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Lotto: è scontro attorno al nuovo bando, ma la gara si farà

19 agosto 2015 - 08:56

Dopo lo stop del Consiglio di Stato sulla gara del Lotto esplode un conflitto politico e istituzionale attorno alla gara per la nuova concessione. Ma il governo guarda avanti.

Scritto da Redazione GiocoNews.it

Non c'è soltanto una questione di capitolato d'oneri o di compatibilità con le norme comunitarie dietro allo 'stop' disposto dal Consiglio di Stato al nuovo bando di gara per l'assegnazione della concessione del gioco del Lotto. Secondo ilFattoQuotidiano, in realtà, la sospensione del parere giunta da Palazzo Spada deriverebbe da un autentico scontro politico e istituzionale che, se confermato, rappresenterebbe un episodio probabilmente senza precedenti. Per un affare da 3,5 miliardi di euro.
Stando a quanto riportato dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, dopo la sospensione del parere che ha gettato scompiglio nel Mef, dal Palazzo starebbe per arrivare una replica piuttosto dura per mano del sottosegretario delegato ai giochi, Pier Paolo Baretta, con la quale si potrebbe addirittura lasciare intendere un abuso di potere attorno alla vicenda. La legge prevede che i bandi di gara relativi al rilascio di concessioni per i “giochi pubblici” il parere obbligatorio del Consiglio di Stato e così ha fatto il ministero dell’Economia. Ma nel documento firmato dal consigliere ex capo dei servizi segreti Nicolò Pollari. il 10 luglio scorso e arrivato sulla scrivania di Baretta il 7 agosto, (ben 28 giorni dopo) la conclusione è a dir poco esplosiva, poiché strettamente vincolante. Troppo, evidentemente, per il Mef, che non potrebbe procedere con la gara senza ricevere l'assenso del CdS. Ma il governo, al contrario, ha necessità di chiudere quanto prima la partita. Non a caso con la Legge di Stabilità per il 2015 il Bando di gara era stato volutamente anticipato dall'Esecutivo per portare subito in cassa i 350 milioni che corrispondono alla metà della base d’asta di 700 milioni per la concessione. Secondo quanto riporta il quotidiano però, il Mef sarebbe intenzionato  a proseguire ritenendo il parere del Consiglio di Stato obbligatorio ma non vincolante, affidando ai giudici amministrativi una funzione costituzionale di “consulenza” e non di “giurisdizione”, in virtù della quale non potrebbero subordinare il parere all’arrivo di precisazioni convincenti da parte del governo. Se le indiscrezioni verranno confermate, dunque, nella lettera di Baretta che dovrebbe essere inviata a Pollari relativa alle obiezioni del Consiglio del Stato sulla gara dovrebbe essere specificato che il governo considera acquisito il parere e che la gara partirà senza indugi.

 

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