivero: 'Ruolo fondamentale per l'ippica italiana'

03 febbraio 2016 - 17:06

Il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, risponde all'interrogazione Valdinosi su ippodromi di Bologna e Cesena.

Scritto da Amr
Ippodromi Bologna e Cesana, Olivero: 'Ruolo fondamentale per l'ippica italiana'

“Gli ippodromi di Bologna e Cesena rivestono un ruolo fondamentale nel panorama dell’ippica italiana in termini di capacità organizzativa, qualità delle corse e dei servizi connessi, nonché sotto il profilo della raccolta di gioco”. Il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero, ha così risposto all'interrogazione presentata in Commissione Agricoltura dalla senatrice Mara Valdinosi (Pd) sull’esclusione degli ippodromi di Bologna e Cesena dalla lista degli ippodromi di rilevanza strategica in Italia.

Olivero ha ricordato che “il 22 dicembre scorso il Ministero ha emanato il decreto n. 4442 recante 'Criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse e per la classificazione degli ippodromi'. La classificazione introdotta con il citato decreto, concordata preventivamente con tutte le associazioni rappresentative di categoria, ivi compresa la Federippodromi, nasce dalla prioritaria esigenza di attribuire un ruolo agli ippodromi presenti sul territorio nazionale, distinguendoli in quattro categorie: ippodromi di rilevanza strategica, istituzionale, commerciale e promozionale.
Olivero ha evidenziato che “gli ippodromi valorizzano comunque il legame con il territorio attraverso la previsione di parametri, quali il numero dei cavalli partenti e i volumi delle scommesse sul campo, indicativi della vitalità e produttività del tessuto ippico, con l’obiettivo in ogni caso di preservare e potenziare, anche attraverso il correlato sistema di finanziamento delle società di corse, il tessuto ippico locale”. Con riferimento alla sentenza n. 948 del 2009 di accoglimento del ricorso promosso dalla Hippogroup Cesenate  nel 2006, il vice ministro ha precisato che la lunghezza della pista non formò allora oggetto di contestazione e quindi di giudizio. “Alla base dell’annullamento delle delibere impugnate dal TAR adito furono posti esclusivamente profili di carente motivazione in quanto, si legge nel dispositivo: "basata su enunciazioni astratte non intellegibili ai destinatari".  Viceversa, nel caso del valore maggiormente selettivo dei 1000 metri di lunghezza della pista, la scelta appare compiutamente motivata. Quanto al centro di allenamento, segnala che la rilevanza dello stesso verrà presa in considerazione ai sensi dell’articolo 12 del richiamato decreto ministeriale n. 4442 del 2015, che ha stabilito i criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse.
Pertanto, a prescindere dall’inquadramento nell’una o nell’altra categoria, il sistema di finanziamento, introdotto con il suddetto decreto, garantisce comunque la valorizzazione di  tutti quegli aspetti che, pur non costituendo un requisito minimo per l’appartenenza, rappresentano tuttavia un valore aggiunto cui commisurare la sovvenzione£. Inoltre “il sistema di finanziamento delle società di corse, introdotto con il decreto ministeriale, garantisce l’erogazione dei contributi legati ai servizi di allenamento anche al centro di  allenamento Ippocampus. Infine, la classificazione introdotta con il decreto fa parte di un processo da tempo avviato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per la riqualificazione dell’offerta ippica italiana. Pertanto, ritiene necessario procedere in tale direzione”. Allo stato, Olivero non ravvisa “la necessità di riconsiderare la scelta di inserire tra i requisiti minimi, ai fini dell’attribuzione del ruolo 'strategico', la disponibilità di una pista di lunghezza pari ad almeno 1000 metri, atteso il suo riconosciuto carattere selettivo.
 
LA REPLICA DI VALDINOSI – La senatrice si è dichiarata parzialmente soddisfatta dei contenuti della risposta, non condividendo “la considerazione per cui la lunghezza della pista debba essere considerata un criterio selettivo degli ippodromi di rilevanza strategica” e osservando che “tutti gli altri criteri erano pienamente integrati da parte degli ippodromi di Cesena e Bologna”. Nel richiamare la rilevanza del comparto ippico in Emilia Romagna, dalla risalente tradizione, Valdinosi prende atto positivamente del sostegno assicurato dal Governo anche agli ippodromi della Regione che non sono qualificati di rilevanza strategica, ma che svolgono un importante ruolo dai punti di vista turistico, storico e culturale.

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