Ippodromo Palermo, bando di gestione: Comune chiede parere a Soprintendenza
Comune di Palermo chiede parere alla Soprintendenza ai beni culturali sul bando di gestione per l'ippodromo La Favorita, il commento di Maurizio Rosso (Slc Cgil).
Timidi segnali di speranza per il bando per la gestione dell'ippodromo La Favorita di Palermo, annunciato dal Comune in dirittura d'arrivo "entro il 15 giugno", ma a tutt'oggi non ancora pubblicato.
Secondo il documento che Gioconews.it ha potuto visionare in anteprima, l'Amministrazione ha comunicato all'assessorato regionale dei Beni culturali e alla Sopritendenza "l'intenzione di indire procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento in concessione a terzi di parte dell'impianto. Considerando che l'immobile in questione risulta soggetto al vincolo della Sopritendenza ai beni culturali in quanto rientra tra i beni aventi interesse storico-artistico si invitano gli uffici a voler esprimere il proprio parere tecnico preventivo indicando eventuali prescrizioni da inserire nel bando".
Da troppo tempo l'impianto è chiuso, i lavoratori sono allo stremo e la pazienza è finita.
Apprezaiamo l'impegno dell'assessore che sta mettendo a disposizione tutta la sua professionalità e passione per dare risposte ma sollecitiamo una maggiore celerità per restituire questo luogo di sport e di libertà ai lavoratori e ai cittadini di Palermo".
Solo tre settimane fa, gli ex lavoratori dell'ippodromo e le organizzazioni sindacali erano scesi in piazza proprio per sollecitare l'emanazione del bando, strappando all'assessore al Bilancio la rassicurazione che il testo era ormai pronto e che sarebbe stato pubblicato entro la metà del mese.
Con l'abbozzo di un cronoprogramma dei lavori, a partire da ottobre, per la riapertura in due tempi dell'ippodromo, prima con la ripresa delle attività di corse - tra gennaio e febbraio - e poi con quelle accessorie, dal ristorante al resto.
L'ippodromo di Palermo, coinvolto lo scorso dicembre in un'operazione dei Carabinieri che aveva visto nove indagati per scommesse illegali e associazione mafiosa con il coinvolgimento di reggenti di Cosa nostra, fantini e proprietari di scuderie, è stato chiuso nell'autunno del 2017 dopo l'interdittiva antimafia emessa a carico della società che lo gestiva per infiltrazioni criminali nelle scommesse, che ha fatto scattare anche la revoca della convenzione da parte del ministero delle Politiche agricole.