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Sardegna Vera presenta proposta di legge sul settore ippico ed equestre in Regione

21 ottobre 2014 - 11:41

Una proposta di legge organica per il rilancio dell'ippica intitolata 'Norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre': a presentarla stamattina al Consiglio regionale della Sardegna è stato il gruppo Sardegna Vera. L'obiettivo, ha spiegato Gaetano Ledda, primo firmatario del testo, è di riorganizzare il settore in un'ottica di sviluppo della filiera.

Scritto da Redazione GiocoNews

 

 

La legge, articolata in 24 articoli, parte dal sostegno all'allevamento, la valorizzazione della produzione, l'utilizzo del cavallo in ambito sportivo, culturale, ambientale e turistico, ma anche socio-sanitario attraverso la terapia assistita di persone con difficoltà fisiche, psichiche e relazionali. Interventi che dovranno coinvolgere gli assessorati all’Agricoltura, alla Sanità, alla Cultura, allo Sport e Turismo, oltre alle agenzie Agris e Laore.

 

SETTORE TROPPO TRASCURATO - Per il consigliere Ledda questa proposta vuole affrontare i problemi del comparto in maniera organica, chiara e dettagliata: "Il settore è stato troppo trascurato dalla politica e può, invece, avere importanti possibilità di sviluppo dal punto di vista economico. Basti pensare che la media di occupati per cavallo è quasi di due unità. La Sardegna, vi ricordo, è una delle più grande produttrici di cavalli di razza anglo-araba-sarda".


RILANCIO IPPICA VOLANO PER ECONOMIA - Per il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, il cavallo è molto importante per la cultura sarda e il rilancio del settore può contribuire al miglioramento delle condizioni di crisi in cui versa l’Isola. Arbau ha, inoltre, ricordato che questa proposta di legge, fortemente voluta dal collega Ledda, rientra nel programma elettorale della coalizione che “voleva uscire da un’ottica di emergenzialità per intervenire in modo organico nei singoli settori”. «Ci auguriamo di trovare le risorse già nella prossima Finanziaria». Arbau ha riconosciuto che si tratta di un lavoro iniziato dalla Giunta Cappellacci, ma con azioni volte a tamponare l’emergenza.
Per il consigliere Raimondo Perra, presidente della Commissione Sanità, attraverso questo testo si può creare economia, tutelare la cultura sarda, coinvolgendo il comporto turistico e il settore sociale e sportivo. Soddisfatto per la presentazione di questa legge anche Michele Azara perché il testo affronta in maniera globale le problematiche del settore e rappresenta la volontà di riprendere le attività più legate alla nostra cultura e tradizioni per uscire dalla crisi.


TUTELA E VALORIZZAZIONE - Nel testo in particolare si dispone, con un piano quinquennale, la programmazione del settore ippico ed equestre, il ruolo di coordinamento e controllo dell’Agris, la tutela e la valorizzazione della razza anglo-araba-sarda, l’istituzione di un Comitato ippico che definisca obiett8ivi e strategie, il ruolo dell’agenzia Laore, la preservazione e la diffusione della cultura ippica, la co-terapia assistita mediante l’impiego del cavallo e dell’asino, il sostegno a pali, feste a cavallo. Il testo affronta anche la questione delle ippovie della Sardegna, della biodiversità e del marchio. La proposta di legge prevede una dotazione finanziaria di 1 milione e 800mila euro annuali a partire dal 2015. 

