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Perini (Lega): 'Ippodromo Livorno diventi un impianto polivalente'

28 settembre 2022 - 10:54

Occhi puntati sull'ippodromo di Livorno, con il consigliere comunale Alessandro Perini (Lega) che mette in risalto i problemi della struttura, a suo dire riaperta troppo frettolosamente.

Scritto da Michela Carboni
Alessandro Perini, consigliere comunale della Lega a Livorno

Alessandro Perini, consigliere comunale della Lega a Livorno

Anche a livello locale l'ippica torna a far parlare di sé. Come sta accadendo a Livorno, dove un consigliere comunale della Lega, Alessandro Perini, ha posto l'attenzione sulle condizioni in cui versa l'ippodromo di cittadino, dopo la sua riapertura. “Ho cominciato a seguire la situazione del Caprilli nella primavera dell'anno scorso – sottolinea - quando era venuto fuori il progetto che prevedeva di cementificare l'area con piscine con onde artificiali e alberghi. L'ipotesi non ci è piaciuta affatto, perché l'ippodromo è un polmone verde di grande valore e tale deve restare.

Asfaltarlo era un'idea assurda che siamo riusciti a bloccare. Ma la battaglia che ho portato avanti contro quel progetto ha portato con sé anche un'altra conseguenza, che giudico positiva: la decisione di rimettere in funzione la struttura. Tuttavia l'operazione andava portata avanti avendo un progetto in testa e tenendo conto delle tempistiche per fare le cose a regola d'arte, come Livorno merita. Invece, a distanza di oltre un anno dalla riapertura, le carenze strutturali e organizzative erano rimaste le stesse. Le critiche però sono servite, perché finalmente si vedono i primi miglioramenti tangibili.

Rispetto alle riunioni di corse dell'estate ho parlato di 'nozze coi fichi secchi'. È capitato di correre senza corrente elettrica, senza fotofinish, senza illuminazione, nel caldo estivo, senza monitor e senza diretta televisiva. Questo è qualcosa di veramente rabberciato e improvvisato, che non fa bene al settore e neanche alla città. Quindi mi auguro che il Caprilli venga messo al centro di un progetto più ampio, che gli restituisca la dignità che merita, perché è un luogo del cuore per tutti i livornesi. Personalmente continuerò a vigilare sulle condizioni della struttura”.

Il sindaco Luca Salvetti sostiene che la struttura sia in buone condizioni. Cosa risponde?

“I problemi sono stati evidenziati dalle persone del settore, quelle che rendono ancora viva l'ippica e che di ippica vivono. Penso che non ci siano soggetti più autorevoli e dubito che abbiano interesse nel darsi la zappa sui piedi impedendo le corse. Chiedono solo una struttura all'altezza. Semmai è curioso che ogni anno vengano fuori problemi e che la commissione ministeriale chiamata dal sindaco intervenga per dire che va tutto bene.

Certo è che l'anno scorso questa commissione di 'tecnici' deve aver preso una bella svista, dato che le corse in programma per l'estate non sono semplicemente saltate. Bensì sono saltate a più riprese (prima a giugno, poi a luglio, poi agosto, poi ottobre, poi novembre), fino a quando non si sono effettivamente svolte nel mese di dicembre, quando la struttura è stata nelle condizioni minime per una riapertura. Su questo mi sento di lanciare una proposta: non sarebbe male se il ministero attivasse una 'turnazione' dei dirigenti che compongono quella commissione. Forse dopo tanti anni che si ricopre quel ruolo si rischia di adagiarsi un po' sugli allori”.

 

In che modo a suo avviso si deve rilanciare l'impianto ippico?

Il Caprilli può diventare un grande centro dedicato alle discipline equestri, oggi è solo una pista per l'ippica. Faccio notare che le famiglie livornesi non hanno strutture vicine dove recarsi. Il Caprilli è una grande area verde nel centro della città e fronte mare che per loro può essere attrattiva. Andrebbe anche reso un impianto polivalente, perché è adatto anche per accogliere eventi e fiere”.

 

Secondo lei l'ippica è un volano per il turismo?

“All'estero lo è senz'altro. In Italia, per quello che vedo a Livorno, probabilmente no. Ma è un settore che impiega moltissime persone e con ancora molti appassionati. Va inserita in un contesto più ampio di 'passione per i cavalli'. A Verona, per esempio, Fieracavalli funziona alla grande, segno che il mondo del cavallo è vivo. Bisogna solo pensare a come essere attrattivi”.

 

Le scommesse che ruolo hanno nel rilancio del settore?

“Non sono un esperto del settore, ma, da quello che so, l'ippica si regge sulle scommesse. È chiaro che la liberalizzazione delle scommesse ha inferto un duro colpo al mondo dell'ippica. Quello che è paradossale è che, mentre si cerca di combattere contro le ludopatie, negli anni si è aperto la porta ad ogni tipo di scommessa su competizioni in tutto il mondo”.

 

Gli ippodromi come dovrebbero cambiare per attrarre pubblico?

“Posso parlare sulla scorta degli esempi che conosco, Livorno e Follonica. Prima di tutto bisognerebbe rendere queste strutture più presentabili per il pubblico. Oggi non sono attrattive neanche per gli appassionati, che in buona parte disertano le corse anche per la desolazione di questi luoghi maltenuti. Poi bisognerebbe ripensare gli ippodromi, da strutture destinate meramente allo svolgimento delle corse a luoghi di intrattenimento, allargando i servizi offerti al pubblico e aggiungendo ulteriori forme di spettacolo”.

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