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Ippodromo Palermo, la filiera: 'Sgombero al via, fare presto'

22 giugno 2018 - 09:54

Dal 25 giugno i vigili del Comune di Palermo sgombereranno gli ultimi cavalli rimasti all'ippodromo La Favorita, la filiera ippica chiede interventi al sindaco e al Mipaaf.

Scritto da Fm

"Da oggi, 22 giugno, dovremo portare via i cavalli dall'ippodromo, pena la rimozione coatta da parte dei vigili urbani da lunedì 25. Al momento alll'interno dell'impianto ci sono 20 cavalli, appartenenti a persone che non hanno la possibilità di spostarli".

A fornire a Gioconews.it il quadro della situazione in cui versa l'ippodromo di Palermo dopo mesi di chiusura è Giuseppe Mangano, della segreteria del comitato "Riaprire l'ippodromo di Palermo", nato da pochi giorni per agire in modo univoco e superare la frammentarietà nei contatti con l'amministrazione comunale.

 

UNA PETIZIONE ONLINE PER RIAPRIRE L'IPPODROMO - "Abbiamo lanciato una petizione online in cui chiediamo una celere risoluzione della questione e in parallelo portiamo avanti l'interlocuzione con il Comune. Ci hanno detto che faranno un bando europeo ma sono già passati sei mesi: come fatto già in altre città sarebbe bene fare una manifestazione d'interesse per vedere se ci sono imprenditori interessati, quindi un bando di gestione provvisoria in attesa del bando europeo che prevede tempi biblici.
L'ippodromo non si può permettere uno stop così lungo, dopo le sospensive chieste dall'ex gestore Ires al Tar e al Consiglio regionale di giustizia amministrativa della Sicilia aspettiamo la pronuncia del Tar, a data da destinarsi.
Non si sa come evolverà la situazione. Per noi avere ancora dei cavalli dentro l'impianto è garanzia di continuità dell'attività ippica", prosegue Mangano.
 
 

LE RICHIESTE AL SINDACO E AL MIPAAF - L'assemblea dei soggetti coinvolti nell'attività dell'ippodromo ha stilato un documento, che verrà inviato la prossima settimana al sindaco di Palermo, presidente della Regione Sicilia, prefetto di Palermo e ministro delle Politiche agricole."I cavalli mediamente presenti nell’ippodromo della Città di Palermo, prima della chiusura di dicembre, erano circa 480. Un recente studio ha dimostrato che ogni cavallo atleta assicura 1,8 unità lavorative; quindi per Palermo e la
Regione Sicilia un’azienda di importanti dimensioni. È opportuno ricordare tutte le figure professionali, indotto compreso, che gravitavano in orbita ippodromo: fornitori di foraggio, maniscalchi, veterinari, ditte per l’ordinaria manutenzione (muratori, elettricisti, indoratori, fontanieri), smaltimento letame, giardinaggio, artieri, driver, allenatori, dipendenti della società di gestione (manutenzione pista, tecnici elettronici e
informatici, incaricato web, addetto stampa, ufficio tecnico, uffici amministrativi, addetti ai terminali video per le scommesse, cameraman e operatori regia tv).
Dopo la chiusura (l’ultima gara è stata disputata il 9 dicembre 2017) un grande silenzio è calato e le categorie con i lavoratori dell’ippica chiedono di essere tutelati senza alcun atto di resa da parte delle Istituzioni, perché solo mantenendo in vita le attività lavorative si può contrastare e debellare l’illegalità", si legge nel documento. "Il comitato auspica una risoluzione celere della questione che possa impedire, inoltre, il deterioramento e l’eventuale vandalizzazione dell’impianto con ulteriore aggravio di spese per il futuro aggiudicatario del bene.
Al Comune si chiede di pubblicare, senza indugio, l’avviso di manifestazione di interesse a gestire l’ippodromo in attesa dell’annunciata predisposizione, indizione ed aggiudicazione del bando europeo che preveda la clausola di salvaguardia dei posti di lavoro.
L’ippica palermitana vuole recuperare la normalità continuando a confidare nelle proprie
Istituzioni".
 
 

IL PUNTO DI VISTA DEI GUIDATORI ALLENATORI - Sulla vicenda interviene anche Antonino Cusimano, rappresentante dei guidatori e allenatori Sicilia. "È impossibile spostare gli ultimi cavalli rimasti nell'ippodromo di Siracusa, come ventilato da più parti. I costi sono troppo alti, e una volta a Siracusa dovrebbero essere stanziali.
Oggi è l'ultimo giorno di tempo che ci è stato dato dai vigili prima dello sgombero coatto: cercheremo in tutti i modi di trovare una soluzione insieme con gli ambientalisti, gli avvocati e i veterinari per non far toccare i cavalli. Quelli da trotto, se non hanno un alloggio come nell'ippodromo non possono essere portati in un maneggio o in una stalla, va trovata una location consona al cavallo da trotto. Ma non sarà facile come credono portare via i cavalli.
In parallelo stiamo seguendo un'altra strada: abbiamo parlato con i vari assessorati che hanno preso in carica la questione-ippodromo e abbiamo cercato di fargli capire che l'impianto oltre ad essere un luogo per gli appassionati è una fonte di lavoro, dove trovano occupazione 900 unità, per provvedere ai bisogni di 450 cavalli. Diverse scuderie si sono trasferite, molti proprietari hanno portato via i loro cavalli, ed è sparita con loro la possibilità di lavorare, per gli ex impiegati dell'Ires, per gli addetti al mangime e al fieno, i maniscalchi, tutto l'indotto perso.
Speriamo di sensibilizzare gli assessori perché abbiamo bisogno che l'ipporomo riapra al più presto.
Il Mipaaf ci ha dato una mano dando le corse a Siracusa, ma bisogna che riapra anche quello di Palermo, che a regime poteva contare su 80 giornate.
Aspettiamo di vedere cosa accadà lunedì, da martedì inzierà una serie di appuntamenti con l'assessore al Patrimonio del Comune di Palermo poi vedremo cosa fare e di trovare soluzioni non più pacifiche come fatto finora. Se non avremo rassicurazioni troveremo altre vie".
 
 

LA POSIZIONE DELLA SLC-CGIL PALERMO - "Abbiamo chiesto al sindaco di essere più veloce nella scelta di una nuova società per gestire l'ippodromo, è grave che sia ormai chiuso da mesi.
É ora che si faccia una nuova gara e sia dia in affidamento uno dei simboli più importanti della nostra città, salvaguardando i livelli occupazionali e dando la precendenza ai lavoratori della società", chiede il segretario della Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso.
"Ovviamente è giusto che si lavori contro la criminalità (l'impianto è stato chiuso per infiltrazioni mafiose, Ndr) ma sono passate settimane da quando il sindaco ha promesso la gara. Torneremo nuovamente a chiedere che venga indetta, aspettiamo i tempi della politica anche se non sono seri.
A livello di ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali c'è poco da chiedere: si
tratta di rifare la gara, se tempi si allungano faremo una conferenza stampa per informare la città e ricordare che la situazione sta diventando drammatica. Molti dei lavoratori dell'ippodromo non hanno diritto alla Naspi perché sono stati licenziati dalla Ires, l'ex gestore, altri sono lavoratori intermettenti. La prossima settimana presenteremo una nuova richiesta al sindaco e all'assessore competente".

 

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