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Pagamenti, Sandi (Ippica nuova): 'Stop fisiologico, ma serve riforma'

18 gennaio 2020 - 08:53

È Giorgio Sandi (Ippica nuova) a tornare sulla vicenda dei mancati pagamenti dei premi sollevata dal Siag: per cambiare le cose servirebbero una banca e soprattutto la riforma del settore.

Scritto da Redazione
Pagamenti, Sandi (Ippica nuova): 'Stop fisiologico, ma serve riforma'

"In questi giorni si discute molto, nuovamente, dei problemi nei pagamenti dei premi da parte del ministero ed alcuni hanno anche strumentalizzato la situazione con ritardi (parzialmente riusciti) nella partenza di una corsa o con presidi programmati davanti agli uffici del ministero.
In verità, come sappiamo, la situazione relativa al tema dei pagamenti purtroppo subisce sempre, ogni anno, uno stop tra la metà di dicembre e la metà di gennaio in quanto l’ente che materialmente effettua i pagamenti è l’Ucb (Ufficio centrale di bilancio), organo della Ragioneria generale dello Stato che, avendo lo Stato italiano un bilancio per cassa (cioè contabilizzando ogni anno quanto effettivamente uscito come spese e quanto incassato), sospende ogni attività di pagamento nell’ultima parte dell’anno per poter effettuare la 'chiusura' dei singoli capitoli di spesa e dal primo di gennaio deve procedere alla riapertura degli stessi o per meglio dire di quelli previsti dalla legge finanziaria per l’anno nuovo assicurandosi delle nuove disponibilità. E quest’anno la cosa è complicata dal fatto che tutta la contabilità di Stato utilizza una nuova procedura e ciò rallenta ulteriormente le cose. I pagamenti quindi riprenderanno solo dopo che sono state eseguire tutte queste operazioni preliminari e cioè dalla seconda metà di gennaio (con o senza presidio)".

È Giorgio Sandi, presidente di Ippica nuova, a tornare sulla vicenda dei mancati pagamenti dei premi sollevata qualche giorno fa dal Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori, che per attirare l'attenzione del ministero delle Politiche agricole ha rinviato l'inizio delle corse prima all'ippodromo Capannelle e poi in quello di Montegiorgio (Fermo) e indetto un sit-in di protesta per il 21 gennaio.
 
"Fino a che il ministero deve avvalersi dell’Ucb per poter effettuare ogni singolo pagamento, non è in grado di pagare i premi o le provvidenze a partire dalla metà di dicembre fino al mese di febbraio e ciò indipendemente dal lavoro e dall’impegno degli uffici del Mipaaf", rimarca Sandi.
"Da quanto abbiamo compreso, ad oggi sono stati predisposti ed inviati all’Ucb, da parte degli Uffici preposti, i residui di agosto ed il mese di settembre 2019, i premi aggiunti ed estero 2018 (che dovremo ricevere sui nostri conti a febbraio) e hanno iniziato a lavorare i mesi successivi. Certo, una soluzione ci sarebbe e l'abbiamo da tempo presentata ai responsabili, bisognerebbe avvalersi di una banca per effettuare i pagamenti ma per farlo non basta la volontà degli uffici, serve una riforma e questa solo la politica è in grado di farla".
 
 
In ultimo, il presidente di Ippica nuova chiama in causa direttamente il ministro Teresa Bellanova: "Signora ministro, a lei la parola! E, con l’occasione, possiamo chiederle anche di far finalmente rinascere gli enti tecnici del trotto e del galoppo, con rappresentanti per ogni categoria eletti dagli operatori con elezioni pubbliche e trasparenti?".
 

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