Regione Piemonte: un Odg per il rilancio dell'ippodromo di Vinovo
Presentato in Consiglio Regionale del Piemonte l'ordine del giorno 'Interventi a favore dell’Ippodromo di Vinovo'.
Occhi puntati sull'ippodromo di Vinovo (Torino) e il suo rilancio in Consiglio regionale del Piemonte. A margine della seduta del Consiglio regionale di giovedì 24 novembre, infatti, c'è stata la presentazione dell’ordine del giorno 'Interventi a favore dell’Ippodromo di Vinovo', di cui è primo firmatario il consigliere regionale, Andrea Appiano.
L’incontro, che si è svolto alla presenza dell’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, della collega del Gruppo dei Moderati Maria Carla Chiapello, del Sindaco di Vinovo Gianfranco Guerrini e dei rappresentanti della società HippoGroup, "ha inteso porre in evidenza le diverse problematiche che condizionano da tempo l’attività dell’impianto ippico vinovese e segnalare l’urgenza di un intervento del Governo per sanare una situazione evidentemente non più sostenibile", afferma il consigliere.
Per storia e dimensioni, "l’ippodromo di Vinovo è una realtà unica nel suo genere, non solo in Piemonte. Attualmente il suo comprensorio occupa una superficie di circa 32 ettari e dispone di ampi servizi: un centro d’allenamento per cavalli trottatori occupato da circa 300 animali (con la possibilità di ospitarne fino a 600), due piste di allenamento di 800 metri, una pista da corsa di 1.000 metri tra le più belle, difficili e selettive d’Italia, una tribuna con più di 2.000 posti a sedere, due ristoranti, tre bar, parco giochi e spazi all’aperto. Sotto il profilo lavorativo, invece, tra dipendenti diretti della società che attualmente gestisce l’impianto, dipendenti part-time funzionali allo svolgimento delle corse, addetti ai lavori (allenatori, guidatori, artieri) e il relativo indotto (veterinari, maniscalchi, fornitori), l’ippodromo occupa oggi tra le 150 e le 200 persone.
Vinovo è tra le realtà che più a risentito della crisi che l’ippica italiana attraversa ormai da tempo –una crisi in larga misura imputabile alla mancata ristrutturazione del comparto da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Più nello specifico, l’impianto vinovese ha conosciuto tagli sempre più decisi alla remunerazione dell’attività e la riduzione ai minimi termini del montepremi per le corse. Dal 2012 ad oggi le sovvenzioni previste sono state decurtate di più del 60 percento, mentre il pagamento dei premi al traguardo per i proprietari dei cavalli, per i guidatori, gli allenatori e gli allevatori, continua ad arrivare con diversi mesi di ritardo.
Nonostante la congiuntura sfavorevole, in anni recenti l’ippodromo di Vinovo ha comunque svolto un ruolo di supplenza alla chiusura dell’ippodromo milanese di San Siro Trotto avvenuta tra 2013 e 2014. Tale disponibilità non ha tuttavia prodotto, a oggi, alcun tipo di riconoscimento della piazza torinese, che è tornata ad avere soltanto 50 riunioni di corse annuali e un montepremi a traguardo ben inferiore a quello di Milano, Roma e Napoli.
Appare dunque evidente come la programmazione redatta dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali abbia in questi anni penalizzato il Piemonte con un numero di convegni di corse e montepremi al traguardo che non rappresentano l’importanza del movimento ippico piemontese per numero di operatori e lavoratori presenti, storicità dell’impianto, livello dei risultati tecnici ottenuti, livello primario delle strutture presenti, importanza degli allevamenti piemontesi, numero di cavalli presenti nel centro di allenamento, livello dei professionisti piemontesi attivi sul piano nazionale e livello qualitativo dei cavalli nati sul territorio.