Ippodromo Padova: scuderie fuori norma, chiesto sequestro cautelativo
Celin (Comitato padovano contro doping e macellazione cavalli da corsa) chiede ai ministri del Governo Conte il sequestro delle scuderie dell'ippodromo Breda in quanto non conformi ai requisiti minimi.
In attesa dell'asta del 26 gennaio, e dopo la proroga della gestione per il Gruppo Coppiello, l'ippodromo Breda di Padova torna ancora sotto i riflettori per la tutela del benessere degli animali che vi sono ospitati.
Ancora una volta, a chiedere attenzione sul tema è Sergio Celin, portavoce del Comitato padovano contro il doping e la macellazione dei cavalli da corsa, che chiede ai ministri Speranza, Bonafede, Spadafora, e al sottosegretario L'Abbate, l'immediato sequestro delle scuderie dell'impianto.
I motivi?
L'assenza di "controlli veterinari senza preavviso, nell'imminenza dell'inizio delle corse, per evitare di presentare in corsa dei cavalli zoppi o debilitati fisicamente" e di veterinari "nel corso degli allenamenti quotidiani che i cavalli effettuano nel centro di allenamento all'interno dell'ippodromo Breda, considerato che il gestore riceve sovvenzioni pubbliche dal Mipaaf".
Come può un veterinario ippiatra adempiere al proprio lavoro all'interno dell'ippodromo Breda se privo di ogni minima struttura sanitaria, senza rischiare di incorrere nel reato di 'malasanità animale', violando tutte le più elementari regole di correttezza deontologica?
Come può un veterinario ippiatra ottemperare senza mezzi adeguati allo scopo, all'articolo 32 del Codice deontologico veterinario, dove corre l'obbligo di informare il proprietario del cavallo sulle condizioni cliniche dell'animale e sulle soluzioni terapeutiche possibili, la cui inosservanza potrebbe venire considerata come un 'illecito' professionale?".
Celin quindi auspica il "sequestro cautelativo delle scuderie (con obbligo di assistenza per i cavalli in stallo!) dell'ippodromo Breda di Padova, in quanto le ritengo non conformi ai requisiti minimi, dove poter garantire l'incolumità ed il benessere dei cavalli, oltre a quello dei lavoratori ippici, dal momento che di notte, nei festivi e per la gran parte della giornata, l'ippodromo rimane senza alcuna custodia fissa, completamente al buio di notte, privo di allarmi collegati con le forze dell'ordine e con i vigili del fuoco h24, considerato anche la notevole quantità di materiale 'sensibile' ed 'infiammabile' che si trova all'interno delle scuderie".