LA PROPOSTA DI LEDDA, ARBAU, AZARA E PERRA - Le norme contenute nella proposta di legge, si legge nella relazione dei proponenti, mirano "alla ricostituzione di un sistema organico di sviluppo del settore che, partendo dal sostegno all’allevamento mediante specifiche azioni strutturali ed organizzative, passa per la valorizzazione della produzione e coinvolge l’iniziativa sportiva, culturale, ambientale e turistica, senza dimenticare l’aspetto sociale che, trasversalmente coinvolge tutti gli altri sino all’impiego del cavallo nella terapia assistita delle persone con difficoltà fisiche, psichiche o semplicemente relazionali.
In particolare gli articoli che riguardano l’Agris mirano ad una migliore definizione dei compiti dell’Agenzia, relativamente all’incremento ippico, riprendendo le funzioni tradizionali dell’Iiis, le completano e le modernizzano nella direzione delle nuove esigenze selettive, delle pressioni mercantili e delle strategie di promozione e valorizzazione, rafforzando, inoltre, il ruolo chiave della struttura nella funzione di gestione della riproduzione equina nell’ambito regionale.
Alcune norme della proposta attengono alla formazione specialistica, tanto nelle attività di collaborazione con le Università quanto con gli enti/agenzie di ricerca anche nella promozione e finanziamento di master post laurea che consentano alla Sardegna di recuperare, anche sotto il profilo scientifico, quel ruolo guida che nel settore ippico ed equestre, da sempre, le è stato congeniale".


FORMAZIONE DEI TECNICI - Non meno importanti "sono gli interventi finalizzati alla formazione delle figure tecniche del settore che negli ultimi anni sono venute a mancare e che, in buona parte hanno perduto la precipua caratura culturale di antica tradizione, mirando al loro recupero ed alla preparazione di operatori capaci di tradurre tali professionalità in un processo di modernizzazione. Non soltanto formazione professionale, dunque, ma anche avvicinamento all’istruzione e, quindi, alle scuole mediante iniziative di conoscenza del cavallo per risvegliare quell’attrattiva che questo straordinario compagno della vita e della storia dell’uomo ha sempre esercitato nella fantasia e nelle aspirazioni dei bambini e dei giovani e che, oggi, si sta attenuando, compressa dagli ininterrotti messaggi dei massmedia e del web in particolare che rendono le giovani generazioni poco avvezze al contatto con l’animale e con la natura".

IMPIEGO DEI PONY - Proprio alle giovani generazioni è pertanto "rivolto l’intervento finalizzato allo sviluppo della produzione ed all’impiego del pony, settore nel quale la Sardegna ha grandi possibilità di giocare un ruolo estremamente importante se si considera l’enorme numero di soggetti che vengono annualmente importati in Italia dall’estero anche a causa di una produzione nazionale decisamente irrisoria. Il pony rappresenta un importantissimo elemento di attrazione per i giovani, costruzione di futuri cavalieri che diventeranno attivatori di un mercato interno oggi dormiente quando non pericolosamente esterofilo. La Sardegna ha enormi potenzialità per diventare la principale se non l’unica regione italiana in cui si produce il pony destinato a significative quote del mercato nazionale".

 

IPPICA E TURISMO - Per quanto concerne il turismo e la cultura "la presente proposta promuove e sostiene le iniziative a favore della conoscenza del territorio mediata dal cavallo attraverso il perfezionamento della rete delle ippovie, le feste pagane e religiose, la promozione delle mostre delle fiere e delle raccolte museali legate alle tradizioni ed alla cultura del cavallo nell’Isola. La disciplina che regolamenta tali manifestazioni ma, in particolare, i numerosi pali, mira a definire gli ambiti in cui ci si dovrà orientare per poter avere il sostegno della regione nell’obiettivo di una politica integrata di settore".


SALUTE E IPPOTERAPIA - Infine, "tutte le attività ed iniziative derivanti dalle norme previste nella presente proposta, saranno ricondotte alla realizzazione di un unico Marchio di provenienza che identifichi l’origine e l’originalità sarda del settore.
Non può, infine, dimenticarsi il ruolo assunto dalla produzione equina nel contribuire allo sviluppo di politiche sociali e di sanità pubblica come nel caso dell’impiego degli equidi (cavallo, asino e mulo) nell’ippoterapia e nell’onoterapia e nel loro impiego nelle strutture e comunità finalizzate al recupero di numerose condizioni di disagio sociale".

 

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