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Masaf integra regolamento trotto: 'Montepremi, attuare prescrizioni dell'Uet'

14 dicembre 2022 - 16:56

Il ministero dell'Agricoltura integra il Regolamento delle corse al trotto per poter 'rimodulare le percentuali di ripartizione del montepremi e integrare le fasce di età, recependo le prescrizioni dell’accordo internazionale di adesione all’Uet'.

Scritto da Redazione
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Arriva un piccolo ritocco per il Regolamento delle corse al trotto.
Con un decreto firmato dal direttore generale Oreste Gerini, il ministero dell'Agricoltura integra l'articolo 45 aggiungendo, dopo il comma 12, il seguente comma: “Con i provvedimenti di programmazione l’Amministrazione può disporre o autorizzare, per esigenze tecniche, variazioni alle percentuali di ripartizione dello stanziamento, individuando specifiche categorie di competizioni, anche ulteriori rispetto a quelle previste nel comma 6, lett. da a) ad f)”.

La modifica, secondo quanto si legge nel decreto ministeriale, muove dalla considerazione che "l’articolo 45 risulta disapplicato, nelle circolari di programmazione: quanto ai commi 3 e 4, relativi al numero delle corse giornaliere, limitate a sette, salve deroghe autorizzate dall’Amministrazione per esigenze di programmazione della piazza; con riferimento al comma 5, relativo alle percentuali di ripartizioni del montepremi per i cavalli di cinque anni ed oltre, quanto alla riserva delle risorse ai cavalli indigeni e alla riserva di quote alle femmine importate, ormai in numero residuale; quanto alla previsione di cui al comma 5, lett. d), che comporterebbe che l’80 percento delle corse per 5 anni ed oltre debba escludere i cavalli provenienti dai Paesi dell’Uet - Unione europea del trotto, in violazione dell’Accordo internazionale vincolante per l’Italia; nella percentuale riservata al programmatore, indicata nel comma 6 al 2 percento ma ridotta progressivamente nelle circolari di programmazione sino all’attuale 0,5 percento, in quanto volta esclusivamente a salvaguardare eventuali esigenze di adeguamento della piazza e in relazione alla previsione dell’utilizzo del residuo per finanziare le corse aperte ai cavalli degli altri Paesi che avevano una stanziamento non superiore al 4 percento; prescrizione superata dall’Accordo internazionale e risalente almeno al testo dell’articolo del 1987; con riferimento al comma 7, dato che la previsione di una riserva per le femmine importate non risulta più attuale favorendo una programmazione disomogenea".


Nel decreto poi si ricorda che "l’Italia fa parte dell’Unione europea del trotto e ha siglato un Accordo internazionale che mira ad armonizzare le disposizioni dei vari Regolamenti delle corse al trotto dei vari Paesi aderenti, in modo da evitare gravi disparità o contraddizioni nelle normative in vigore emanate nei Paesi membri", che "le circolari annuali di programmazione, fin dal 2017, hanno previsto esplicitamente: 'Le corse, in una percentuale non inferiore al 80 percento, devono essere aperte ai cavalli provenienti da Paesi aderenti all'Unione europea del trotto' e che la circolare di programmazione per il biennio 2022-2023 dispone che 'le corse devono essere aperte ai cavalli provenienti da Paesi aderenti all'Unione europea del trotto a condizione di reciprocità, e dunque in misura percentualmente corrispondente alle corse aperte ai cavalli italiani in ciascun Paese'”.


Inoltre, si legge ancora nel decreto, "il medesimo articolo 45, dispone che le percentuali di cui al comma 5 debbano essere soggette ogni biennio a verifica da parte dell’Ente al fine di adeguarle alla effettiva presenza in corsa dei cavalli delle varie età".

Quindi si rileva che "la predetta disposizione, in quanto criterio generale di chiusura, consente di dare attuazione, mediante gli atti di programmazione tecnica ed economica delle corse, alla finalità di incremento e miglioramento qualitativo e quantitativo delle razze equine da competizione" e che si debba "assicurare una ripartizione del montepremi che garantisca una programmazione omogena per i cavalli che completano il percorso delle corse di allevamento", ravvisando "la necessità di procedere all’integrazione del predetto articolo 45, introducendo la possibilità di rimodulare le percentuali di ripartizione del montepremi e di integrare le fasce di età, mediante i provvedimenti annuali di programmazione, anche al fine di recepire le prescrizioni discendenti dall’accordo internazionale di adesione all’Uet" e di "rinviare ai provvedimenti annuali di programmazione l’introduzione di prescrizioni che consentano la partecipazione ai cavalli provenienti da Paesi aderenti all'Uet, che deve avvenire a condizione di reciprocità, e dunque in misura percentualmente corrispondente alle corse aperte ai cavalli italiani in ciascun Paese".
 

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